IL VESCOVO INVITA A NON CEDERE ALLA TENTAZIONE DELL’INDIFFERENZA E DEL QUALUNQUISMO
    Come porsi di fronte alle elezioni?
    "VALUTARE TUTTO. RESPONSABILMENTE"

    Il prossimo appuntamento per le elezioni regionali e per un certo numero di amministrazioni comunali mi offre l’occasione per alcune considerazioni che dovremmo tenere presenti sempre ma che diventano particolarmente attuali in questo momento. Prendo lo spunto dal recente comunicato del consiglio permanente della Cei, che ha avuto una certa eco sui giornali specialmente per le risposte date dal segretario ai giornalisti nel corso della conferenza stampa. Il testo scritto parla di "opportunità di non coinvolgere la chiesa in scelte di schieramento partitico e di prestare attenzione a come le varie forze politiche si atteggiano sia nei pronunciamenti che nell’agire concreto nei confronti dei valori antropologici ed etici che fanno parte del messaggio cristiano. La vigilanza della chiesa sulla fedeltà ai valori - è stato inoltre detto - deve anche estendersi al comportamento dei politici, ai quali è legittimo chiedere affidabilità e coerenza con gli impegni elettorali’’. Credo che il segretario della Cei abbia voluto evitare che venisse "demonizzato’’ in modo strumentale l’uno o l’altro personaggio politico, senza per questo abbassare la guardia circa la coerenza politica e personale che la chiesa può e deve esigere dai politici che affermano di essere cristiani e di voler difendere i valori che oggi stanno particolarmente a cuore alla chiesa stessa. 

    E’ vero che stiamo per affrontare delle elezioni amministrative e non politiche nel senso classico del termine, ma è pur vero che oggi ogni scelta di questo tipo è sempre un po’ anche politica, non tanto per le polemiche della campagna elettorale quanto piuttosto perché ogni amministrazione locale non compie solo delle scelte squisitamente tecnico amministrative ma porta con sé e trasmette ai cittadini, il più delle volte indirettamente ma realmente, orientamenti culturali tutt’altro che indifferenti. Penso ad es. al campo dei servizi sociali, a quello scolastico educativo, all’interesse per i giovani, a quello per la cultura locale, ecc. 

    E’ necessario perciò che anche il prossimo appuntamento elettorale sia vissuto responsabilmente, valutando i programmi, le persone, gli orientamenti culturali e le conseguenze che ne possono derivare. La vigilanza della chiesa di cui parla il comunicato Cei dev’essere declinata anche a livello locale, contro ogni tentazione di indifferenza e di qualunquismo. La dottrina sociale della chiesa, e prima ancora la carità, ci ricordano che siamo corresponsabili del bene comune. Per questo motivo Paolo VI parlò dell’impegno politico come di una delle espressioni più alte della carità, se vissuto in spirito di servizio al bene comune. 

    Un altro aspetto che vorrei ricordare in questo momento, ma che dovrebbe valere specialmente al di fuori delle campagne elettorali, è il collegamento delle comunità cristiane con coloro che sono impegnati in prima persona nel servizio amministrativo e politico. Anzitutto con quelli che si professano credenti, per sostenerli, stimolarli, incoraggiarli, offrire loro occasioni di confronto con persone e problemi. Questo dialogo però è utile con tutti i politici di buona volontà, nella ricerca del vero bene comune per quel pezzo di società e di territorio che insieme siamo chiamati a servire e amare. 
      
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