La Nota Politica del del 30 giugno 2000
 
      Diversi avvenimenti della vita sociale e politica hanno caratterizzato questa settimana, a partire dalla questione delle carceri per giungere  alla morte di Cuccia. 
        
      LE CARCERI 
      La situazione delle carceri italiane è disastrosa. Carceri sovraffollate, personale demotivato e inadeguato, penuria di progetti che permettano una funzione rieducativa. A tutto questo va aggiunta un'opinione pubblica ostile ad ogni discorso di umanizzazione delle carceri. Il cambiamento di questa situazione richiede un progetto a tempi lunghi. Intanto proposte e dibattiti che prevedono amnistie o indulti hanno favorito il crescere di forme di protesta e di rivolta in molte carceri. Indubbiamente un'amnistia (che cancella il reato) o un indulto (che elimina la pena) permetterebbero di diminuire il numero dei carcerati e quindi di allentare la tensione. Il problema riguarda l'estensione dei reati o delle pene che verrebbe ricoperta dai provvedimenti di clemenza. Per quanto riguarda il tema più generale delle carceri credo che una seria riforma dovrebbe prevedere la possibilità di pene alternative per certi reati minori oltre a strutture educative all'interno dell'istituzione carceraria. 
        
      LA FINE DI UN CAPITALISMO? 
      La morte di Cuccia e lo smantellamento dell'IRI sono stati visti da molti come fatti emblematici della fine di un certo capitalismo. Cuccia era il custode del capitalismo delle grandi famiglie, poco propenso all'innovazione (contribuì a far vendere la sezione elettronica dell'Olivetti alla GE). Il suo agire in silenzio ne fa un simbolo del potere vero. L'IRI è invece l'intervento dello Stato nell'industria. Oggi l'ideologia vincente favorisce un capitalismo d'assalto, senza la cultura delle grandi famiglie e senza l'interesse per la collettività. Un capitalismo, quello nuovo, incurante delle regole. 

      STRAGI E TERRORISMO 
      I DS hanno presentato un loro testo alla Commissione stragi e sono nate subito polemiche. Diventa difficile valutare questo testo senza leggerlo, basandosi unicamente sui sunti dei giornali. Mi pare però che alcune cose possano essere dette. Se il documento riduce tutta la storia del terrorismo italiano a terrorismo di stato è chiaramente tendenzioso. Però non bisogna dimenticare che il terrorismo di stato non è un'invenzione. L'azione di frange dei servizi segreti, di esponenti della NATO e l'acquiescenza della Magistratura hanno influito gravemente sugli anni bui. Ed è anche vero che i legami fra MSI e terrorismo nero non sono stati esplorati a sufficienza. Il MSI è stato sdoganato con troppa facilità. 
        
      UN CENTRO-RIFORMISTA? 
      Il Seminario promosso dai Popolari a Frascati sembra aver aperto la possibilità che si organizzi un centro-riformista all'interno del centro-sinistra. Sarebbe un buon segno per la stabilità del sistema politico e per creare una vera alternanza fra i Poli. Nel Seminario ha stupito l'invito all'impegno e all'ottimismo di Scalfaro.          
              
      beppe scapino