I Capostipiti delle Famiglie di Rovigno |
I
da Abbà a Buttirich | da Cabrin a Guiat | da Hütterodt a Mussolicchio | da Nadalet a Russo | da Saina a Zuliani |
Abbà - Micolin di Giacomina e del qm. Zuanne da Dignan, Abbà, cioè guardiano di S. Maria di Campognana, donde il cognome de' suoi discendenti, a Rovigno dal 1535. Molte volte il cognome è scritto erroneamente senza l'accento finale. Nel censimento del 1° ottobre '45 risultavano 16 famiglie Abbà.
Aceto - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Aitala - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Albanese - Stefano qm. Nicolò, taiapiera da Dolcigno, 1540, per il Caenazzo. Per A. Angelini invece: Nicolò Sartore (1460). Un altro Nicolò (1530) con figli Stefano e Gabriele e con Oliviero fu Giacomo, Frate di San Girolamo in San Giovanni in Pelago. Questo cognome certamente deviva dalla provenienza (Albania) tanto dei due Nicolò, quanto di Piero. Piero Albanese da Dulcigno nel 1593 sposò Marietta fu Giovanni Ciprian.
Albertini - Gasparo da S. Nicolò di Venezia, 1582. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 4 famiglie.
Albrigo - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Alessich - Marco di Matteo da Sabioncello, 1830.
Amarza - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Amato - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Amoroso - dr. Andrea, nato a Rovigno il 14 settembre 1829, morto a Parenzo il 19 febbraio 1910. Fu uno dei venti eletti alla famosa Dieta del Nessuno, in quella sede fu uno dei principali fautori del cosiddetto partito astensionista, successivamente deputato, assessore e quindi vicecapitano provinciale, fondò l'Istituto del credito fondiario e l'Istituto Agrario Provinciale, fu tra i fondatori del settimanale l'Istria e della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria.
Andretich - Andrea di Antonio da Volosca, 1807;
Andretti - Domenico Andretich, italianizzò il proprio cognome in Andretti, con atto della pref. di Pola del 6.04.1928. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie Andretti.
Angelini- a Rovigno con Giacomo qm. Nicolò da Venezia, 1678, (Caenazzo) o con sior Anzolo Angelini da Venezia, 16... (Costantini). Il cronista Antonio Angelini, che era parte in causa, chiosando gli Albori del Costantini aggiunge che erano originari di Caprino, terra bergamasca, ove erano presenti sin dal XIII secolo, successivamente a Bergamo ove erano "famiglia antica cittadina", quindi a Venezia e da lì nel seicento a Rovigno. Furono una delle principali famiglie del popolo nel periodo veneto e vennero associati alla nobiltà di Rovigno solamente nel 1802 quando gli austriaci ripristinarono il Consiglio dei Cittadini o Nobili di Rovigno aggregando le famiglie del popolo che avevano un rappresentante nel così detto "Governo dei 18". Nell'elenco dei nobili dell'Istria confermati dall'Imp. Francesco I, dal gennaio 1816 al dicembre 1834, risultavano iscritti i seguenti nominativi per la suddetta famiglia di Rovigno: Angelo - Antonio - Giacomo - Giovanni - Marco e Rocco. A partire da tale data le famiglie confermate nobili assunsero il "de" nobiliare. Venivano distinti in tre rami od agnomi:
San Francesco, dal nome dell'androna omonima ove risiedeva quel ramo.Nel censimento del 1° ottobre '45, effettuato dagli occupanti titini, risultavano ancora a Rovigno 5 famiglie Angelini e 5 de Angelini. Nel 1970 circa, il Comune di Rovigno ha intitolato alla famiglia Angelini una via in località Cadièmia, il nome della famiglia è presente inoltre nella toponomastica rovignese per la Stànsia Angileîni, che nella cartografia jugoslava, è diventato Stancjia Angelini. Il più antico stemma di famiglia reca un angelo con ali patenti, posto in maestà su di un mondo con sul capo 3 o 6 stelle, e nella sinistra una falce e nella mano destra una corona rintracciabile ancor oggi sulla pietra tombale dell'abate Antonio Angelini (1688-1734), canonico della Collegiata di Sant'Eufemia di cui riporto l’iscrizione:
Veneziani, dalla loro provenienza.
