“E’ RICONOSCERE I NOSTRI LIMITI: MA NON CI ESIME DAL FARE LA NOSTRA PARTE”
Perchè pregare per la pioggia
IL VESCOVO ELENCA QUALCHE “BUON MOTIVO” PER CUI FARLO
  
Nei giorni scorsi alcuni Vescovi hanno invitato a pregare per la pioggia, ed è interessante notare le reazioni che di solito si manifestano in queste occasioni, da chi teme un ritorno al Medioevo o alla superstizione (ma in questo campo il nostro tempo non è secondo a nessun altro), a chi accetta quest’idea come tentativo estremo, che male non può fare, a chi esita nel proporlo temendo che poi, mancando il risultato, ci sia il rischio di far fare brutta figura a Dio stesso. 
   Non manca chi prende sul serio quest’invito, anche se un filo di dubbio spesso rimane, se sia giusto pregare per un’intenzione di questo genere. Ho provato a mettere in fila alcuni motivi che mi pare rendano non solo possibile, ma doveroso pregare per la pioggia e li propongo senza la pretesa di averli elencati tutti. 
   Anzitutto c’è il Padre Nostro, che c’insegna a chiedere il pane quotidiano, cioè quanto ci serve per la giornata, compresa l’acqua senza la quale tra l’altro non è possibile impastare il pane. Pregare per l’acqua significa inoltre riconoscere i limiti delle nostre possibilità, anche alle soglie del terzo millennio, riscoprendoci creature di fronte al Creatore, amministratori e non padroni del creato, ma anche figli di un Padre e non fuscelli in balìa del fato. 
   Pregare per l’acqua ci aiuta a sentirci poveri, per imparare a ricevere l’acqua ed ogni altro bene come un dono, con gratitudine, riscoprendone la bellezza e la preziosità, sull’esempio di San Francesco, riducendo gli sprechi e ricordando i molti Paesi in cui un bicchiere d’acqua pulita è ancora un lusso. Pregare per l’acqua non ci esonera dal fare la nostra parte, mettendo tutto l’impegno per amministrare saggiamente le risorse idriche, per conoscere meglio le leggi della natura, inserendoci con umiltà nel disegno del Creatore, imparando a collaborare, senza fatalismo e senza arroganza. 
   Sappiamo bene che Dio è libero, di fronte alle nostre preghiere, ma sappiamo anche che ci ama e che la preghiera ci prepara non solo a ricevere i suoi doni, ma anche a scoprire nuove vie per crescere nella conoscenza e nell’impegno. Pregare per l’acqua dunque è un atto impegnativo, come qualsiasi altra preghiera fatta alla luce del Vangelo, e rischiamo di ottenere molto di più di quanto abbiamo chiesto, riavviando un dialogo leale con il Signore. 
   Possiamo allora pregare per la pioggia, o dobbiamo? 
  
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