• La Nota politica del 26 novembre '99
  
Una settimana politica ricca di avvenimenti che non chiariscono però le posizioni e i progetti. A Firenze si incontrano i leaders del cosiddetto riformismo moderno. Ritorna in discussione il sistema pensionistico e, di riflesso, lo Stato sociale. D'Antoni consuma lo strappo fra CISL e gli altri sindacati. Muore a Roma il senatore Amintore Fanfani. 
  
I "RIFORMISTI"  
Si ritrovano a Firenze i leaders del riformismo mondiale. E' un incontro ambizioso. Sembra che lo scopo sia quello di disegnare il governo del mondo. In effetti i problemi che sottostanno all'incontro sono molti. In primo luogo c'è la cosiddetta globalizzazione che sembra ridurre la soluzione dei problemi ad un fatto tecnico. La politica si riduce ad applicare le ricette liberistiche. In secondo luogo c'è una crisi nelle capacità di proposte politiche sia delle sinistre, sia dei centro-sinistra. Se il liberismo trionfa ha senso parlare di solidarietà? In terzo luogo, però, c'è l'esperienza che dimostra come il liberismo aggravi le distanze fra ricchi e poveri. I suoi successi - in materia di occupazione, ad esempio - spesso sono dovuti ad escamotages contabili più che a reali dati. In quarto luogo ci sono poi le differenze fra i vari riformismi in gioco. Tutte queste situazione impongono due obiettivi. Il primo è quello di trovare un'anima comune fra i vari riformismi. Il secondo è quello di impegnarsi per una serie di regole che governino la globalizzazione controllando il mercato. 
  
CLINTON  
E' fuor di dubbio che a Firenze il Presidente USA si sia presentato nelle vesti del dominatore. Ma la ricetta americana è veramente efficace per tutti? Non dimentichiamo che gli USA dominano l'economia mondiale perché dominano anche la politica mondiale. Forse l'Europa dovrebbe capire che è suo interesse  giocare un ruolo più autonomo. E questo senza sottolineare che gli USA con la loro ostinazione in difesa della pena di morte non possono pretendere di essere una guida morale per l'Occidente. 
  
LO STATO SOCIALE  
La difficoltà dei leaders riformisti a elaborare serie regole per il controllo del liberismo riportano all'attualità gli attacchi allo stato sociale, in particolare al sistema pensionistico. E' evidente che lo stato sociale può e deve essere riformato. Sono cambiate le condizioni di vita e di lavoro. Ma ogni riforma deve obbedire a due criteri. Il primo è che riforma non è smantellamento. Il secondo è che i patti devono essere rispettati. In ogni caso non possono essere cambiati unilateralmente. Nelle discussioni sullo stato sociale va valutato anche lo strappo della CISL rispetto agli altri sindacati. Dissidio fondato o ambizioni di D'Antoni? Si vedrà. 
  
LA  MORTE DI FANFANI 
Il sen. Fanfani è stato salutato da molti giudizi rispettosi. Sul piano politico gli storici daranno una valutazione a suo tempo. Va sottolineato che anche nel passato potevano esistere polemiche politiche aspre riconoscendo l'onestà delle persone. 
        
beppe scapino