• La Nota Politica del del 23 giugno 2000
  
               La vita politica procede fra alti e bassi. Momenti di totale incomunicabilità fra i due poli si 
               alternano ad abbozzi di trattative. La capacità di dialogo è necessaria quando si tratta di temi 
               istituzionali.  
    
               FEDERALISMO O SEPARATISMO?  
               Uno dei motivi di attrito nasce dal nuovo ruolo che devono assumere le Regioni. Darsi uno 
               Statuto, delineare i settori  di autonomia, precisare la portata del decentramento fiscale ed 
               amministrativo. La riunione dei Presidenti delle regioni del nord aveva suscitato i sospetti 
               fondati di una volontà non solo federalista, ma secessionista. Pare che il tentativo si sia 
               ridimensionato. Da un lato il presidente del consiglio Amato è intervenuto alla Conferenza 
               delle regioni con toni concilianti, da un altro lato il fronte nordista si è subito spaccato - il 
               presidente Ghigo è giunto a dire "Quando penso davvero al federalismo e alla devoluzione 
               totale, io provo un po’ di paura" - infine nel centro sud si è vista la convergenza fra presidenti di 
               opposte aree politiche. Il problema vero è che per molti il federalismo non è la strada per 
               avvicinare il cittadino alle istituzioni, ma lo strumento per ottenere il massimo dei vantaggi 
               pagando il meno possibile. Proprio per questo vanno accolti gli appelli a mantenere il senso 
               dell'unità del Paese.  
   
               MODELLO TEDESCO?  
               La maggioranza ha presentato una proposta per un sistema elettorale che vorrebbe ricalcare 
               quello tedesco. Il 50% dei seggi verrebbe assegnato in collegi uninominali e l'altro 50% 
               verrebbe assegnato con il sistema proporzionale con lo sbarramento fissato al 5%. Si vota con 
               una sola scheda e accanto ai simboli della coalizione si indica il candidato premier. Vengono 
               anche proposte alcune modifiche costituzionali: il premier può revocare un ministro e si 
               introduce la mozione di sfiducia costruttiva. Il Polo ha reagito con aperture, rivendicando anche 
               la paternità della proposta. Tutto bene, allora?  
  
               UN PASTICCIO  
               Ogni sistema elettorale si fonda su di una logica che non può essere stravolta. Il sistema 
               tedesco è un sistema proporzionale e parlamentare. Esso non prevede apparentamenti, che 
               vanificano la soglia di sbarramento, né premi di maggioranza e il Cancelliere è votato dal 
               Parlamento. Non esistono norme antiribaltoni, mentre esiste la mozione di sfiducia costruttiva: 
               cioè si sfiducia un governo quando è pronto un altro a sostituirlo. La proposta del centro 
               sinistra rischia di creare un sistema politico ancor più complicato di quello attuale e non è 
               chiara in tutti i suoi contenuti: che significa indicare il nome del candidato premier?  
  
               QUESTIONI IRRISOLTE  
               A questi gravi limiti l'azione della maggioranza aggiunge altre due questioni che riguardano le 
               regole della contesa politica. La prima è accettare una trattativa sulla par condicio. La seconda 
               è il non aver risolto il grave problema del conflitto degli interessi. Il timore è che alla fine di 
               tutto si giunga ad un sistema svuotato di partiti e con un parlamento delegittimato.  
 
               beppe scapino