VICO- MULTA E RIMOZIONE DELL'AUTO
 
Sosta vietata per una sera. Ma a noi chi lo fa sapere? 
   
VICO - Sabato 5 giugno ho commesso l’imprudenza di andare a cena con amici a Vico, ameno villaggetto della Valchiusella. Abbiamo posteggiato l’auto in piazza, in spazio regolamentare, senza notare né segnali né divieti, né cartelli di qualsiasi genere, tantomeno transenne o altre indicazioni rivelatrici. Dopo il pasto riamo tornati in piazza e l’auto non c’era più.  
   La convinzione che fosse stata rubata è durata un tempo sufficientemente lungo a farci precipitare nell’affanno. A piedi, in un paese che non è il tuo, di notte, senza sapere che fare. Ci siamo rivolti a un passante chiedendo indicazioni per denunciare il furto. Il passante ci ha sorpresi dicendoci che dovevamo prima informarci al bar della piazza perché forse la nostra auto era stata “spostata”. Pressato dalle nostre domande stupite ha laconicamente comunicato che era stato abbattuto “l’albero dei coscritti” e che forse la nostra auto era stata d’intralcio. Non abbiamo indagato ulteriormente sul rito dell’abbattimento dal momento che tutti gli indigeni parevano considerarlo un evento di portata ecumenica e la nostra ignoranza in proposito poteva apparire indelicata.  
   Guadagnato il bar, ci è stato effettivamente comunicato che la nostra auto era stata “portata via”. Un volonteroso giovanotto ci ha guidato per viottoli, nel buio più assoluto, attraverso suggestivi campi gremiti dal palpitare delle lucciole. La riconciliazione in atto si è però incrinata quando abbiamo scoperto che la nostra auto era stata rimossa su indicazione del vigile o messo comunale, che ci era stata affibbiata una multa di lire 60.600, che il costo della rimozione superava le 200.000 lire e che l’unico segno palpabile che avrebbe dovuto metterci in allerta era un foglio di carta incollato su un segnale stradale piazzato da qualche parte, ma non certo in evidenza nell’area di parcheggio. Segnale che peraltro è stato repentinamente rimosso dopo il fatidico abbattimento dell’albero famigerato e che ci ha fatto avanzare senza alcun dubbio l’ipotesi del furto della nostra auto.  
   E’ vero che Vico non è Cervinia e che probabilmente nulla importa alla Pubblica Amministrazione di evitare soprusi nei confronti di un ignaro forestiero. Ma a Vico ci sono due bar e, mi pare, due ristoranti e allora se ti trovi davanti un’auto parcheggiata in posizione legittima con una targa che indica che arriva da un’altra regione, perché non fare due passi e vedere di non far prendere un colpo al proprietario? Fare un giretto e chiedere “Di chi è l’auto targata tal dei tali? potete spostarla?” come ho visto fare in molte parti d’Italia?  
   Ho notato che l’intestazione della multa porta un numero molto basso. Forse solo un paio di multe dall’inizio dell’anno nevrotizzano colui che ha posto una sigla sotto la dicitura IL VIGILE? La fregola di appiopparne una purchessia ha soverchiato il buonsenso e il buongusto? Non lo sapremo mai perché non ci rivedremo, ameno paesino della Valchiusella, che tanto ameno, a dire la verità, proprio non è.  

Cordialmente.  

federico letter