• La Nota Politica del del 16 giugno 2000
  
               La vita politica prosegue fra polemiche, forzature e proposte che appaiono perdenti fin dal 
               nascere. Un aspetto inquietante di questa fase politica è rappresentato dal sostanziale 
               disprezzo che viene dato alla Costituzione. Eppure è la Costituzione il fondamento di ogni 
               sistema politico e sociale.  
  
               LA COSTITUZIONE  
               Ciò che distingue la democrazia dai sistemi totalitari o autoritari non è il voto, ma è il fatto che 
               il potere è legittimato e controllato da un patto sottoscritto da tutti, maggioranza e minoranza. 
               Questo patto è la Costituzione. Pertanto introdurre criteri diversi - l'elezione diretta da maggior 
               autorità rispetto ad un'elezione parlamentare, ad esempio - indica un atteggiamento pericoloso 
               e un'ignoranza riguardo alle regole di una democrazia.  
  
               LA VITA DELLE COALIZIONI  
               Prosegue intanto la crisi del centro-sinistra con i partiti di centro sparsi e i DS tentati di far 
               pesare il loro peso elettorale. Manca sia una seria analisi della società italiana in questa fase, 
               sia l'elaborazione di un programma da proporre all'elettorato e che costituisca il criterio per la 
               scelta di un leader. Il presidente Amato ha ragione di lamentarsi per le continue proposte di 
               leader virtuali ma non può pretendere che questo ruolo sia suo di diritto. Il centro-destra 
               invece continua a vivere una fase euforica. Convinto di vincere largamente le prossime elezioni 
               politiche pone il veto ad ogni tentativo di riforma per avere le mani libere quando sarà al 
               potere. Berlusconi sembra voler allargare le componenti dell'alleanza - anche Mastella sarebbe 
               pronto a rientrarvi - ma forse non si rende conto dei rischi di questa tattica. Oggi le destre sono 
               avvantaggiate dall'essere minoranza e possono celare le loro contraddizioni. Ma non sarà 
               sempre così.  
  
               LE REGIONI DEL NORD  
               Le regioni del Nord hanno iniziato un'azione di coordinamento che ha tutto il sapore di mirare 
               ad una politica di fatto secessionistica. In primo luogo va ridimensionata la richiesta di 
               devolution. Il nord italiano non presenta l'unità politica, sociale e culturale di una Catalogna o 
               di una Scozia. In secondo luogo le Regioni non hanno potere di cambiare l'ordinamento dello 
               Stato, non sono il Parlamento. In terzo luogo il Coordinamento delle regioni del nord appare 
               più come la volontà delle regioni ricche di disinteressarsi di quelle più povere. Il rischio è di 
               creare situazioni conflittuali allargando la forbice fra zone ricche e zone povere del Paese. Il 
               Polo in questa iniziativa si avvantaggia però per l'immobilismo della maggioranza.  
  
               UNA COSTITUENTE?  
               Il presidente del Senato Mancino ha proposto un'Assemblea costituente per poter giungere alla 
               riforma della seconda parte della Costituzione. E' una proposta che nasce dalla coscienza 
               dell'impotenza del Parlamento. Forse però non tiene conto che l'impotenza del Parlamento è 
               frutto delle scelte delle forze politiche abituate a ragionare più sulla base delle convenienze 
               che su quella del bene comune  
 
               beppe scapino