Speziali, dato che erano proprietari di una delle 3 farmacie presenti a Rovigno nell'ottocento.
AntonII.
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In occasione all'ascrizione alla nobiltà venne concesso uno stemma
nobiliare recante un'aquila nella parte superiore mentre il campo inferiore
presenta delle losanghe bicolori di cui si ha notizia soltanto dal libro
di Giuseppe Natorri, "Raccolta di tutte le antichità, stemmi ed
iscrizioni che esistevano ed esistono nella mia patria Rovigno":
Cliccare sull'iconcina per ulteriori informazioni sugli stemmi della famiglia Angelini
Antonaz - Martino qm. Giovanni da S. Vincenti, 1813.
Apollonio - Francesco da Brivoni Maccaferro di Polonio, 1522. Nel censimento del 1° ottobre '45, risultavano 20 famiglie.
Aquilante - Mistro Aquilante Grego da Paris o Peroi, 1548. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Arianese - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti due famiglie.
Artusi - mistro Carlo da Milan fabbro, detto prima Manzoni, e
poi Artusi - 1709 in Lucia Angelini q. Zuanne - 1720 in Antonia Ghira.
Nel marzo del 1802 detta famiglia con Carlo Artusi qm. Antonio fu aggregata
nel Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno. Nel 1878 i figli di A. Artusi
fondarono a Rovigno una Cereria:
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Aspromonte - Francesco, operaio trucidato dai Titini a 45 anni.
Azzori - nel censimento effettuato il 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Baban - Stefano qm. Simone, 1806. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Bacaseni - nel censimento del 1-X-45 era presente con una famiglia.
Bacchias - nel censimento del 1-X-45 era presente con 2 famiglie.
Bacich - Giuseppe qm. Giov. da Veglia, 1722. Cognome poi mutato in Bassichi.
Baffi - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Baglini - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Bailo - Antonio da Capodistria, sartor 176.. secondo il Caenazzo, ma Antonio Angelini riporta che un Francesco Bailo giunse come cavaliere al seguito del podestà veneto, Ferigo Bonlini, a Rovigno negli anni 1740-41, per cui probabilmente il primo capostipite di questa famiglia fu Francesco anzichè Antonio.
Balbi - mistro Alessandro, taiapiera da Venezia, 1682.
Balusich - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Ban - nel censimento del 1° ottobre ‘45 erano presenti 2 famiglie.
Bancich - Zuanne qm. Giacomo da Canfanaro, 1790.
Banko - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Baota - Marco qm. Giacomo da Venezia, 1655.
Barbaro - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Barberan - Zuanne de Barbier da Veglia detto Barberan, 1627.
Barbiani - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Barbieri - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Barco - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Baricchio - Antonio da Orsara, 1774.
Barko - in seguito Barco, Giuseppe fu Giuseppe da Ofon commerciante di Pest, 1832. Nel censimento del 1 ottobre '45 era presente una famiglia.
Barle - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 5 famiglie Barle.
Barri - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Barsan - Osvaldo fu Giuseppe dal Friuli, 1805.
Bartoli - Piero qm. Bartole da Venezia, calafà, 1485. Nel censimento del 1° ottobre '45 risultavano 17 famiglie. Il personaggio più famoso di tale famiglia è Gianni Bartoli (Rovigno 1900 - Trieste 1973) che fu a lungo sindaco di Trieste nel periodo più burrascoso del II dopoguerra.
Baruta - famiglia presente a Rovigno dal 1490 al 1568.
Barzelato - patron Zanantonio Gennaro di Vincenzo da Rimini detto Barzellato, 1651. Nel censimento del 1° ottobre 1945 risultavano a Rovigno 19 famiglie.
Barzelogna - Francesco qm. Zuanne, barbier, 1510. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 13 famiglie.
Baseggio - Giulio, nato a Rovigno nel 1853, avvocato a Pola. Era il figlio di Niccolò Baseggio nato a Capodistria (1744-1831) notaio ed avvocato.
