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Gianni Ciarmiello è citato nei seguenti volumi, riviste d'arte e giornali: Gli annali dei 500, Roma - guida dell'arte europea, Le Arti, Pungolo Verde, La Capitale, Calabria domani, Periscopio, Nuovi Orizzonti, Enciclopedia ERS - Roma, Giornali quasi tutti.
Quotazioni edite sulle seguenti enciclopedia d'Arte: Gli Annali dell'Arte italiana 60-70 - III^ Vol., Enciclopedia Internazionale degli artisti (Ed. Bugatti), Enciclopedia degli artisti Contemporanei, Antologia figurativa - Edizioni ERS - Roma, Antologia Arte e Poesia - Ed. Nuovi Orizzonti
Per meriti artistici è stato chiamato a far parte quale membro delle seguenti Accademie: Tiberina - Roma, I 500 - Roma, Columbian Accademy - U.S.A., G. Marconi - Roma

 

Nelle opere di Gianni Ciarmiello non può non riscontrarsi la precisa intenzione di fare un discorso pittorico in senso "moderno" senza rinunciare alla pittura nelle sue componenti tradizionali.

Un artista colto e preparato come Ciarmiello, d'altra parte, pone a traguardo della propria ricerca soluzioni che sono tali da caratterizzarlo e collocarlo fuori dall'anonimato.

Per questo i punti di arrivo di oggi sono tali da indicare in questo artista, uno dei più sensibili, genuini, validi ed autentici della nostra area culturale.

Non è questa certamente affermazione gratuita o irreale, perché a pochi artisti possono riconoscersi doti e meriti in misura maggiore che a Ciarmiello.

Ciarmiello, infatti, oltre alla non comune preparazione di fondo ed alle innate possibilità espressive, può vantare una particolare capacità di tradurre in immagini di vera bellezza la propria forza creativa, senza dubbio questo l'aspetto più affascinante della sua personalità.

Paesaggi dal taglio inedito e costruiti con una tavolozza estremamente raffinata, figure nelle quali una originale scansione di piani cromatici, esalta la forza evocatrice delle forme.

Con questi temi che offrono a Gianni Ciarmiello il terreno per operare sulla linea di una ricerca che, muovendosi sul doppio binario di scelte formali assolutamente personali e di espressioni coloristiche di assoluta purezza materica, è giunto a soluzioni "ineccepibili" sul piano estetico, e "nuove" come fatto creativo.

Guglielmo Gigli - Critico d'Arte Rizzoli Editore

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Gianni Ciarmiello struttura le sue composizioni in piena libertà, anche se è facilmente arguibile una sua precisa aderenza al neo figurativo.

La vivacità dei suoi cromatismi, verdi, azzurrini, rossi sfumati, grigi cristallini, s'intonano giustamente non solo per accordi diretti, ma principalmente perchè provocano la insorgenza delle forme.

Queste quindi nascono per una condizione grafica e come conseguenza di accordo coloristico, e il loro tono s'impone su tutto l'insieme, evidenziandolo al massimo.

 

Enrico Buda

Critico d'arte (La voce di S. Maria - Venezia)

 

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Dal Gazzettino - Gennaio 1971

Ciarmiello: le novità con delicatezza antica - Gianni Ciarmiello ha concluso con successo la sua personale nella galleria Teardo di Corso Garibaldi a Pordenone. E' stato un "exploit" che ha confermato la sua vena di verista romantico.

Pier Arrigo Carnier ha detto di lui, nella presentazione della rassegna che egli "cerca la verità del colore, si avvicina alla realtà quasi materiale del per scoprirne la sorgente dei palpiti e delle sensazioni". Possiamo affermare che si tratta di un'affermazione vera, in quanto Ciarmiello, che ora sta dando alla sua arte una svolta nuova, non cessa di essere poeta anche quando dimentica la forma e fa il suo ingresso in un gioco di colori e di luci che vogliono essere il suo punto nuovo di approdo in questo periodo. Per chi lo segue, infatti, è venuto il momento di accettare quella formula che egli ha varato ufficialmente nella mostra extempore di Zoppola, rappresentata da un caleidoscopio di luci delicate nel quale il bianco centrale è come un'apertura immediata, uno sguardo potente che spiega la nuova scelta dell'artista, definito dallo scrittore Carnier come "più rapida esecuzione desiderosa di forme spontanee spoglie di ripensamenti". Ciarmiello non ha comunque dimenticato l'antica delicatezza d'impostazione che lo rendono uno dei più delicati pittori pordenonesi.

 

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Il Nuovo Gianni Ciarmiello - di LUIGI DE ROSA

Fra le svariate centinaia di pittori - sia italiani che stranieri - coi quali intrattengo da anni rapporti cordiali da uomo a uomo (oltre che da critica ad artista) ricordo con particolare simpatia il casertano Gianni Ciarmiello.

