COMPLESSO RESIDENZIALE "IL PARCO"

BOLLATE - MILANO

 

I DATI SULL'AREA DI INTERVENTO.

 

Il piano Particolareggiato previsto dal Comune di Bollate, come area di espansione integrata in Bollate centro, si sviluppava su un intero isolato di circa dieci ettari di terreno piatto. L'isolato era parzialmente edificato e urbanizzato lungo il perimetro ed in particolare a Sud con la chiesa ,gli edifici parrocchiali e il cimitero, a Nord con il centro sportivo comunale e un centro scolastico mentre la parte centrale rimasta inedificata (limite di rispetto cimiteriale) era coltivata a prato e seminativo.

Il P.P. dell'Architetto De Carli prevedeva in quest'area un grande parco centrale disegnato a spirale e limitato a Nord ed Ovest da una cornice semi-cicolare di edifici in linea che compongono il nostro progetto.

La nostra particella catastale era dunque determinata dall'ultima porzione di spira (lunga circa 400 metri e profonda 25 metri) della spirale del parco.

I principali punti di riferimento oltre il parco erano a Sud il cimitero ed il campanile della chiesa e lungo tutto il lato Est una costruzione lineare di più di 300 metri, dall'architettura forte totalmente in cemento a vista, realizzata dall'Architetto Cannella.

La viabilità di servizio della particella essendo prevista sul perimetro esterno, permetteva agli alloggi di affacciarsi direttamente sul parco. Lo spessore edificabile, le altezze massime e la volumetria autorizzata definite dal P.P. imponevano un progetto continuo, interrotto solo da un passaggio pubblico, richiesto dal planivolumetrico, sul palazzetto dello sport.

 

I DATI ECONOMICI.

 

L'operazione di promozione immobiliare privata doveva, per essere realizzabile, rimanere nei limiti di mercato essendo indirizzata ad una clientela diversificata. Per ottimizzare al meglio il volume autorizzato e tenuto conto del sito, la soluzione prescelta dai promotori consisteva in un sistema distribuito da scale esterne permettendo di realizzare circa 250 alloggi di taglia media e piccola.

 

IL PROGETTO: ARCHITETTURA ED URBANITA'

 

Ci siamo trovati confrontati dall'inizio con il problema di questa particella lunga 400 metri e costruibile effettivamente su uno spessore di soli 11 metri (appartamenti passanti) e dal volume globale definito.

La nostra preoccupazione in materia di architettura ed urbanesimo "la creazione di un quadro poetico all'azione dell'uomo"- qui l'azione è di abitare insieme, cioè vivere in relazione con gli altri. Non potendo rimettere in causa l'urbanesimo dovevamo definire l'urbanità.

 

L'IMMAGINE POETICA.

Dalla prima visita del terreno, vasto campo di grano chiuso dalle masse del muro del cimitero e dalla costruzione dell'Architetto Cannella, con il campanile della chiesa ritagliato sul cielo, e all'orizonte le Prealpi, abbiamo sentito la necessità di un'immagine forte. Bisognava proteggere questi campi che diventavano parco, ed accentuare ulteriormente ciò che era schizzato dal P.P., con una costruzione strutturante lo spazio, in modo continuo.

L'immagine poetica è quella del muro, della fortificazione che protegge il parco, visione primordiale del centro del mondo a forma di spirale.

L'asse del mondo, Nord-Sud, è marcato dal "grande portico", che domina la "torre" guardiano del luogo.

L'asse Est-Ovest marcato all'inizio della fase progettuale da un'altra torre, non ammessa dal P.P, rimane marcata da una fenditura simmetrica sul tramonto. Tra i due assi , nella parte centrale della costruzione, un ponte portato da tre piloni marca contemporaneamente la continuità della muraglia e, con il gioco lineare delle scalinate, figura il passaggio "fluido" dall'esterno verso il parco. In questa zona dovrebbero installarsi alcuni commerci.

 

LA MATERIA; I MATERIALI.

Considerata la poca profondità costruibile, abbiamo lavorato sullo spessore stesso dell'edificio : due, e perfino tre muri sovrapposti, trattati e scavati nella massa, messi in rilievo dai giochi di ombra e di luce. L'utilizzo del mattone faccia vista e dell'intonaco ne sottolineano l'unità delle masse. Incavi e sporgenze fanno tutt'uno. Nelle parti alte degli edifici le scale degli appartamenti duplex sembrano emergere mentre sono in continuità con le parti basse dell'edificio.

