UN PENSIERO PARTICOLARE A BATTEZZANDI E CRESIMANDI, FAMIGLIE E AMMINISTRATORI
    Per Pasqua, più che un augurio
    MONS. MIGLIO: “L’EVENTO CHE CAMBIA IL CAMMINO DELLA STORIA”

    Il saluto e l’augurio che vorrei rivolgere a tutta la comunità diocesana nasce non soltanto da un desiderio del cuore ma dalla fede in un evento, la risurrezione di Gesù, che ha cambiato il senso del cammino della storia. Che Gesù di Nazaret sia risorto, cioè uscito dalla morte per andare oltre la morte con tutto il suo essere, corpo e spirito, dà alle sue parole una forza nuova, inaudita, come ormai sperimentiamo da venti secoli, e quest’evento ha aperto un nuovo orizzonte per il cammino dell’umanità. 
       C’è in Lui una vita nuova, che passa in tutti coloro che lo accolgono a cuore aperto, senza condizioni, vita che rende pienamente liberi e portatori di libertà. Siamo dei salvati: perché nasconderlo e perché vergognarcene? Salvati da una schiavitù che altrimenti blocca in modo inesorabile le persone, la storia, la natura. Anche questo lo sperimentiamo da tanto tempo. “La creazione nutre la speranza di essere liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio’’(Rom. 8,20). 
       Senza la croce e la risurrezione di Cristo non ce la faremo mai. Perciò è possibile dire una parola di speranza e di augurio. Senza dimenticare nessuno, come ho promesso a tanti, nella preghiera di questi giorni, vorrei però indirizzarne tre in particolare. 
       La prima è per i candidati al Battesimo e alla Cresima. E’ un momento molto importante per una chiesa accogliere dei nuovi membri, quelli piccoli ma specialmente quelli adulti che chiedono il Battesimo, ed accompagnare coloro che completano con la Cresima la loro iniziazione cristiana. E’ un atto di coraggio e di speranza, da parte loro e da parte della chiesa. 
       La seconda è per le famiglie. Nell’anno del Giubileo e nel cammino della riconciliazione per loro chiedo in particolare la luce e la forza di Gesù Risorto, perché non si arrendano mai e siano nella società nuclei generatori di speranza e di riconciliazione. Che bello sarebbe poterle incontrare tutte nel tempo pasquale! Purtroppo le circostanze concrete non lo permettono. Vorrei chiedere loro, a tutte le famiglie che guardano con fede al Risorto, di prendere un ramo d’ulivo e un po’ dell’acqua della Veglia pasquale e portare a nome mio nelle loro case la benedizione del Signore, in unione con tutta la chiesa che canta Alleluia. E’ come aprire la porta al Risorto, che sta alla porta e bussa, in attesa di essere invitato a mensa. 
       La terza è per tutti coloro che servono le nostre comunità a livello politico amministrativo, quelli neo-eletti e quelli già in servizio da più tempo. La luce della Pasqua li aiuti a saper vedere e discernere, a fare progetti che diano speranza, a non perdere di vista ideali ed utopia, a non arrendersi nella ricerca del bene comune. 
       A tutti rinnovo l’invito a cantare gioiosamente insieme l’Alleluia pasquale con lo stupore incredulo dei primi discepoli di fronte alla tomba vuota ed al Risorto presente. 
      
    + arrigo, vescovo