• La Nota politica del 7 aprile 2000
Verso le elezioni in un clima sempre più rovente, inasprito da proposte di legge e da episodi poco chiari. 
  
CHI E COSA VOTARE 
Le elezioni del 16 aprile - mi ripeto - riguardano la elezione di amministratori locali, presidenti e consigli regionali in primo luogo. Non è un voto sul governo, che sarà l'oggetto delle elezioni politiche. Non è neppure un voto fra regime e libertà, secondo uno slogan che vorrebbe ricreare un clima di mezzo secolo fa. Purtroppo la campagna elettorale ha assunto toni e temi faziosi e spesso grotteschi. Eppure l'oggetto del voto è importante. Si votano Consigli regionali che potranno darsi uno Statuto autonomo. Si realizzerebbe una forma di federalismo che potrebbe riavvicinare cittadini e istituzioni. Ma chi va a votare non sa chi fra i candidati ha un progetto e come intende realizzarlo.  
  
REGOLAMENTARE GLI SCIOPERI? 
Il governo ha pronto un regolamento per gli scioperi nei servizi pubblici. L'argomento è delicato. Il diritto allo sciopero è una grande conquista. Rimane però il fatto che gli scioperi nei servizi pubblici colpiscono non la proprietà ma gli utenti. Inoltre spesso sono indetti da sindacati poco rappresentativi. Una regolamentazione che salvaguardi i diritti della comunità insieme ai diritti di chi lavora sembra ormai necessaria. 
  
LEGA FI E GLI IMMIGRATI 
Bossi e Berlusconi hanno presentato una proposta di legge di iniziativa popolare per cancellare l'attuale normativa sull'immigrazione e sostituirla con nuove misure. Potrebbe entrare in Italia solo chi ha ottenuto il codice fiscale, un lavoro. I clandestini verrebbero immediatamente rimpatriati. E' autorizzato l'uso delle armi, di navi da guerra contro gli scafi. Sono alcune delle norme proposte precedute da una relazione introduttiva ideologica. FI e Lega dicono di lottare contro il modello neo-giacobino della società universale e multirazziale per un modello "cristiano" fondato sul primato della nazione. Che dire? Mi pare chiaro l'intento propagandistico che fa leva sulle paure di molti. Bisogna aggiungere che nel Polo soprattutto il CCD ha mostrato imbarazzo. Unanime la condanna da parte di chi si ispira a valori di solidarietà, ma non solo. Il direttore di Confindustria Innocenzo Cipolletta propone in nome dei valori liberali l'abolizione dei limiti di ingresso. "E' libera la circolazione delle merci - dice - le merci non possono essere considerate superiori alle persone". Personalmente mi pare grave la relazione introduttiva che riprende temi come la difesa della nazione cristiana che si speravano superati. 
  
PAPPALARDO 
La questione del documento del colonnello Pappalardo è inquietante. I progetti contenuti nel testo sono deliranti, ma è grave che siano circolati per diverso tempo. Ricorda vicende di complotti, di usi strumentali di vicende per rendere torbida la vita politica e sociale. Che stiano tornando i manovratori occulti? L'unica speranza sta in un'inchiesta limpida.  
  
  beppe scapino