E’ allarme - minori che compiono violenze. 
Le Chiese si sentono interpellate?

In questi ultimi tempi le cronache nazionali hanno spesso parlato di violenze compiute da minori. Sono cronache allarmanti sulle quali occorre riflettere con razionalità. Questi atti di violenza rivelano un mondo di ragazzi e di giovani privi di punti di riferimento. O, meglio, un mondo nel quale i punti di riferimento sono l'affermazione di se stessi, il partecipare ad un "branco", il catturare spesso og-getti-simbolo. La famiglia, la scuola, le agenzie educatrici sono latitanti. E' evi-dente che l'intervento repressivo è necessario. Se non altro può aiutare a capire la gravità del gioco. Ma ci vuole altro. Una famiglia che venga aiutata a capire i valori che di fatto trasmette, che impari ad ascoltare e non solo a dare, ad esem-pio. O una scuola attenta ad educare anche i soggetti più difficili. Una domanda credo dovrebbe interessare anche le iniziative pastorali delle chiese. Spesso mi pare si riducano a raccogliere i soggetti facili, per bene, ma mancano di progetti per incontrare i ragazzi e le ragazze tentati dalla strada… 
  


Il ministro dell'Interno Enzo Bianco chiede la collaborazione delle famiglie per prevenire il fenomeno delle bande di ragazzi. E richiede soprattutto un intervento "duro" E' fuor di dubbio che l'azione delle famiglie è indispensabile per arginare fatti devianti che spesso vengono vissuti senza avere piena coscienza della loro portata. Ed è anche vero che le famiglie sono spesso indotte a sottovalutare le re-sponsabilità dei propri figli "sono ragazzate". Quindi un'azione severa è necessa-ria. Però non mi pare sufficiente. Credo sia necessario anche capire il perché di questi fenomeni. Infrangere le regole all'interno di bande non può indicare il de-siderio di sentirsi valorizzato all'interno di un gruppo fortemente solidale? Se è così accanto all'aspetto duro, repressivo bisogna trovare la capacità di ascoltare, di valorizzare i propri figli. Non basta dare delle cose: forse è meglio dare tempo. Nello stesso tempo credo che i genitori debbano anche educare i figli a essere re-sponsabili nella vita famigliare. Figli come persone, in altri termini. 
    
beppe scapino