Foto che ritrae l'ingresso
del "Villaggio Giuliano" come si affacciava sulla via Laurentina negli
anni '50.
Come si può vedere dall'entrata si dipartiva
un viale alberato in cui due filari di pini marittimi portavano alla chiesa
di S. Marco Evangelista in Agro Laurentino (ora invece ad un giardinetto
con panchine e giochi per i bambini in cui campeggia la Lupa
donata da Roma a "Pola Fedele").
Ai lati del viale alberato, viale Oscar Sinigaglia,
si intravedono le eleganti colonne che sorreggevano la pensilina su cui
si affacciavano gli ingressi dei "Padiglioni" in cui gran parte dei circa
2.000-2.500 esuli giuliano-dalmati trovarono una nuova sistemazione umile
ma dignitosa. Dopo che le truppe Alleate abbandonarono i padiglioni del
Villaggio Operaio alcuni profughi, alla spicciolata incominciarono ad occupare
alcuni edifici abusivamente (si trattava comunque di una sistemazione migliore
di alcuni Campi profughi o dello scantinato della Stazione Termini) ma
già nel 1948 vi fu la prima inaugurazione di alcuni padiglioni riadattati
per accogliere i profughi che vi erano affluiti: tra le prime famiglie
oltre ai già citati Cerglienco e Capurso vanno ricordate le famiglie
Colella, Dorcich, Paliaga, Cobelli, Bevilacqua, Brumat e Cannizzaro. |