Conte Antonio Cippico (Zara, Dalmazia, 20 marzo 1877 - Roma 18 gennaio 1935)
GdeA
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Conte, laureato in giurisprudenza all'Università
di Vienna nel 1901. Dopo un soggiorno a Londra, si stabilì a Roma,
dedicandosi al giornalismo letterario e politico, da posizioni nazionaliste.
Diresse la «Rivista di Roma» e collaborò al «Marzocco»,
pubblicò saggi letterari e poesie, tradusse La gaia scienza
di Nietzsche.
Dal 1906 si trasferì di nuovo a Londra come docente di letterarura
italiana all'University College, di cui divenne professore ordinario nel
1911 e che lasciò nel 1928. Conferenziere e saggista, tradusse fra
l'altro il Re Lear di Shakespeare in italiano. Interventista e sostenitore
dell'italianità della Dalmazia, imputato di alto tradimento dalla
procura austriaca, ottenne nel 1915 la cittadinanza italiana e partecipò
come volontario alla prima guerra mondiale, impiegato soprattutto per la
propaganda.
Rientrato in Inghilterra, iniziò nel 1919 a collaborare al «Popolo
d'Italia» e appoggiò l'impresa di Fiume.
Senatore dal 1923, ebbe vari incarichi pubblici,
tra i quali la partecipazione alla delegazione italiana alla Società
delle nazioni dal 1925 al 1928 e la presidenza di una sezione del Consiglio
superiore dell'educazione nazionale. Fece parte anche della Commissione
italiana per la cooperazione intellettuale.
Bibliofilo e cultore dell'editoria di pregio, fu presidente della Giunta
d'arte per le pubblicazioni dello Stato e seguì l'attività
dell'Istituto poligrafico dello Stato.
Per la sua larga esperienza internazionale, la notorietà culturale
e l'interesse per il libro fu chiamato a presiedere il Comitato esecutivo
del I Congresso mondiale delle biblioteche e di bibliografia, tenuto a
Roma e Venezia nel 1929. Poi, dal 1930 alla morte, fece parte del Consiglio
direttivo dell'Associazione italiana biblioteche e fu relatore al I Congresso,
tenuto a Roma nel 1931. Le sue carte e i suoi libri sono conservati nella
Biblioteca del Senato. Fu inoltre Socio Onorario dalla fondazione della
Società Dalmata di Storia Patria e nel 1935 a Zara gli venne intitolata
una scuola elementare: