La ferrovia
Civitavecchia - Capranica - Orte


LE TESTIMONIANZE DEL PASSATO
INTORNO ALLA FERROVIA


La ferrovia Civitavecchia - Capranica - Orte, attraversa una delle zone più interessanti dal punto di vista archeologico di tutta la regione Lazio. Le testimonianze più importanti sono quelle lasciate dall'affasciante civiltà Etrusca, ma non mancano anche segni di vita dell'età Romana e Medioevale.

Qui di seguito sono elencati soltanto i principali siti archeologici in prossimità del I° tronco della ferrovia, facilmente raggiungibili con brevi passeggiate a piedi.
La mappa archeologica del II° tronco è in allestimento e non ancora disponibile.



La Scaglia alla progressiva Km. 5 della ferrovia
Sito di una necropoli etrusca risalente al VI-V secolo A.C con tombe semplici ad una sola camera di sepoltura in cui sono modellati i letti e la banchina per il corredo funebre.


Palano - Ripa Maiale alla progressiva Km. 15 della ferrovia
Nell'area di Palano, già dal'inizio del secolo scorso, sono stati rinvenuti una grande quantità di reperti che hanno permesso di affermare la presenza di popolazioni dal Paleolitico Medio (200.000 ÷ 35.000 anni fa).
Questi reperti, oggi in gran parte conservati presso il Museo Civico di Allumiere, sono costituiti da strumenti ricavati dalla scheggiatura di pietre di calcare siliceo, ricco in zona.
Poco distante da Palano c'è Ripa Maiale, lungo la base della grande parete rocciosa, è possibile vedere dei ripari in grotta e sottoroccia non del tutto naturali e probabilmente adattati ed utilizzati da popolazioni arcaiche.


Cencelle alla progressiva Km. 16 della ferrovia
Importante città fondata da Papa Leone IV nell’853, per dare dimora agli abitanti fuggiti da Centumcellae dopo l’invasione Saracena.
E' situata sulla sommità di una collina in un'ottima posizione strategica dalla quale si domina tutta la valle del Mignone con vista fino al mare. In epoca romana fu probabilmente già sede di un piccolo centro abitato.
Si stima che nel 1200 fossero circa 800 gli abitanti. L'economia era basata principalmente sull'agricoltura sull'allevamento, e in minima parte alla pesca. Aveva 7 chiese, di cui una andata completamente distrutta dai lavori di costruzione della ferrovia Civitavecchia - Capranica - Orte nel 1928, ben 12 torri, e la cinta muraria fortificata.

 


Cencelle vive fino al 1400, quando gli abitanti l'abbandonarono per fare ritorno alla città vecchia sul mare (oggi Civitavecchia) divenuta ormai sicura.
Il sito è attualmente e per la prima volta oggetto di scavo e studio sistematico. L'equipe archeologica, formata dell’Università La Sapienza di Roma insieme ad un istituto archeologico francese, ha portato alla luce buona parte della struttura urbana, tra cui un quartiere artigianale per la lavorazione dei metalli, probabilmente provenienti dalle vicine cave dei Monti della Tolfa. Interessanti le cisterne sotterranee per le scorte d'acqua potabile.
 


La Trinità alla progressiva Km. 18 della ferrovia
Un piccolo eremo immerso nei fitti boschi a metà strada tra la stazione e il paese di Allumiere. E' senz'altro il più antico santuario dei Monti della Tolfa. Edificato su un'antica villa romana.
Secondo la tradizione, qui soggiornò a lungo Sant'Agostino nel periodo in cui dettò la sua seconda Regola ed iniziò a scrivere il "De Trinitate".


La Farnesiana alla progressiva Km. 18 della ferrovia
Caratteristico borgo cresciuto intorno ad un mulino ad acqua impiantato nel 1500 nella valle del Campaccio: insieme a una piccola chiesa, era abitato da religiosi che gestivano pure il mulino.
Nel 1754 il borgo e il mulino vennero abbandonati e vi si istituì un'azienda agricola per la produzione del grano e l'allevamento del bestiame necessari per il sostentamento dei minatori che lavoravano nelle vicine cave.
Nel 1836 venne edificata una grande chiesa chiamata S. Maria della Farnesiana: nel 1877, con l'acquisizione di tutte le proprietà da parte del Marchese Guglielmi di Civitavecchia, la chiesa venne dedicata all'Immacolata Concezione.
Attualmente il borgo mantiene ancora il suo aspetto originale, mentre la chiesa è in rovina e in pericolo di crollo.


Luni sul Mignone alla progressiva Km. 23 della ferrovia
Su di una roccaforte tufacea a picco sul fiume Mignone, sono presenti testimonianze che hanno permesso di affermare l'utilizzazione del sito già nel neolitico, per poi continuare per tutta l'età del bronzo.
Le ultime tracce di vita a Luni, risalgono al periodo altomedioevale: probabilmente intorno al 1300 viene abbandonata per la peste.
Il sito è stato oggetto di studi e scavi sistematici dall’Istituto Svedese negli anni 60.
Tra i reperti più antichi, va segnalata la base di una capanna scavata in profondità nel tufo, e una grotta sulle cui pareti era possibile ammirare, fino a pochi anni fa, dei graffiti antichi.
Luni è anche uno straordinario punto panoramico sulla più bella valle del fiume Mignone.



San Giovenale alla progressiva Km. 27 della ferrovia
Conserva i resti di uno dei pochi abitati etruschi che siano stati mai scavati sistematicamente in Italia. Tutt’intorno si estendono 10 nuclei di necropoli etrusche e il castello realizzato nel 1100.


Blera alla progressiva Km. 34 della ferrovia
Nata come città etrusca, in epoca romana divenne municipio e svolse un ruolo di particolare importanza tra la Tuscia Longobarda e Roma. Continuò la sua vita anche in epoca medievale seppur perdendo un po’ d’importanza. Tra i monumenti è interessante il ponte del Diavolo di epoca romana, che permetteva l’attraversamento della via Clodia sul fosso del Biedano.


Barbarano Romano alla progressiva Km. 38 della ferrovia
Abitato di origine medioevale racchiuso tra il fosso Biedano e il suo affluente. Il borgo conserva l’aspetto urbanistico originale. Una fortificazione chiude il lato del borgo non difeso dai fossati.


S. Giuliano alla progressiva Km. 40 della ferrovia
Su di un territorio costituito da numerosi valloni su pareti di tufo, si trova l'interessante necropoli rupestre formata da tombe che abbracciano l’intero arco di vita del popolo etrusco. Ancora visibile la cinta muraria dell’abitato etrusco, realizzata in grossi blocchi di tufo.


| Torna indietro |