Nel nome di Allàh il sommamente Misericordioso il Clementissimo

GEPPETTO ALL'OPERA SULL'ESPRESSO

Alla pagina 73 con seguito alla 74 dell'Edizione straordinaria de "L'Espresso" dell'11 ottobre 2001 le ultime due pagine, le pagine di coda scorpionica (in cauda venenum ) si legge un articolo a firma Giuseppe Nicotri che ha come titolo Fondamentalismo alla milanese. Questo articolo mette in luce la scarsa professionalità dell'autore e il suo animus offendendi che trasuda da tutto il testo del quale faremo un'analisi, dalla quale quanto abbiamo affermato apparirà con evidenza solare a chiunque abbia dimestichezza con il ragionamento. L'attacco dell'articolo è IL TITOLO PROMETTE BENE:..... Questo esordio è tipico di coloro che stanno, o per sguainare la spada, o per dire peste e corna! Questo attacco ( leggi inizio...perché l'attacco viene dopo!) ha per iscopo quello di predisporre il lettore ad orientarsi negativamente e nell'elencare aspetti che indurrebbero a una valutazione positiva prepara il però, il ma, il tuttavia, che negli utilizzatori di questi meccanismi comunicativi ha lo scopo di introdurre il processo di demonizzazione. Infatti il nostro ineffabile Geppetto (diminutivo vezzeggiativo di Giuseppe), a proposito della Dichiarazione universale islamica dei diritti dell'uomo,  scrive: 

Ma a leggere i cinque punti del preambolo, i quattro articoli del credo e i 19 "doveri, cui (noi musulmani) ci sentiamo vincolati " c'è di che fare un balzo sulla sedia! 

E cerca di dare le sue presunte ragioni, affermando: 

In sintesi, tutti i diritti sono svuotati o, se si preferisce, blindati in partenza da alcuni doveri vincolanti. 

E li elenca: 

Dovere numero 3 "Ciascuno di noi ha l'obbligo di diffondere gli insegnamenti dell'Islàm con la parola e con le azioni, anche nella società in cui viviamo". 

Quali diritti svuota questo dovere? La società in cui viviamo è quella italiana, l'Italia è una Repubblica, che ha una Costituzione e nella Costituzione repubblicana sono garantiti a tutti il diritto di libertà religiosa (art. 19) e di libertà di espressione del pensiero (art. 21) perciò un musulmano ha il dovere islamico di rappresentare l'Islàm con la parola e con il comportamento (rimanendo fedele al suo codice di vita) all'interno di una società pluralista e un diritto costituzionale italiano di poterlo fare senza alcun limite entro il perimetro della normativa dell'ordinamento giuridico italiano. 

Dovere numero 4: Lavorare per la rifondazione di una realtà storica di natura socio-politico-territoriale, dove si attui l'ordinamento islamico.

 Ebbene? Ogni uomo, che abbia una sua visione dell'uomo, della società, del mondo (quella visione del mondo che gli intellettuali chiamano con parola teutonica weltenschauung) opera, individualmente o collettivamente, in forma privata o pubblica, per trasformare in realtà il suo ideale. 

Ebbene? Se un domani, sperabilmente non lontano, quella maggioranza qualificata degli elettori, richiesta dalla costituzione repubblicana per la modifica dell'ordinamento, democraticamente, attraverso libere elezioni, decidesse, mantenendo la forma repubblicana dello Stato garantita da una norma rigida, di applicare La Legge Divina, non ci potrebbe essere nulla da eccepire, perché il popolo è sovrano nell'ordinamento democratico e la sua volontà è legge per tutti; sia per quelli che hanno votato a favore del cambiamento dell'ordinamento dello Stato in ordinamento islamico, sia per quelli che, nel rispetto della democrazia, hanno votato contro (oggi non si sta trasformando lo stato unitario in stato federale con la volontà della maggioranza degli Italiani ?). Ma il nostro patetico Geppetto cerca di ironizzare. Il quale ordinamento deve farsi carico che "tanto gli uomini di governo quanto i cittadini siano sottoposti alla legge".....Ove per Legge s'intende, come specificato nel quarto punto, non quella decisa dal parlamento democratico dei cittadini, bensì la Legge Divina. 

Caro Geppetto, non ti rendi conto che stai fabbricando un "pinocchio"? L'ordinamento islamico, se e quando ci sarà, Allàh volendo, sarà il risultato di una volontà espressa dal Parlamento democratico dei cittadini, la cui maggioranza lo voterà, perché (e quando) sarà una maggioranza musulmana... Ci vuol cosi poco a capirla! E naturalmente elenca quelle regole sciaraitiche (tra l'altro la Legge Divina si scrive sciarì'ah e non come l'ha scritta Geppetto, che significa, in arabo, mensile), che sono terroristiche in un Paese dove c'è un proverbio che dice "se ogni corno avesse un lampione, mamma mia, quanto illuminazione!" e dove se dici :bisognerebbe tagliare la mano ai ladri, ti eccepiscono: "Allora in Italia avremmo una maggioranza di monchi"... Non so se mi spiego! Poi, cerca, furbescamente, di introdurre di sghembo il concetto che siano gli immigrati di religione musulmana, che hanno l'obbligo di lavorare per la creazione di uno "Stato islamico".... Ma che dici, Geppetto? Uno Stato lo fa la maggioranza dei suoi cittadini che hanno il diritto di elettorato attivo e passivo e non gli immigrati, che vengono qui per il tozzo di pane,o per costituirsi quel peculio sufficiente a tornare a casa e metter su un negozio o costruire una piccola abitazione o altro....

