• La Nota Politica del del 23 aprile 1999
Il referendum sull’abolizione della quota proporzionale nell’elezione della Camera è fallito. La parola ritorna pertanto al Parlamento.  

IL SISTEMA POLITICO  
Il referendum di domenica scorsa si inserisce nei tentativi di riformare il sistema politico italiano. Un sistema che ha mostrato e continua a mostrare limiti per quanto concerne la stabilità del Governo. Il gran numero di partiti ed i trasformismi creerebbero questa instabilità e sarebbero la conseguenza della presenza del proporzionale. L’introduzione del maggioritario risolverebbe questi problemi.  

L’ESITO  
L’esito del referendum ormai è noto. Non è stato raggiunto il quorum, cioè il numero minimo di votanti necessario a rendere valido il voto. Fra i votanti avrebbe stravinto il sì. Che signiticato va attribuito a questo esito? In primo luogo va registrata la sconfitta dei fautori del sì. Una sconfitta che non dipende nè dall’assenza di informazione, né dalla guerra che avrebbe distratto l’elettorato. E' una sconfitta invece che dimostra una sfiducia di gran parte dell’elettorato e che dipende dallo scetticismo sulla validità del maggioritario come panacea dei mali italiani. Non è privo di significato il fatto che il sud, dove i problemi seri sono più pesanti, abbia determinato la sconfitta del referendum.  
I fautori del sì spesso hanno insistito su atteggiamenti non solo anti-partitici, ma anche antipolitici: probabilmente la loro propaganda in parte si è ritorta contro essi stessi. In secondo luogo non è una vittoria del no. Non si può trarre dal voto un’adesione ad un ritorno al proporzionale. Però va aggiunto che le ragioni nei faurori del no non possono essere squalificate dal dibattito futuro, anzi...  

LE ASTENSIONI  
Il significato dell’esito però dipende molto dal senso che va attribuito alle astensioni. Sicuramente vi è una percentuale di elettorato che si sente lontana da ogni competizione elettorale. Però domenica è stata decisiva la percentuale di chi coscientemente - e, va aggiunto. lecitamente - ha voluto astenersi. Una parte voleva contribuire ad affossare il referendum, ma una parte riteneva che questo referendum fosse minato da alcuni vizi di fondo, e cioè fosse demagogico, inutile ed inadeguato. L’astensione equivale in questo caso ad una richiesta che la politica si assuma le proprie responsabilità.  

E ORA?  
Il referendum ha dato il suo esito che va rispettato. Ora sta ai politici o giocare con i ricatti ed allontanare sempre più dalla politica od affrontare con serietà la soluzione dei problemi istituziorìali. Forse va ricordato che bisogna essere onesti nelle affermazioni: quando si parla di adeguare l’Italia all’Europa non si può far finta che in Germania esista il maggioritario.  

E IL KOSOVO?  
Intanto la guerra continua e le vie di uscita sembrano ridursi sempre più. Anzi il conflitto sembra allargarsi.  

beppe scapino