Per i muri periferici e per le grandi rampe di accesso è stato preferito al mattone il cemento che ancora fortemente la costruzione al suolo.

 

LA VISIONE ROMANTICA, BALCONI, TERRAZZE, COPERTURE.

Questo muro non è statico. Se rimane severo e piatto sulla facciata esterna convessa, si anima sulla facciata interna concava, e diventa "rovina vivente". Siamo qui, non di fronte ad una visione classica, ma davanti ad un'espressione romantica dell'architettura. La sua rappresentazione fa appello alla forza, alla passione, al sogno. L'utilizzo dei materiali e dei colori partecipa al livello simbolico di questa visione dinamica dello spazio.

Il termine di elegante caro al post-modernismo perde qui il suo significato, e bisogna riconoscere il coraggio dei promotori e dei costruttori che hanno accettato, malgrado qualche compromesso nei dettagli e nella realizzazione, di seguirci in questa via in tempi di crisi.

La dualità tra un lato e l'altro dell'edificio è marcata fin nella disposizione interna degli alloggi, beneficiando di una doppia esposizione, e permettendo ai soggiorni di prolungarsi con balconi, logge o terrazzi, verso il parco. La vegetazione invade i terrazzi in cascata. Il movimento stesso dei tetti parte dall'esterno per elevarsi verso il centro, sporgendosi a proteggere scale e logge in modo aereo.

Il muro è abitato.

 

TEMA E VARIAZIONI, LE SCALE.

La struttura di base degli appartamenti è solamente di due tipi serviti da due scale diverse. Le prime sono "incastonate" nel muro lato parco e si prolungano verso questo attraverso i giardini, le seconde sono a "torre" sul lato esterno dell'edificio con ballatoi che cinturano la costruzione.

La ripetizione elaborata come il tema musicale di una sinfonia, si ripete con delle variazioni. Crea una sensazione dinamica verso il centro senza discontinuità pari ad una vibrazione, accentuata dal ritmo dei tagli delle coperture, partecipando sul lato esterno al movimento di avvolgimento lineare. I ballatoi finiscono attraversando la muraglia, tramite fenditure tra i blocchi degli immobili, e dal secondo piano raggiungono il parco con un gioco di scale monumentali ricavate nello spessore stesso del muro.

 

L'URBANITA', IL PERCORSO.

Vari tipi di passaggi pubblici permettono ai cittadini di raggiungere il parco passando attraverso la costruzione. Quelli essenziali sono il "Grande Portico" Nord, la "Porta Ovest" ed il "Grande Ponte" centrale.

Le scale della facciata esterna danno accesso agli alloggi attraverso gallerie e ballatoi in parte pubblici, permettendo un percorso lungo tutta la costruzione, nel suo interno. Queste gallerie si prolungano in passerelle sospese attraverso i grandi passaggi pubblici realizzando una relazione spaziale tra cittadini e abitanti. Gli abitanti usano questi passaggi e le grandi scale per raggiungere il parco.

Passaggi e scale sono protetti e riparati da grandi elementi in lamiera perforata, acciaio galvanizzato e alluminio naturale, sospesi come veli delicati, che accentuano il carattere aperto e "relazionale" del luogo. Le ringhiere dei balconi e delle passerelle avendo lo stesso ruolo sono nello stesso materiale assicurando una transizione delicata tra interno ed esterno.

Tutte le superfici perforate filtrano la luce sia di giorno che di notte.

 

I COLORI.

Colori e materiali della costruzione sono stati scelti per affermare questa poetica progettuale.

Naturali come il rosso del mattone a faccia vista, oppure l'ocra delle parti intonacate e il grigio del cemento a vista per tradurre le masse, la materialità.

Il verde delle sotto-facce di gallerie e balconi, come valore intermediario tra l'azzurro del cielo e l'ocra della terra, marca il passaggio, e si mette in relazione con il vegetale del parco.

Il viola che iride le fenditure delle scale, simbolizza l'aspirazione all'elevazione, prolungandosi verso i tetti, ed è la manifestazione dell'anima che abita questi luoghi.

Le lamiere perforate naturali, veli immateriali nello spazio, sono la vibrazione dell'aria, la comunicazione.

 

Henri Dreysse e Giovanni Cittadini Architetti.

Periodo dal 1988 al 1995