A questo punto, comunque, un grazie a Geppetto che, quanto meno nominandolo, ha portato a conoscenza dei lettori dell'Espresso che c'è un periodico mensile dal titolo "il Messaggero dell'Islàm" appartenente al Centro Islamico di Milano e Lombardia - e qui canna di brutto, perché le cose non stanno così - che c'è una Moschea con cupola e minareto a Milano (la prima Moschea in Italia con cupola e minareto, inaugurata nel 1988), che c'è una Unione delle Comunità e delle Organizzazioni Islamiche in Italia .... e subito dopo canna ancora di brutto quando dice una delle sei anime dell'islamismo presente in Italia. Perché? Perché l'Islàm ha un'anima sola! Chi vuol sapere qual'è, s'informi all'unica fonte attendibile e se non sa qual'è la cerchi. L'islamismo, infatti, è quella branca dell'orientalismo (islamistica) che studia l'Islàm per combatterlo e si fonda sul principio: conoscerlo bene per combatterlo meglio; e può darsi, sì, che l'islamismo abbia sei anime... e magari di più, proprio perché tutte le strutture di dominio dell'uomo sull'uomo (che forse sono anche più di sei) hanno una loro scienza dell'Islàm, perchè è il potere quello che decide cosa far sapere dell'Islàm (che predica liberazione dell'uomo dal dominio dell'uomo)! L'ineffabile Geppetto Nicotri...(l'aggettivo ineffabile è usato per ben due volte nel suo articolo) ironizza sugli articoli su Islàm e Anarchia del coltissimo e dottissimo in utroque (cioè nella cultura occidentale e in quella islamica) fratello Yusuf Sarno, del quale Geppetto dice, con venatura dal sapore spregiativo, E il Sarno dei vaniloqui bakuniniani è l'italianissimo Beppe Sarno, diventato Yussuf con la conversione.... del quale aveva detto in precedenza che...si dilunga per vari numeri del Messaggero in ineffabili analisi-giaculatorie sul pensiero di Bakunin.... Per farla breve: chi volesse documentarsi sulle ineffabili (a detta di Nicotri) analisi-giaculatorie del fratello Yusuf sul pensiero bakuniniano (chiedendo - contrassegno di lire 5.500 per spese postali - i numeri bakuniniani del Messaggero dell'Islàm a Arrisalah via Majocchi 27 - 20129 Milano) avrebbe modo di constatare che appetto di Sarno, il Nicotri è uno, che non si sa bene perché abbia spazi su L'Espresso, in quanto oltre a non saper scrivere è anche un falsario in quanto L'avvocato in pensione Pasquini ha ricevuto comunicazione via fax di questa lettera inviata dall'Imàm della Moschea di Bologna all'attenzione di Pino Nicotri e p.c. al direttore responsabile del periodico "L'Espresso":

In merito a quanto apparso ed attribuitomi sul numero de L'Espresso del 11 ottobre u.s. con la presente, io sottoscritto Altoungi Radwan, Presidente del Centro di Cultura Islamica di Bologna, desidero precisare quanto segue: Leggendo il numero dell'11 ottobre scorso, ho notato con estremo rammarico che in un articolo a firma di Pino Nicotri sono state riportate erroneamente frasi e valutazioni attribuite alla mia persona. Poiché le medesime risultano assolutamente estranee alle mie parole e al mio pensiero, nonché altamente lesive per il prestigio del ruolo che ricopro, vi prego, pertanto, di voler rettificare tale errore. Ribadisco in questa sede di non aver mai espresso giudizi sul Centro Islamico di Milano e sul suo direttore, il dott. Abdur-Rahmàn Pasquini, né su altri musulmani italiani, così come riportato nel testo dell'articolo. 
Firmato Altoungi Radwan

Questa smentita è chiaramente accusatoria di un riprovevole difetto di professionalità giornalistica, che si rivela anche dal fatto che quanto scritto dal Nicotri ha come fondamento lo sconoscimento da parte del Nicotri che l'avv.in pensione Pasquini 'abdu r-Rahmàn ha con il dott. Radwan Altoungi, Presidente del Centro di Cultura Islamica di Bologna, un rapporto di fraterno sodalizio islamico e di reciproca stima da oltre 20 anni, per cui l'aggettivo delirante, da Geppetto messo in bocca all'Imàm, va bene solo per l'articolo mistificatorio a sua firma e che il Sarno dei vaniloqui bakuniniani non si chiama, al secolo, Beppe (spregiativo di Giuseppe sul pennino di Nicotri), come erroneamente supposto da Geppetto, bensì Angelo. Speriamo che "L'Espresso" prenda i provvedimenti del caso, dando ad essi la stessa risonanza "planetaria", che ha dato al "pinocchio" di Geppetto Nicotri, piazzandolo on line e nella speranza e con l'augurio che l'attuale pinocchismo nicotriano si trasformi in giornalismo di marca