|  Credits  |  Contatti

Home > Gugliemo Marconi > Nave Elettra

Ricostruzione Nave Elettra


In Liguria e specialmente nel Tigullio è ancora vivo il ricordo degli esperimenti che G. Marconi ebbe a compiere incrociando, sulla Nave Elettra, nelle acque comprese fra Portofino e Sestri Levante.

Negli anni gli studi ed i tentativi di ricostruire questo scafo sono stati molteplici.

Purtroppo queste iniziative non hanno approdato a nulla!!!

In questi ultimi tempi, anche in vista di "Genova 2004 - Capitale Europea della Cultura" l' argomento è diventato nuovamente di attualità. 

Da qualche mese (cioè dall' ottobre 2002) la Sezione A.R.I. Rapallo si pregia di collaborare con Lions Club Santa Margherita per il restauro di una parte del relitto della Nave Elettra conservato a Villa Durazzo e si fatta parte attiva per organizzare, in occasione dell' International Marcony Day 2003, il 26 aprile 2003, una manifestazione per festeggiare i lavori di restauro.

(nella foto a fianco il Panfilo Elettra entra nel porto di S.M.L.)

 

NAVE ELETTRA: la scheda tecnica


NAVE ELETTRA: la storia

Lo yacht, costruito nei cantieri inglesi di Ramage & Ferguson su disegno degli architetti londinesi Cox a King, venne varato nel 1904 per conto dell'Arciduca ereditario d'Austria Francesco Ferdinando the gli diede il nome Rowenska, dalla denominazione di un'incantevole insenatura dell'isola istriana di Lussino. Confiscato dal governo inglese nel corso della prima guerra mondiale a messo all'asta nel 1919 venne acquistato prima da un lord inglese e, successivamente, da Guglielmo Marconi che lo pago 21mila sterline e gli impose il nome di Elettra (la prima idea fu Scintilla).

Sull'Elettra, al comando dell'ufficiale di marina Achille Lauro, lo scienziato dimorò spesso e volentieri anche se 1'utilizzo essenziale fu quello di uno straordinario laboratorio per esperimenti di radiotelegrafia e i suoi viaggi non si limitarono al Mediterraneo tanto è vero the l'Elettra raggiunse persino le isole di Capo Verde, nell'Oceano Atlantico.

Il 12 agosto 1930, in seguito ad un incendio scoppiato a bordo, il panfilo restò bloccato nel porto di Civitavecchia ma non subì pesantissimi danni grazie all'intervento dell'equipaggio della nave di linea De Fenu.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale l' Elettra, venne ormeggiata nel porto di Trieste e con l'8 settembre fu requisita dai militari tedeschi che la trasformarono in nave ausiliaria.

Per fortuna alcuni previdenti italiani riuscirono per tempo a recuperare gli apparecchi dello scienziato che, assieme ad altri cimeli, furono dati in custodia al Museo del Mare di Trieste

Ma le disavventure dell'Elettra erano appena all'inizio. Durante una missione in Adriatico, l'8 gennaio 1944, la nave venne colpita ed affondata da un sommergibile degli Alleati al largo di Zara e quattro anni dopo il governo italiano ne chiese la restituzione alla Jugoslavia.

Riconsegnato finalmente all'Italia nel 1960, il relitto venne rimorchiato nel porto di Trieste, all'interno del cantiere navale San Rocco di Muggia e, in epoca successiva, "posteggiato" all'Arsenale di Venezia in attesa di un ripristino mai avvenuto tanto che nel 1977 venne "tagliato" in più parti e i resti collocati in diverse città italiane.

Fu l'allora ministro Vittorino Colombo che ne autorizzo lo smembramento. Lo scempio venne cosi portato a termine con tutti i crismi della legalità come sotto illustrato:

Inizio pagina 


Il degrado della parte di chiglia conservata a S.M.L.

Per anni la parte di chiglia conservata a Villa Durazzo di Santa Margherita Ligure è stata lasciata nel più completo abbandono come si può evincere da queste immagini.

L' impegno del Lions Club Santa Margherita - Portofino ha ovviato almeno in parte a questa situazione (vedi sotto) ma al momento (giugno 2003) non è riuscito a far collocare il cimelio in una parte della Città più consona al suo valore. La BUROCRAZIA e la MIOPIA CULTURALE purtroppo vincono ancora !!!!!