Basich - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 7 famiglie
Basilisco - Zambattista Baselisco, spezier da Lodi, 1520. Famiglia appartenente al Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno: "1622. - ottobre 21: si conferma l'aggregazione al Consiglio di Rovigno di Domenico e fratelli Basilischi con l'esborso di ducati 300". Nell'atrio del Palazzo Comunale è presente uno scudo gentilizio di detta famiglia recante un basilisco rampante e la data MDLXXV con l'epigrafe IO.S B.TA BASILISCO AROMATARIUS CIVIS LAUDE HAB.R RUBINI:
Sull'architrave della casa in Contrada Crociera, oggi via Montalban n. 1 l'iscrizione: IOANNES BAPT.A BASILI.S Q. ANTONII MARIE CIVIS LEODII ET HABITATOR RUBINI MDLXXX DIE P.IUNII. Inoltre nella chiesetta di San Martino sulla pala, ora in stato di degrado, si legge ancora la seguente iscrizione:
FU FATO IN TEMPO DI MR. // GIO. BATA BASILISCO, QN. // ZUANE. L'AN MDCCXI // CON LE LIMOSINE DEI // BENEFATORI
Famiglia che ha dato a Rovigno vari laureati e patrioti, come Giovambattista Basilisco e l'avv. Carlo Basilisco, citati in un rapporto segreto del maggio 1814 come elementi sospetti appartenenti alla massoneria, che allora aveva forti connotazioni patriottiche ed irredentiste. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 4 famiglie.
Bassi - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia Bassi.
Battistella - Simon qm. Andrea, fenestrer, 1698. Secondo il can. Caenazzo, dall'Angelini più dettagliatamente: "Mistro Simon Battistella, fenestrer, q. Andrea 1702 in Antonia Sponza". Famiglia aggregata al Corpo dei Cittadini nel 1802. Famiglia che oltre a valenti architetti annoverò dei notai come attesta un disegno del Petronio del sigillo notarile di Antonio Battistella qm. Simone pubblico notaio dal 1798 al 1811. Un'arma gentilizia di detta famiglia è scolpita su di una vasca in pietra custodita nel cortile di Via Mazzini al n.ro 30. L'arma presenta tre stelle (6) disposte in capo e sotto la stella centrale una sbarra orizzontale da cui discendono verticalmente 4 rotelle. Ai lati dello scudo vi sono le iniziali L. B. Famiglia che oltre a valenti architetti annoverò dei notai come attesta un disegno del Petronio di un sigillo notarile recante la scritta ANTONIO BATTISTELLA PUBBLICO NODARO:
Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti tre famiglie.
Baxa - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia;
Bazzarini - Antonio qm. Matteo da Padova, 1740. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Belci - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Belisi - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Bellan - Antonio qm. Zuanne, murer da Capodistria, 1699.
Bello - a Rovigno dal 1524 al 1734, la famiglia era tra quelle incluse nel Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno;
Bellomo - Giovanni qm. Giambattista dal Friuli, 1823;
Bellussi - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia Bellussi, probabilmente da un'italianizzazione del cognome Bellussich;
Bellussich - Giuseppe di Antonio da Pedena, 1833;
Bembo - avv. dott. Tommaso, nato a Rovigno il 7 luglio 1886 di Antonio e Giulia Borghi, abitava in via Roma al civico n.ro 2, fu prelevato il 16 settenbre del '43, e barbaramente infoibato presso Gimino in località Mice il 22 dello stesso mese.
Benedetti - Andrea qm. Piero da Capodistria detto Subito, 1644.
