HOME naquane - PARCO NAZIONALE DELLE INCISIONI RUPESTRI
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NEL PARCO CON ARCHEOCAMUNI

 

  INTERROGARE I DOCUMENTI PRIMARI
   

L'escursione nel Parco può risolversi in una bella "gita", ma non ha senso che la Scuola la organizzi per tale finalità in questo luogo. L'accesso al Parco può avere un senso solo se l'obbiettivo è la ricerca storica in un sito ove nel tempo si sono accumulati documenti autentici e diretti che possono chiarire l'identità oscura dei loro lontani autori.

L'obbiettivo primario: chi erano i Camuni e come vivevano?

Il metodo: leggere e interpretare le loro incisioni rupestri nel luogo ove essi stessi le hanno realizzate.

L'obbiettivo secondario: che valore rappresentano nella nostra società i Beni Culturali?

Il metodo: educarsi al rispetto e alla conservazione.

Dunque, gli allievi, in ciò favoriti dalla loro naturale curiosità, devono essere preventivamente motivati alla ricerca e devono poter disporre nel luogo di educatori in grado di assisterli nella lettura-interpretazione dei segni e nella valorizzazione del patrimonio.

 

  IL BENE CULTURALE
 

Se lo ami, lo apprezzi. Compito della Scuola e nostro è creare la coscienza del valore del bene culturale e indirizzarvi l'apprezzamento, l'amore e il rispetto degli allievi.

All'ingresso le classi ricevono l'indicazione delle norme di comportamento da tenersi nel Parco, per la tutela del luogo.

L'aiuto di apposite strutture di transito e sosta (passerelle e scalette) consente agli allievi di avvicinarsi alle rocce senza calpestarne le superfici incise, tenendole al riparo dal rischio di deturpazioni e danneggiamenti.

Talvolta, nell'ambito di  particolari ricerche previste da programmi speciali e con la cautela di togliere le scarpe, è consentito agli allievi di entrare in contatto diretto con rocce e documenti. Di norma, tuttavia, scalette, passerelle e sentieri sono più che sufficienti per favorire l'osservazione delle superfici, sulle quali salgono solo gli educatori con le cautele previste.

L'impiego di voce pacata e l'esclusione di qualsiasi schiamazzo o atteggiamento ludico educa al rispetto del Bene Culturale meglio di qualsiasi regolamento.

 

  L'INDAGINE DIRETTA, L'IPOTESI, LA VERIFICA
 

Piccoli gruppi, normalmente l'entità classe, accompagnati dall'educatore assegnato, percorrono i sentieri e indagano le rocce.

Delle migliaia di figure presenti nel Parco, ovviamente impossibili da osservare tutte, gli educatori scelgono quelle più rappresentative dei temi interessanti (le attività, la mentalità, l'organizzazione sociale ...) e su di esse richiamano l'attenzione degli allievi. Questi, lungo un filo abilmente dipanato dai propri educatori, indagano le immagini, descrivendone l'aspetto, sezionandole idealmente, confrontandole fra loro, deducendone quante più informazioni possibile, ai fini di un'interpretazione.

Schede figurate individuali, appositamente concepite e aggiornate, aiutano gli allievi nella ricerca e nell'impostazione interpretativa.

L'interpretazione (o le interpretazioni) vengono formulate in via di ipotesi e trovano o meno conferme attraverso discussione, ragionamento logico e grazie alle informazioni fornite dagli educatori.

Alla fine della visita una verifica sommaria mette in luce quanto in realtà gli allievi si siano resi conto del luogo speciale che hanno percorso, del tipo di uomo di cui hanno visto i segni e di quali aspetti materiali e spirituali si connotasse la sua vita.

Dopo l'analisi di sei-nove delle 103 rocce incise del Parco, il bagaglio straordinario di notizie ed emozioni farà da trampolino per il prosieguo (visite autunnali) o la conclusione (visite primaverili) del lavoro a scuola.

 

  GLI EDUCATORI DI ARCHEOCAMUNI NEL PARCO
 

Gli educatori di ARCHEOCAMUNI sono addestrati specificamente a un'azione in cui l'educazione, appunto, è il fine e la didattica è il mezzo.

Non trasmettono informazioni: le fanno ricavare dagli allievi con analisi orientate.

Non impiegano linguaggi incomprensibili:aiutano gli allievi ad utilizzare le schede individuali di indagine.

Non ammanniscono conferenze archeologiche: attivano negli allievi le capacità individuali e le conoscenze pregresse, alimentano e soddisfano le aspettative, stimolano le sensibilità e trasmettono emozioni.

Così, in un luogo in cui per ovvie ragioni di tutela non è consentita alcuna attività, se non l'osservazione pura, la visita diventa indagine attiva e gli allievi la conducono per una media di due ore, senza cadute di interesse e di attenzione.

 

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