BRICIOLE

 

Mi danno da mangiare: briciole !

come fossi un gattino o cagnolino!

io sono un lupo!

e non più il debole fanciullino!

 

Sono bambino, nello stupirmi della crudeltà

umana, mafiosa, cementificatrice delle coscienze!

Spero, oltre la sincera vergogna dell'umanità,

che siano più umane tutte le neoscienze!

 

Spero che torni a vivere la letteratura,

perché è morta, surgelata, tritata!

l'hanno mischiata alla putrida pastura!

per i pesci di più o meno facile prezzatura!

 

Sono spazzatura loro, come i loro bidoni!

Sono cagnolini che servono i loro padroni,

pronti a combattere, addestrarsi a morsiconi,

pur di ottenere le loro: briciole!

 

 

Io sono un lupo, e preferisco cacciare,

preferisco il rischiare di non mangiare,

ma senza catene, senza ciotole, senza cerotti!

Sono un selvaggio lupo, senza branco, senza biscotti!

 

A volte sono un pò stanco...

A volte... ho i piedi rotti... per non riposarmi...

A volte sanguino gratis...ed esco dal branco;

il dolore diventa forza...al rialzarmi...

 

Il lupo atipico non fuma; và sulla scogliera;

in silenzio; vede il biografismo tramontare;

viene la notte, il suo momento, la non paura;

viene l'ora di ululare...

 

I cagnolini si rintanano, i padroni pure;

coraggiosi in gruppo, nella notte tremano;

s'abbracciano alle briciole soldose e insicure;

è l'ora del lupo, è l'ora di Argo...

 

Fabio P. Poeta , giugno 2006

 

 

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