L'AUGURIO AD ARTURO FAZIO
Discutibile, ma non insultiamo 

La scorsa settimana la rubrica di Monsignor Luigi Bettazzi "Per le strade del mondo", contenente l'augurio a Arturo Fazio, latitante e accusato dell'aggressione al giornalista Genco, ha suscitato polemiche. Vorrei esprimere alcune mie riflessioni.  
   

    1)Monsignor Luigi Bettazzi ha accettato di continuare a collaborare al Risveglio dopo insistenze. Le sue riflessioni appaiono in una rubrica dal titolo "Per le strade del mondo".  
     
    2) Camminando per le strade del mondo si fanno incontri diversi. A volte graditi, A volte no. Ma non credo sia giusto svicolare.  
     
    3) E' evidente che le reazioni e le riflessioni che si fanno sono discutibili. In due sensi. Che uno discute perché non condivide e che uno discute perché è stimolato ad approfondire.  
     
    4) Perché l'augurio ad Arturo Fazio? Perché qualcuno affermava che la sua partecipazione all'aggressione c'era stata ma limitata rispetto alle accuse. L'augurio diventa un espediente per invitare chi ha visto - i suoi compagni in primo luogo - a parlare.  
     
    5)Arturo Fazio è una persona che è difficile difendere. Così afferma chi lo conosce. Sarebbe violento e per niente idealista. Ma forse questo è un motivo in più per non fermarsi alle prime impressioni. Se si vuole giustizia e non vendetta. Io ho letto in questa luce il breve intervento di Monsignor Bettazzi.  
     
    6) Non escludo che legittimamente altri abbiano altre reazioni. C'è chi si chiede perché l'augurio a uno solo degli accusati dell'aggressione. C'è chi critica l'accostamento a Edo Massari. E altro. Credo possano essere critiche legittime e anche utili se aiutano a creare una mentalità dove la giustizia non è vendetta, dove non si parte da giudizi già predefiniti.  
      
    7) Ciò che credo poco accettabile è la critica di chi insulta. Tale mi pareva il commento sulle pagine locali di Repubblica. Repubblica è giornale laico e non sa, forse, che spesso nei Vangeli i pubblicani e le prostitute pigliano il posto dei farisei.  
          b.s.