TORINO - DATO PREOCCUPANTE: SI GIUNGE AL MATRIMONIO SEMPRE MENO PREPARATI 
Le cause di annullamento crescono 
INAUGURATO L’ANNO DEL TRIBUNALE ECCLESIASTICO REGIONALE 

Si è svolta sabato 5 febbraio l’inaugurazione del nuovo anno del Tribunale Ecclesiastico Regionale, giunto al 61° anno di attività giudiziaria. In apertura della cerimonia inaugurale, il Vicario giudiziale, Mons. Giuseppe Ricciardi, secondo consuetudine, ha tenuto la relazione dell’attività giudiziaria svolta dal Tribunale nell’anno 1999. Al riguardo sono emerse delle importanti considerazioni. La prima concerne il numero delle nuove cause di nullità matrimoniale introdotte in prima istanza nel 1999: in tutto 201.  
   L’aumento, di poco inferiore a quello dell’anno precedente, corrisponde alla tendenza verificatasi in questi ultimi anni che ha visto crescere il ricorso alla giustizia ecclesiastica in materia di nullità matrimoniale. I motivi di questi aumenti sono molteplici. Forse quello determinante è stato il costo delle spese giudiziarie, notevolmente diminuito negli ultimi anni 1998-99, in seguito alla nuova normativa CEI che sovviene alle spese dei Tribunali.  
   Anche riguardo ai capi di nullità si è notato l’aumento relativo alle incapacità di emettere un valido consenso matrimoniale per motivi psichici o psicologici. Ancora maggiore è stato l’aumento dei capi relativi alla simulazione, in particolare per l’esclusione della prole e dell’indissolubilità del vincolo. Una seconda considerazione riguarda il sensibile aumento delle pendenze di prima istanza, dovuto al fatto che, nonostante l’incremento delle cause introdotte, l’organico del Tribunale non è stato accresciuto.  
   Mons. Ricciardi ha richiamato la difficoltà di reperire personale qualificato auspicando una integrazione più marcata dell’organico tra sacerdoti e laici, come ammesso chiaramente dal Codice di Diritto Canonico (can. 1421, §2; e can. 1435). Nella relazione è stata anche richiamata una precisazione che il Papa ha fatto nel discorso tenuto ai membri del Tribunale della Rota Romana in udienza il 21 gennaio scorso.  
   Il Papa ha voluto ribadire la dottrina cattolica dell’indissolubilità del matrimonio. Il ricorso al Tribunale non deve essere confuso con una sorta di richiesta di “divorzio’’ rivolto alla Chiesa, per il quale non ci può essere spazio nell’ordinamento canonico: “I Tribunali ecclesiastici non annullano un matrimonio contratto validamente, ma dichiarano la nullità di un matrimonio invalido fin dal suo inizio’’. Di fronte alla odierna società, ove il concetto di matrimonio e di famiglia va sempre più degradando, il compito dei giudici ecclesiastici è molto delicato, per non cadere in facili e benigne interpretazioni che intaccherebbero il principio di indissolubilità del matrimonio.  
   La situazione attuale lascia emergere la leggerezza con cui viene affrontato il problema matrimoniale ed investe la Chiesa di un impegno primario nella pastorale di preparazione al matrimonio, che non può ridursi a pochi incontri prima delle nozze, ma che deve estendersi fin dall’età dell’adolescenza, servendosi di tutti i mezzi di comunicazione sociale, per infondere quel concetto cristiano del matrimonio e della famiglia che si sta perdendo.  
  
don roberto farinella