Inizio pagina


Lions Club - Santa Margherita - Portofino

Progetto di restauro della parte di chiglia conservata a S.M.L.

Il Lions Club di Santa Margherita Ligure, nell'intento di ricordare degnamente Guglielmo Marconi ed il principale simbolo che ne caratterizzò la presenza nel Tigullio, lo splendido panfilo‑laboratorio dal quale lo scienziato effettuò numerosi esperimenti di trasmissione con le onde radio, ridarà lustro al pezzo di chiglia dell'Elettra attualmente esposto a Villa Durazzo. Un recupero doveroso quello della chiglia, the verrà quindi restaurata grazie a questo importante service lionistico che vuole altresì evidenziare la necessità che le Istituzioni si facciano finalmente carico di riportare all'onor del mondo l'Elettra.

Solo cosi si potrà trasformare quello che all'epoca era un autentico laboratorio galleggiante in un vero a proprio monumento all'inventiva ed all'intelligenza italiana.

Attraverso la telegrafia senza fili, infatti, Guglielmo Marconi cambiò, a il caso di dirlo, i destini del mondo.

L'intero Tigullio, da Sestri Levante a Portofino, accolse lo scienziato con grande affetto. Santa Margherita Ligure, in particolare, ancora oggi custodisce gelosamente immagini a documenti che ne testimoniano la presenza a le prime sperimentazioni.

Per questo motivo il 26 aprile, il Lions Club di Santa Margherita riproporrà con orgoglio questa iniziativa marconiana assicurando, se necessario, la propria struttura organizzativa al servizio di coloro the vorranno portare avanti questo progetto.

 

Il Presidente del Lion Club Santa Margherita

Massimo Busco

 

Ricostruzione in computer grafica del pezzo della chiglia restaurato

Schema del piedistallo che ospiterà la chiglia restaurata

 

Inizio pagina 


Rassegna Stampa- Sommario:


Dal Corriere Mercantile del 27 gennaio 2002

Inizio pagina 


Dal SECOLO XIX del 5 settembre 2002

Il nome di Guglielmo Marconi e anche quello dell'Elettra, il suo laboratorio galleggiante, sono strettamente legati alla Liguria, in particolare al capoluogo e alla riviera di Levante. "Candida nave che navighi nel miracolo ed animi i silenzi", fu la definizione che Gabriele D'Annunzio coniò per il panfìlo, nato come yacht per l'arciduca d'Austria Carlo Stefano e varato il 27marzo 1904 con il nome di Rovenska. La nave venne comprata da Marconi a Southampton, in Inghilterra, nel 1919, dove era stata messa all'asta. Trasformata in laboratorio galleggiante nei cantieri della Spezia fu iscritta con il nome di Elettra al compartimento marittimo di Genova, con il numero di matricola 956. Era il 27 ottobre 1921. A bordo dell'Elettra lo scienziato compì numerosi esperimenti. Quello che passò alla storia ebbe come teatro proprio Genova, il porticciolo Duca degli Abruzzi: da qui, alle 11 e tre minuti del 26 marzo 1930, Marconi mandò nell'etere gli impulsi che, dopo aver percorso 14 mila miglia marine, accesero le luci del municipio di Sydney, in Australia. Il tasto dell'apparecchio che Marconi schiacciò dalla cabina radio a bordo dell'Elettra è conservato al Museo del mare di Trieste. Altri studi importanti sulle microonde vennero compiuti l'anno successivo, nel 1931, nelle acque del Tigullio (per l'appunto ribattezzato Golfo Marconi), tra Santa Margherita Ligure e Sestri Levante.

Trasferita all'Arsenale della Spezia per lavori nel 1939, l'Elettra venne poi spostata a Trieste, considerato un luogo più sicuro per proteggere la nave. Requisito dalle forze .innate tedesche dopo 1'8 settembre del '43. il panfilo fu adibito a missioni belliche del '44 fu colpito e ridotto a un relitto mentre si trovava vicino a Zara. Restituita dall'ex Jugoslavia all'Italia alla fine degli anni Cinquanta su sollecitazione del nostro governo, l'Elettra non venne mai restaurata, nonostante gli annunci ufficiali dati in vista del centenario della nascita dello scienziato (1974) . Si susseguirono i progetti: l'ultimo (1977) prevedeva una spesa di sette miliardi di lire, ma i fondi del ministero non erano sufficienti. Alla fine venne deciso lo smembramento: un pezzo dello scafo è arrivato anche in Liguria, nel parco di Villa Durazzo a Santa Margherita Ligure.