Beni - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie;
Benich - Giovanni qm. Biaggio da Pedena, 1814
Benussi - Benedetto, Maria, Martin, Domenico, Piero qm. Benussi pescatore, nato 1368, morto 1450. Il pescatore Benussi (Benedetto, Benetto, Benusso, Benussi) figura quale stipite di questa famiglia, che sembra indigena. E' molto diramata, e ogni ramo con proprio agnome. Così l'Angelini, più succintamente il can. Caenazzo: Benedetto qm. Benussi Pescador, anno 1390. Si tratta di una delle più antiche e più numerose famiglie rovignesi, che però non venne mai aggregata al Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno, costituendo una delle principali e più numerose famiglie del Popolo, dando però a Rovigno illustri personaggi tra cui spicca la figura dello storico Bernardo Benussi. Nel censimento del 1880, su di una popolazione di 9.522 abitanti con 2.852 famiglie, ben 130 di queste erano Benussi, da qui l'alto numero di soprannomi con cui venivano distinti. Dato che nel naufragio del 1568 andarono perse tutte le carte capitolari con i dati anagrafici ante 1400 probabilmente, come ritiene l'Angelini, sono una delle famiglie originarie di Rovigno. Nel censimento del dopo guerra, risultavano 81 famiglie, per cui era diventato il terzo cognome più diffuso, dopo quelli Sponza e Budicin. Il netto decremento penso sia dovuto soprattutto alla forte emigrazione verso Pola e Trieste, ed al fatto che alcuni soprannomi nel frattempo erano diventati dei cognomi. Nel Duomo di Sant'Eufemia alla sinistra dell'altare della Madonna del Carmine vi è un'arca sepolcrale appartenente a detta famiglia:
La Famiglia Benussi era famosa anche per la Distilleria di Giorgio Benussi che era sita in via Carducci, produceva soprattutto grappa, cognac, amari e liquori vari, tra cui i più noti erano l'Amaro Istria, che recava sull'etichetta uno zuavo, la Crema Pero e il Bacio D'Amore e il Refosco D'Istria, rinomati erano anche lo Cherry ed il Maraschino, tipico liquore istriano-dalmato, che veniva venduto in una caratteristica bottiglietta rotonda recante in rilievo due marasche. Il numero dei dipendenti variava a seconda del periodo stagionale, toccando l'apice nel periodo dopo le vendemmie, impiegando soprattutto lavoranti femminili. In base alla notevole produzione degli anni '30, si può facilmente ritenere che senza gl'infausti eventi dell'ultima guerra, sarebbe diventata una delle principali ditte italiane, come la Stock o la Buton; Etimologia.: Il cognome, come il toscano Benucci e quello similare di Benassi, deriva dalla parola Bene, con valore augurale. Oppure dal nome proprio Benedetto, Beneto. Per cui la proposta dell'Angelini in questo caso è fondamentalmente corretta. A Rovigno circolava anche una fantasiosa etimogia che lo voleva derivato dal patronimico semitico Ben Hussì, che però è del tutto priva di fondamento e la riporto a puro titolo di cronaca;
Benussi Moro - si tratta d'un tipico caso in cui un soprannome
contribuisce a formare un nuovo cognome. A questo ramo della famiglia Benussi
è ascrivibile un'arma composta da due ramoscelli di rovo in capo,
su cui spicca posta centralmente una Emme ed al di sotto tre piccole more
di rovo, il tutto posto in uno scudo rotondo. Un appartenente a tale ramo,
Antonio Benussi Moro, fu uno dei due primi Sindici del Popolo all'atto
dell'istituzione di tale organo di controllo dei popolari nel 1683.
Bercich - Girolamo qm. Luca da Villanova di Parenzo, 1820.
Berengo - Vincenzo di Domenico da Chioggia, 1820.
Bereotini - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Bernardis - Domenico qm. Bernardo: i discendenti sono detti anche de Bernardi e Bernardis, 1482. Nel censimento del 1° ottobre '45 risultavano 14 famiglie Bernardis.
Bernich - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 5 famiglie.
