• La Nota politica del 21 aprile 2000
Si sono svolte le elezioni amministrative con una vittoria delle destre. E' una vittoria che va valutata nel suo significato e nelle sue conseguenze. 
  
VINCONO LE DESTRE 
La vittoria delle destre è indubitabile. La presidenza di 8 regioni su 15 si assomma alla conquista di province e di comuni governati dal centro-sinistra. A vincere sono due destre. La prima prevalente nel nord vede il ruolo decisivo della Lega Nord con i progetti di devolution (diminuzione dei poteri dello stato). La seconda, prevalente nel centro-sud, vede il peso di AN con il suo concetto di patria. Esistono tensioni latenti nella coalizione vincente nella quale l'elemento comune più forte sembra essere quello della lotta agli extracomunitari. Il compito di FI, che è al centro della coalizione, è di soffocare queste tensioni oggettive. 
  
GLI SCONFITTI 
L'elenco è lungo. In primo luogo perde D'Alema che aveva cercato una legittimazione popolare come leader del centro-sinistra, contribuendo alla sconfitta della coalizione. Perdono i radicali che hanno sopravvalutato il successo nelle elezioni europee, le meno sentite dall'elettorato. Perde chi ha pensato che l'Italia fosse pronta a superare la mediazione dei partiti (Martinazzoli, ad esempio). 
  
GLI ERRORI DELLA MAGGIORANZA 
La maggioranza ha affrontato queste elezioni nella maniera peggiore possibile. In primo luogo non si è resa conto della cultura individualistica prevalente nel paese. Essa impone un nuovo modo di trattare temi solidaristici (immigrati, giustizia). In secondo luogo ha subito passivamente il terreno di scontro preparato da Berlusconi. In terzo luogo non ha smesso di essere litigiosa. Da questo punto di vista i DS non hanno capito che in una coalizione non contano soltanto i numeri, ma vanno valorizzate tutte le componenti. In quarto luogo c'è stato un difetto nella comunicazione dei risultati positivi ottenuti dal governo. Infine il centro-sinistra paga il modo nel quale l'Ulivo è stato sepolto. 
  
LE DESTRE 
Le destre hanno vinto riuscendo ad imporre le modalità della competizione. Toni estremistici, espressioni spettacolari. Soprattutto le destre hanno fatto leva su tutti i motivi di scontento, cavalcando temi come la criminalità diffusa e l'immigrazione. La loro vittoria è netta, ma le prospettive non sono altrettanto sicure. Mi pare che FI cerchi di riprodurre l'ultima DC, che però era ostaggio nelle mani di alleati. L'altra prospettiva è che si ripeta lo strappo di pochi anni fa. 
  
IL GOVERNO 
Le destre chiedono elezioni anticipate. Non credo sia una prospettiva seria. Il voto era per le regioni e sarebbe grave per il sistema politico legittimare un uso trasversale del voto. E' giusto che D'Alema, che si è esposto in prima persona, si dimetta. Ma è più democratico che la maggioranza cerchi di andare fino al termine del suo mandato. 
  
  beppe scapino