All'estero sono numerosi gli esempi di navi "salvate" o in parte ricostruite, intorno alle quali sono stati creati veri e propri musei. Tra i più noti ci sono il clipper Cutty Sark a Greenwich (Londra), il Victory a Portsmouth. sempre m Inghilterra, la nave polare Fram a Oslo, il Mercator a Ostenda, il Vasa a Stoccolma, in Svezia: inaugurato nel 1990 è il museo più visitato della Scandinavia.

Andrea PLEBE (Dal SECOLO XIX del 5 settembre 2002)

 

Ricostruire l'Elettra, la nave laboratorio di Guglielmo Marconi, per celebrare a livello internazionale l'appuntamento del 2004, quando Genova sarà capitale europea della cultura, esattamente a un secolo di distanza dalla costruzione del panfilo: correva l'anno "1904, cantieri Ramage & Ferguson di Leith, Inghilterra. Il dossier preparato dal circolo culturale "La Maona", che contiene la proposta, è stato consegnato ieri mattina dal presidente Davide Viziano al ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, intervenuto a Genova all' inaugurazione del 41 ° congresso della Federazione europea ingegneri di telecomunicazioni.

"Se ne potrebbe fare un museo galleggiante delle telecomunicazioni", ha spiegato Viziano. Il ministero è stato l'ultimo armatore dello studio galleggiante dello scienziato bolognese il cui nome e i cui esperimenti sono strettamente legati a Genova e alla Liguria: nello stesso sito Internet del ministero, da poco rinnovato, si può vedere la nave Elettra scorrere sulla sfondo, vero e proprio simbolo del nuovo portale. Ma secondo il ministro Gasparri, la ricostruzione dell' Elettra, smembrata in tre parti principali nel 1977, appare oltremodo difficile.

"Le parti dell'Elettra non sono ben conservate, quando si decise sciaguratamente di smembrarla nave li taglio non fu nemmeno effettuato con grande perizia — ha detto il ministro — Siamo aperti a tutte le iniziative tese a valorizzare l'Elettra, ma forse è più logico e anche più economico pensare a costruire ex novo una nave uguale al panfilo di Marconi piuttosto che pensare di ri-assembleare le sue parti".

Le parti principali del laboratorio galleggiante si trovano a Roma nella piana del Fucino, alla stazione Telespazio (la poppa), a 'Pontecchio Marconi (la chiglia) e a Trieste (la prua). Proprio la prua, otto metri di altezza per19 di lunghezza, che presenta ancora gli squarci provocati dalle bombe quando fu colpita nel1944 nella valle di Dikio, vicino a Zara, è stata trasferita appena due anni fa dall'arsenale San Marco di Trieste alla Stazione

marittima per poter essere adeguatamente restaurata e valorizzata come monumento.

"A Trieste si sta discutendo dove collocarla — ha riferito ieri Gasparri — 11 sindaco la vorrebbe sul lungomare, per darle maggiore visibilità".

Per il giornalista Massimo Zamorani, presidente dell'Associazione ex allievi del D' Orla, la ricostruzione dell'Elettra vale da sola tutto il 2004 di Genova:

"Sarebbe un'iniziativa di rilievo davvero internazionale, capace di promuovere l'immagine di Genova all'estero: la popolarità e il prestigio di Marconi sono sterminati. Nel nome di Marconi si riuscirebbe a realizzare degnamente un binomio Genova mondo che coinciderebbe in pieno con le finalità del 2004. Lo yacht è lungo 65 metri, quindi potrebbe essere collocato senza problemi nell'area del porto antico". Secondo Zamorani, che ha proposto alla "Maona" di impegnarsi nel progetto anche a nome di Gisella Giovenco, figlia di un medico di Bogliasco, Onofrio Giovenco, recentemente scomparso, che ha dedicato trent'anni della sua vita al tentativo di salvare la nave laboratorio di Marconi, l' ipotesi di costruire una copia dell' Elettra non ha senso: bisogna rimettere insieme i pezzi originali oggi sparsi.

Ma quanto potrebbe costare una simile operazione? Si parla perfino di 30/40 miliardi di vecchie lire. Molto meno, invece, secondo Zamorani (che a questo proposito ha interpellato per una prima stima i cantieri Mariotti di Genova), poiché il panfilo resterebbe a terra e non dovrebbe navigare.