L'ho presentato a viva voce tempo fa, ad una mostra a Pordenone e nei suoi confronti sono sempre stato (come del resto nei confronti degli altri) di una schiettezza assoluta. Gli ho sempre detto in faccia quello che pensavo della sua pittura, e non gli ho mai nascosto alcune riserve in merito ad una certa commerciabilità dei suoi quadri. Ciarmiello ha sempre venduto moltissimo, la sua pittura è sempre stata di facile godibilità. Lui si è sempre estasiato di questo, perché finora non ha mai nuotato nella ricchezza, e il solo pensiero di procurare qualche agio alla sua famigliola (ha una gentile moglie e una vociante nidiata di splendidi bambini) lo faceva lavorare alacremente.

Un uomo giovane, che ama veramente la pittura, un uomo dalla faccia aperta e cordiale; ipersensibile al punto di soffrire veramente per le mie critiche; orgoglioso, però, al punto da perseverare con tenacia nell'approfondimento non solo della tecnica pittorica (in questo non ho mai avuto dubbi: Ciarmiello conosce ottimamente il "mestiere" di pittore) ma al punto di addivenire a una sofferta presa di coscienza della polpa autentica della realtà circostante.

Alcuni mesi fa mi sono recato da Genova a Pordenone, e sono andato di nuovo a trovarlo nel suo studio. Ho visto ottimi quadri, ho visto che Ciarmiello è finalmente maturato, ha una sua tematica, un suo stile. E' più sicuro di sé, è equilibrato, (per quanto "equilibrato" possa essere un artista, e passionalmente meridionale per giunta). Il Ciarmiello di prima predisponeva un disegno minuzioso, che poi tendeva ad attutire con un successivo gioco di sapienti pennellate: riproduceva certi ambienti da strapaese, con vicoli, archetti, case assonnate, grevi di calura e di povertà; ricercava sistematicamente angoli del Friuli, del Veneto e di altre zone d'Italia che il piccone del progresso tecnologico tende a far scomparire. Dai suoi dipinti ad olio emanava un'atmosfera contemplativa e "piacevole". Il Ciarmiello di oggi sta dipingendo una serie di opere assai interessanti (e che gli hanno valso già molti successi) sul tema dell'inquinamento della natura da parte proprio di quel preteso progresso tecnologico. Uno stile moderno, un tonalismo sempre piacevole ma raffinato, un approfondimento sia dell'effetto delle passioni umane (nelle figure) sia dell'effetto inquinante di un ambiente ostile. Ciarmiello non è conformista, ma finalmente è un contestatore nel senso più positivo del termine, nel senso cioè che protesta vibratamente contro tutti gli attentati che vengono mossi all'umanità e al sentimento da un groviglio d'interessi sostanzialmente disumani. E in questa lotta egli si serve delle migliori armi di cui dispone, cioè di una tecnica pittorica raffinata, e di uno stile personale, fantasioso ed inconfondibile: compresenza di elementi squisitamente figurativi in un contesto di armonie astratte, strutturali; simbolismo appassionato; cromatismo caleidoscopico di potente suggestione sull'occhio e sull'animo di chi guarda; luminosità e gioco fi toni, sfumature, contrasti e trapassi seducenti; alternanza di entusiasmi e malinconie tipiche dell'artista genuino, perennemente in crisi

 

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"...terrò la sua opera carissima... Debbo confessarLe che, fin dalla prima volta che ebbi occasione di visitare una sua personale, ho avuto modo di cogliere nelle sue opere non solo la mano sicura di grande artista ma soprattutto l'ansia di un artista che vuol mettere l'intera sua anima nel colore, per farlo vivere e vibrare, per farlo parlare... Tonalità soffuse o eclatanti, paesaggi o figure: tutto riesce a colpire e a dire davvero qualche cosa a chi vede e osserva con attenzione le sue opere."

Principe Mario Angelo Comneno di Tessaglia (Roma)

 

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"...i suoi colori, nei quali è maestro, non servono ad alterare la realtà o ad esprimere concezioni immediate di facile sapore impressionistico ma a confermarne invece i valori più eletti e concreti..."

Pier Arrigo Carnier - Scrittore

 

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Ciarmiello rivela tempra robusta di artista che non si lascia prendere da una sola tematica, bensì va alla ricerca di modi espressivi nuovi e rispondenti alle tappe maturative della sua personalità e sensibilità di artista ora innamorato del paesaggio, ora dell'ambiente umano, ora delle prospettive geometriche e dell'impasto cromatico delle tinte calde... l'approdo cui egli è giunto con i suoi studi coloristici rappresenta senz'altro un momento significativo di questo artista.

Luigi Peresson - Scrittore

 

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"...i suoi colori sono caldi, morbidi, danno fusione e tonalità al paesaggio disegnato con molta accuratezza e tecnica, artista molto versatile e intuitivo della natura e del dramma umano.

Hans Pourman - Accademico di Ginevra

 

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Sito aggiornato il 04/01/2004