Beroaldo - Stefano dalla Brazza, marinaio detto Beroaldi, 1646. (Caenazzo). L'Angelini invece aggiunge: in Maddalena Marchesini qm. Vincenzo 1670, ob. 1676, 25 gen. La famiglia fu aggregata al Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno per le eroiche imprese di Francesco Beroaldo, capitano e proprietario della Sacra Famiglia, nave armata con 36 cannoni. In più riprese diede prova d'intrepido coraggio ed abilità marinara. Presso l'isola di Samo si scontrò con navi tripoline e nel Golfo contro uno sciambecco e quattro lancioni con tanto valore da indurre il senato veneto a nominarlo Cavaliere di S. Marco con annua provvigione. Si coprì di gloria anche in un cruento scontro con una fregata tripolina, che dopo una lunga lotta dalle fasi alterne riuscì a mettere in fuga. Un altro famoso episodio che lo vide protagonista indomito, fu quello che avvenne nel porto di Genova, quando si rifiutò di consegnare al governo di Genova un soldato veneto che in una rissa aveva ucciso un soldato genovese che aveva ingiuriato le genti venete. E quando dalla batteria di terra fu aperto il fuoco contro la Sacra Famiglia, il nostro, senza esitazione, rispose al fuoco con i 36 cannoni della sua nave, dimostrando tale audacia da indurre una nave inglese e altre imbarcazioni straniere a correre in suo aiuto. Per la sua indomita decisione ed il coraggioso comportamento ebbe il plauso del Consiglio di Rovigno che nella seduta del 2 settembre 1764 lo aggregò con tutta la sua discendenza fra i suoi membri. Morì all'età di 87 anni il 21 dicembre 1794, a Rovigno ove venne sepolto nella chiesa di San Francesco rivestito da quella divisa di Cavaliere di San Marco che aveva così eroicamente meritato. Un suo ritratto in tela che lo raffigura nella sua divisa, con la spada ed il bastone di comando fregiato di medaglia era conservato nella casa Basilisco ubicata a Drio Castiel;
Bevilacqua - Francesco qm. Zuanne da S. Nicolò di Venezia,
1545. Un'arma di detta famiglia è posta sull'architrave della casa
sita a sinistra di Porta Valdibora, e presenta dentro un cartiglio rotondo
un'ala. con epigrafe:
Arme consimili sono scolpite sulla vera della cisterna che era sita
a Pian di Pozzo n.ro 17; il terzo, ora nell'atrio del Palazzo Comunale,
era scolpito su di una lastra che si trovava al numero 23 di Porta Valdibora
(demolita nel 1841).
Biancini - famiglia ascritta al Corpo dei Cittadini nel 1802, essendo il Dr. Biancini uno degli eletti del Governo dei Diciotto.
Bicchiacchi - Biasio Catena qm. Zuanne detto Bikaz, i suoi discendenti
detti Bigaia e poi Bichiacchi, peota, 1479. La famiglia venne aggregata
al Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno il 6 aprile del 1545, dal Consiglio
dei Cittadini, nomina che fu confermata dal Doge Pietro Lando il 27 luglio
dello stesso anno. Risultavano tra i nobili confermati dall'Imperatore
Francesco I, dal 1° di gennaio 1816 a dicembre 1834 con i seguenti
nominativi: Giovanni, Bernardo e Domenico i quali aggiunsero al proprio
cognome il "de" nobiliare. Il cognome presenta una grafia oscillante: Bicchiacchi,
Bichiacchi, Bichiachi e Biciacci.
Biciacci - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia. Cognome che molto probabilmente deriva da Bichiacchi (essendo questa l’effettiva pronuncia secondo la grafia veneta).
Biciani - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Bilucaglia - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Bino - Francesco da Colloredo di Prato, 1863. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Biondo - Zuanne di Nicolò taiapiera da Venezia, 1508 (Caenazzo). Secondo l'Angelini morto nel 1559. In seguito furono chiamati anche
Biondi. Famiglia aggregata al Corpo dei Cittadini o Nobili di
Rovigno con Angelo Biondo fu Angelo senza alcun esborso di denaro, mentre
i suoi fratelli Giuseppe e Francesco, il nipote Angelo fu Pietro, insieme
con il sacerdote Giovanni Biondo, vennero aggregati il 20 settembre 1772,
previo l'esborso alle pubbliche casse di mille ducati. La famiglia annoverò
vari ecclesiastici e valenti capitani di mare. Ab antiquo aveva in concessione
l'usufrutto dello scoglio di Figarola, previo un versamento annuo di 10
soldi al Comune di Rovigno. Dal Natorre apprendiamo che questa famiglia
si fregiava di uno stemma assai particolare: una donna nuda posta in maestà
su di uno scudo troncato di rosso e d'azzurro. In una variante, la donna
nuda si appoggia ad un albero, evidentemente si tratta di una raffigurazione
di Eva.
Birola - Michiel detto Brivola da Medolin, 1546.
