QUANTE VOLTE
TRENO…
Quante volte…
Quante volte
son stato nel treno
e gioivo ed ero
sereno…
Quante volte
guardavo il treno
passare,
fuggire via da me
e con
malinconia, lo lasciavo andare!
Quante volte ho perso un treno
e mi son
accontentato
d’un pulman
scassato
e lento e
contaminato
dal traffico
insensato!
Quante volte… treno, ti ho ascoltato
mentre cantavi con i tuoi binari
fuggitivi, come
gli amici,
come le persone
che incontri
lungo le
stazioni della vita…
Quante volte… treno…
Quante volte hai pensato
ad una vita
libera da legami
d’acciaio, quei
lacci-nodi
da tagliare una
sola volta,
o mai più, in
futuro…
Quante volte… treno…
ti sei fidato di quei valori
che ti hanno dato sicurezza
prima che qualche treno
si suicidasse, o fosse ucciso
da umana mano?
Quando perdi qualcuno
il binario sprofonda,
e anche tu ti senti perso…
come in galleria…
Quante volte… treno…
hai sfidato la galleria
e ne sei uscito vivo
ed hai pensato: non è vittoria,
ma solo buona combinazione
di eventi – incroci di scambi (?)…
E’ un dono la vita,
non è destinazione dovuta!
Ma lotta, treno,
lotta finché ti chiami
il binario morto a riposare…
Poi offrirai riparo
ai “vermi della società”,
che non ti danneggeranno
quanto la società viva
ti ha fatto e ti farà!
Fischia, treno,
mentre con me corri…
e passi stazioni
e passaggi a livello…
mentre i giovani vecchi
ti osservano con entusiasmo
come i vecchi giovani
nel tuo fiero portamento…
E nel tuo fiero portamento
Corri… treno… corri…
Plana su questi binari…
Vola… imperterrito treno
Sugli umani pregiudizi…
Vola… plana… atterra…
Amando non la stasi
Ed una perpetua dimora…
Destino tuo è viaggiare…
Corri… imperterrito treno!