Il ministro Gasparri ieri si è mostrato assai dubbioso: "Ci vorrebbe un intervento cospicuo di capitali privati, si dovrebbero trovare un po' di aziende interessate all'operazione". Viziano confida che un grosso contributo possa venire dall'estero, in articolare dagli Stati Uniti, anche attraverso la Niaf(la potente associazione degli italiani in America) una volta che sarà stata costituita la Fondazione a cui sta lavorando la figlia di Marconi, la principessa Elettra.

Andrea Plebe (Il SECOLO XIX)

 

Inizio pagina 


Dal SECOLO XIX del 19 novembre 2002

 

Santa Margherita. L'Elettra, la candida nave che naviga nel miracolo e anima i silenzi eterei del mondo - cosi come descriveva D'Annunzio l'imbarcazione acquistata dal fisico e inventore Guglielmo Marconi nel febbraio 1919 dal governo inglese per effettuare i suoi esperimenti scientifici proprio dal porto di Santa Margherita - ritornera in vita, almeno in alcune parti, grazie al Lions Club Santa Margherita Ligure-Portofino, presieduto da Massimo Busco.

"Una parte dello scafo dell'Elettra, lo yacht di Marconi dal quale lo scienziato ha fatto numerose scoperte scientifiche nel campo della trasmissione tramite onde elettromagnetiche, verrà restaurato grazie al locale Lions Club - afferma Busco -. Il pezzo che andremo a ripristinare si trova attualmente nel parco di Villa Durazzo ma necessita di una migliore visibilità: cosi abbiamo affidato lo studio di un progetto per un particolare piedistallo. Lo scafo in questione verrà cosi innalzato ed illustrato grazie ad un peculiare cartellone in acciaio, the avrà forma circolare, foto di Marconi a la storia dell'Elettra".

"I lavori di restauro cominceranno a gennaio. AI termine allestiremo una mostra e organizzeremo una serata speciale per i radioamatori. L'obiettivo a quello di mantenere viva la memoria di questo grande scienziato italiano the proprio at Miramare di Santa Margherita trascorse lunghi periodi a da li fece partire i primi segnali dei suoi rivoluzionari esperimenti".

"Con Elettra ho avuto delle profonde emozioni: Guglielmo Marconi era vicino a noi a con noi, per me a per Elettra era come stare con lui sullo yacht nei bellissimi anni trascorsi accanto al mio caro consorte a Santa Margherita" scriveva net 1979 Maria Cristina Marconi al Lions Club quando una parte della carena dell' Elettra era stata portata proprio dal club a Villa Durazzo.

"Adesso è arrivato il momento di restaurare questo frammento di storia nella speranza di riuscire a trasmettere qualcosa ai posted the ancora guarderanno a queste scoperte scientifiche" spiega Busco.

Il Lions Club Santa Margherita Ligure-Portofino compie in questi giorni 27 anni. "Abbiamo realizzato numerosi servizi come ad esempio offrire un aiuto economico alle suore benedettine della Provvidenza in Peru per i bambini orfani o alla squadra sportiva dei ragazzi dell'Anffas Tigullio-Occidentale a attua! mente ai terremotati del Molise a ancora visite oculistiche, urologiche a odontoiatriche agli alunni dell medie inferiori".

Per celebrare tutto questo venerdi si a svolta un cena al Miramare cui hanno preso parte, tra le vari personalità, Antonio Perrot, direttore internazional Lions e il governatore del distretto Alberto Della Costa. "In questo golfo Marconi ha studiato a fatto suoi esperimenti: la sua motonave Elettra anni fa fu suddivisa in vari pezzi a una parte della chiglia è toccata a questo club - ha detto Della Costa - il restauro di tale reperto è un'operazione interessante dal punto di vista della valutazione storica del territorio al fine di promuovere un turismo culturale".

A riguardo il direttore internazionale Antonio Perrot ha aggiunto qualcosa sulla finalità dell'associazione: "il dialogo tra i popoli del mondo a un nostro, obiettivo specie dopo I'11 settembre; bisogna finalizzarsi sulla tolleranza attraverso una solidarietà concreta, la dignità dell'uomo non va mai calpestata ricordare il passato e le tradizioni, Elettra compresa, e rifarsi a questo tipo di civiltà. Occorre riuscire a immaginare un mondo senza più confini ne barriere".