Blessich o Blessichi - Martin qm. Tomaso, botter da Castua, 1688. In Elisabetta Salata qm. Piero. Morto 1748. Detta famiglia venne iscritta al Corpo dei Cittadini nel 1802, essendo il sig. Martin Blessich uno degli eletti del Governo dei 18. Erano Proprietari di un mulino e pastificio, rilevato in seguito dai de Calò nel 1837, sito a fianco del convento francescano. E probabile che in precedenza lì avesse sede la "fabbrica di paste commestibili secondo il sistema della dominante" di Antonio Angelini fu Cristoforo autorizzata dal Veneto Senato nel 1786, vista anche l'ubicazione vicina alle case Angelini in contrada San Francesco.
Bobicchio - Antonio Bobichi, detto Scavazzina dal Friuli, 1695.
Boccati - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Bodi - Nicolò qm. Zuanne da Bodi, 1510. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 10 famiglie.
Bognolo - patron Zuanne dalla Zuecca, 1450. Nel censimento del 1° ottobre '45 era tuttora presente una famiglia con questo cognome.
Bolis - Antonio qm. Simon da Roial, 1730;
Bolobicchio - recte Golobichio - Matteo qm. Piero da Cherzan, 1668. Nel censimemto del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie Bolobicchio.
Bonaldi - Domenico qm. Francesco da Chioggia, 1789.
Bontempo - nel censimento del 1° ottobre '45, era presente una famiglia.
Boranello - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Borgo - Dr. Gaetano Borgo medico da Vicenza, 1776. Nel 1797,
alla caduta del regime veneto, venne nominato Vice Presidente della Municipalità
di Rovigno oltre che Magistrato al Civile e Criminale (Governo dei 18).
La rinomanza del dottor Gaetano Borgo doveva essere notevole se fu chiamato
a Pola nel 1803 per soccorrere il Conte Zambeccari, il dr. Grassetti e
l'Andreolo che avevano tentato l'audace impresa di viaggiare con pallone
aerostato da Bologna a Pola ed erano precipitati nei pressi di questa città.
Il dottore poi pubblicò a Trieste il 13 ottobre 1803 un opuscolo
che illustrva l'impresa dei tre seguici di Montgolfier. Nel 1814 in un
rapporto segreto inviato al Polizei Hofstelle di Trieste, il dottor Gaetano
Borgo, Giovanni Borgo medico e gli avvocati Antonio ed Angelo Borgo venivano
segnalati come elementi sospetti ed appartenenti alla massoneria. L'arca
sepolcrale di famiglia si trova nella chiesa campestre della Concetta.
In seguito il cognome divenne Borghi.
Borme - Antonio qm. Gregorio da Canfanaro, 1809. Nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Borri - Bortolo qm. Giacomo da Veglia, calafà detto Borri, 1529, secondo il can. Caenazzo, mentre secondo l'Angelini: Mistro Bortolo (n. 1529, ob. 1611) da Veggia (Veglia) Calafà, detto Borri, di Pietro Calafà, detto Sorsier, di Nicolò, di Bora, di Zuanne da Veggia (Veglia) vivo nel 1484.
Borsatti - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti due famiglie.
Bosaz - Gregorio qm. Antonio da Zimin (Gimino), 1759. In seguito il cognome divenne Bosazzi. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 10 famiglie Bosazzi e due famiglie Bozaci
Bosca - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Bozic - Miho, dovrebbe essere il nome del capostipite di questa famiglia a Rovigno. Il figlio Marijan (Mario) Bozic nato a Rovigno il 28 agosto 1920 sarà il sindaco di Rovigno nel periodo 1958 al 1962.
Bragaia - Biasio di Mattio da Lissa, 1759, estinta a fine ottocento.
Bragato - Lorenzo qm. Nicoletto da Parenzo, 1713. Famiglia estinta nell'800, (Caen.), per l'Angelini: Mistro Lorenzo Bragato q. Nicolò da Venezia, tagliapietra, e mistro Francesco suo fratello. In Dom.ca da Parenzo 1713. Famiglia questa da qualche anno emigrata.
