DI ANTONIO ANGELINI FU ANGELO
Illustri fabbri, che donar sapeste
Forma al metallo, e quasi spirto e vita,
Ed un'Opera ritrarne, onde smentita
L'arte convien che dal lavoro reste:
Se da fulmini, grandini e tempeste
Noi difende la Santa, e il braccio addita *
Pronto; voi pur difende dall'ardita
Morte, che i più bei pregi oscura, e investe.
Finchè lassù l'immensa mole siede,
E ogni poter dell'aria rende vano,
Non fia di Lete che mai siate prede.
Ma dirà il passeggiere da lontano:
Felice, chi tal macchina possiede,
Ma più valente chi prestò la mano.
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