 

Inizio pagina 


Dal SECOLO XIX del 11 gennaio 2003

 

L' iniziativa: Sarà restaurata la chiglia dell'Elettra - Così la Liguria celebra il genio di Marconi

Santa Margherita Ligure - La chiglia della motonave "Elettra Marconi" e un convegno internazionale di studi sullo scienziato italiano faranno da "apripista" per le manifestazioni di "Genova capitale europea della cultura nel 2004". Ad annunciarlo l'assessore regionale al Turismo Gianni Plinio che ha accolto, a nome della giunta regionale, la richiesta del Lions Club Santa Margherita Ligure e Portofino, presieduto da Massimo Busco, di partecipare al restauro dello scafo della storica nave dove Guglielmo Marconi fece le sue prime straordinarie scoperte scientifiche proprio al largo di Santa Margherita e Sestri Levante. 

Plinio (n.d.r. Assessore Cultura della Liguria) ha assicurato che la "Regione farà di tutto per provvedere al recupero di questo straordinario reperto entro il 26 aprile prossimo, data richiesta dal Lions Club di Santa Margherita Ligure e Portofino, in coincidenza del "Marconi day".  

Il ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri a sua volta ha assicurato l'interessamento del governo alla figlia di Marconi, la principessa Elettra, e sono certo che anche il comune di Santa Margherita Ligure sarà lieto di condividere questo restauro. Un atto dovuto a uno scienziato come Marconi. 

L'intervento di pulizia e predisposizione di un adeguato piedistallo per la chiglia della motonave costerà circa 15.000 euro". 

Massimo Busco, dal canto suo, ha evidenziato la necessità di trovare "una giusta collocazione ai resti della nave dalla quale Marconi, premendo un tasto, fece accendere le lampade di un palazzo di Sidney mentre dalle terrazze dell'hotel Miramare lo stesso  scienziato fece partire le prime trasmissioni radio: la motonave Elettra arrivò per la prima volta nel Tigullio nel 1931 ed ora una parte è ancora ubicata nel parco di Villa Durazzo, ma serve un adeguato restauro e un'opportuna collocazione con tanto di cartelli esplicativi per i turisti".  Busco ha inoltre precisato che "la chiglia dell'Elettra venne affidata al nostro club una ventina di anni fa proprio dal ministero delle Poste e Telecomunicazioni, non ricostruiremo tutta la nave ma provvederemo a rendere ben visibile quello che possediamo come si fa con ogni monumento degno di nota e orienteremo la chiglia nel senso di navigazione".

"Adesso è arrivato il momento di restaurare questo frammento di storia nella speranza di riuscire a trasmettere qualcosa ai posteri che ancora guarderanno a queste scoperte scientifiche" spiega Busco.

Il Lions Club Santa Margherita Ligure-Portofino compie in questi giorni 27 anni. "Abbiamo realizzato numerosi servizi come ad esempio offrire un aiuto economico alle suore benedettine della Provvidenza in Peru per i bambini orfani o alla squadra sportiva dei ragazzi dell'Anffas Tigullio-Occidentale a attualmente ai terremotati del Molise a ancora visite oculistiche, urologiche a odontoiatriche agli alunni dell medie inferiori".

Per celebrare tutto questo venerdi si a svolta un cena al Miramare cui hanno preso parte, tra le vari personalità, Antonio Perrot, direttore Internazional Lions e il governatore del distretto Alberto Della Costa. "In questo golfo Marconi ha studiato a fatto suoi esperimenti: la sua motonave Elettra anni fa fu suddivisa in vari pezzi a una parte della chiglia è toccata a questo club - ha detto Della Costa - il restauro di tale reperto è un'operazione interessante dal punto di vista della valutazione storica del territorio al fine di promuovere un turismo culturale".

A riguardo il direttore internazionale Antonio Perrot ha aggiunto qualcosa sulla finalità dell'associazione: "il dialogo tra i popoli del mondo a un nostro, obiettivo specie dopo I'11 settembre; bisogna finalizzarsi sulla tolleranza attraverso una solidarietà concreta, la dignità dell'uomo non va mai calpestata ricordare il passato e le tradizioni, Elettra compresa, e rifarsi a questo tipo di civiltà. Occorre riuscire a immaginare un mondo senza più confini ne barriere".

Gloria Barbetta.

 


Home Inizio pagina