Bragon - Bortolo Dobetti qm. Nicolò da Veglia, detto Bragon, 1652. Dal 1763 passa come soprannome alla famiglia Daveggia.
Braico - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti tre famiglie con questo cognome, molto probabilmente dovuto all'italianizzazione del cognome Brajkovic;
Braida - famiglia originaria di Pola, presente a Rovigno dai primi del millenovecento con Liberale che fu uno dei principali sostenitori del circolo di canottaggio di Rovigno "Arupinum", oltre che padre del pilota Pietro. Nel dialetto fiumano, e in parecchi altri dialetti istriani, "braida" vuol dire prato e pergolato di viti, vigna così come tra i croati dell'Istria, probabilmente dal long. Breit, ampio;
Braidotti - Ferdinando da Udine, 1856.
Brajkovic - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Brajnovic - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Bratulich - Giuseppe qm. Giuseppe da San Pietro in Selve, 1820.
Brionese o Brivonese - Andrea qm. Francesco da Brioni, 1510. Famiglia facente parte del Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 8 famiglie;
Broili - Giuseppe fu Leonardo da Caneva, 1814.
Bronzin - Bort. Barzelogna detto Bronzolin e poi Bronzin, 1530. Così secondo il Caenazzo, per l'Angelini: "Bortolo Barzelogna detto Bronzolin o Bronzin q. Fran.co q. barbier 1530. Dalla famiglia Barzelogna derivò la famiglia Bronzin: ambe tuttora sussistenti, e distinte dai due cognomi, e molto diramate, e con agnomi. Sembrano indigeni". Chiaro esempio di un soprannome che diventa un cognome. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 13 famiglie Bronzin e 13 famiglie col primitivo cognome Barzelogna.
Brovedan - Leonardo qm. Giambattista da Dignano, 1840. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie Brovedani ed 1 famiglia Brovedan.
Brunelli - Lorenzo qm. Bortolo, calafà, da Caorle, 1600. Famiglia ascritta al Corpo dei Cittadini nel 1802, essendo Giuseppe Brunelli uno degli eletti nel Governo dei Diciotto. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Brunetti - Bernardin da Ravenna detto Brunetti e Ravegnan, 1602.
Nel censimento del 1° ottobre '45 risultavano 16 famiglie.
Bruni - nel censimento del 1-X-45 erano presenti 8 famiglie, probabile italianizzazione di Brunich;
Brunich - Gregorio qm. Gabriel da Lindar, 1657
Bruno - Domenico, nato a Messina il 12 novembre 1908. Carabiniere in servizio a Rovigno, abitante con la moglie Giuseppina Randazzi in via Circonvallazione 6. Prelevato dai titini il 16 settembre '43 e barbaramente infoibato a Vines.
Budicin - Francesco da Dignan detto Boldixin, 1510. Il cognome originariamente era Bodicin, dal censimento del dopoguerra risultavano ben 84 famiglie Budicin.
Bulessi - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti nove famiglie, cognome derivato dalla italianizzazione di Bullessich;
Bullessich - o Bulessi, Matteo qm. Giovanni da San Vincenti, 1826. Nel censimento del 1-X-45 risultavano 9 famiglie Bulessi.
Buranello - o Boranello, Anzolo detto Agnolo Moroso da Buran, 1510. Così il Caenazzo, mentre per l'Angelini più dettagliatamente: Iseppo da Buran, ovvero da Venezia, detto Buranello, garzon di barca 1551, in Leonarda Pastrovicchio1560. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti una famiglia Boranello ed una Buranello.
Buratto - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 5 famiglie.
Burisch - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Burla - Zampiero qm. Piero de Locatelli da Bergamo, notaro, 1847. Così il Caenazzo, per l'Angelini: Piero de Locatelli da Bergamo, morto nel 1467. Un Zampiero notajo nel 1506, si chiamò Burla. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 10 famiglie.
Buttera - nel censimento del 1° ottobre '45 era presente una famiglia.
Buttiri - nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 5 famiglie, probabile ulteriore italianizzazione del cognome Buttirich che in origine era Buttierevich;
Buttirich - prima Buttierevich, Matteo qm. Matteo da Oplice,
1824, in seguito Buttiri.
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