• La Nota Politica del del 18 giugno 1999 
 
E' evidente  che il tema sul quale riflettere questa settimana è dato dall'esito delle elezioni per il Parlamento europeo. Penso che i dati siano conosciuti e che, quindi, non debbano essere ripetuti  
 
IL PARLAMENTO EUROPEO   
Le elezioni per il nuovo Parlamento europeo hanno visto in molti Stati - non in Italia - un'affluenza limitata. Segno che non è ancora chiara l'importanza di questa istituzione. I risultati vedono un successo dei Popolari che sorpassano i Socialisti ma che non raggiungono la maggioranza assoluta. Un parlamento che avrà una vita difficile. Dal punto di vista politico due sono le considerazioni im-portanti. La prima è la sconfitta delle sinistre, eccetto che in Francia. Bisogna ri-cordare che la sinistra francese è quella che meno si è lasciata attirare dalle sirene del liberismo. Basta ricordare la questione delle 35 ore. La seconda è il sorpasso dei Popolari che rischiano oggi seri problemi di identità. sono tentati infatti di trasformarsi nel partito conservatore - come l'inclusione di FI farebbe capire -; così perderebbero le radici del cristianesimo democratico, testimoniate dai tanti partiti popolari partecipi di governi di centro-sinistra. La conseguenza consiste-rebbe in una deviazione del popolarismo dal centro alla destra.  
  
IN ITALIA   
Il voto in Italia ricalca i temi europei con qualche particolarità. Rimane però dif-ficile analizzarlo nei termini della politica italiana, anche perché si è votato con la proporzionale. Alcune annotazioni possiamo farle. La prima è che hanno avuto successo i partiti deboli come organizzazione ma con leader visibili (FI, Demo-cratici, per Bonino): forse i leader contano più dei programmi. La seconda è che i partiti tradizionali sono calati, segno di una diminuizione dell'interesse politico. La terza - ed è il motivo più positivo - è che sono stati sconfitti i partiti opportu-nisti, banderuola: dai Segni ai Mastella, Buttiglione e altri. Si imparerà il valore della coerenza? Fatte queste considerazioni rimane difficile ampliare le analisi: l'esito delle amministrative sembra limitare quello delle europee. In ogni caso non esiste nessun motivo serio perché le europee impongano nuove elezioni o nuovi governi.  
  
IL POLO  
Le europee rafforzano la leadership di Berlusconi, impongono FI come primo partito italiano (in ripresa dalle politiche ma in discesa dalle precedenti europee), ma accentuano i dissidi con AN. Soprattutto rimane l'incognita della Bonino: FI deve scegliere fra i legami con il PPE o con la Radicale. Inoltre complessiva-mente il Polo non ha superato il Centro-sinistra.  
  
IL CENTRO-SINISTRA  
Il Centro-sinistra ha raggiunto l'obiettivo minimale che gli era stato posto: supe-rare il 40%. Però ha visto un calo vistoso dei DS - frutto di testardaggine egemonica -, un successo dell'Asinello, che chiede una nuova politica in senso bipolare, e l'insuccesso degli alleati minori. Insuccesso pericoloso se conduce a rivalse. Questo è il vero pericolo per D'Alema oggi.  

beppe scapino