Il Lazio è una delle regioni più ricche d'Italia dal punto di vista storico, artistico e architettonico. La stessa capitale, Roma, può essere considerata la città con la più alta concentrazione di monumenti, opere e siti archeologici del mondo.
Ma in questo viaggio scopriremo un Lazio fatto di borghi e centri storici che offrono bellezze altrettanto suggestive e ricche di sorprese. Attraverso la visita di paesi che custodiscono opere architettoniche che vanno dal Medioevo al Rinascimento, dal tempo dell'Impero Romano fino a palazzi, ville e chiese del '700-'800, si possono rivivere epoche passate. Insomma, una grande varietà di stili, culture e tradizioni che cercheremo di cogliere e apprezzare in tutto il loro splendore.

Partiremo da Bolsena, la "città del miracolo eucaristico", consistente nell'apparizione di gocce di sangue da un'ostia spezzata durante una messa, dando origine così alla solennità religiosa del Corpus Domini. E di Santa Cristina, patrona della città, che fu gettata nel lago con una pietra al collo, per ordine del padre. Ma fu la pietra, che miracolosamente galleggiava, a riportarla in salvo a riva.

La seconda tappa sarà la cittadina di Civita di Bagnoregio, la "città che muore". Di origini etrusche, fu fondata circa 2.500 anni fa. Oltre ai meravigliosi panorami e alla bellezza del paesaggio, il luogo è oggi molto frequentato perché avvolto nel mistero di vestigia non ancora interpretate, di una vasta rete di cunicoli sotterranei.

Nel trasferimento verso la successiva tappa faremo una breve sosta con visita guidata a Viterbo. Percorrendo antiche strade romane arriveremo poi a Calcata. La città non è mai stata del tutto abbandonata. Il suo fascino non ha lasciato indifferenti i tanti artisti che ora la abitano e le cui botteghe si susseguono tra i vicoli. Camminando si incontrano botteghe e negozi di artigianato, sale da the, uno splendido forno che fa dolci molto buoni e vari tipi di biscotti.

Continuando il nostro tour giungeremo a Paliano che i Colonna trasformarono, tra il '600 e il '700, attuando una serie di interventi urbanistici tali da adeguare la città al nuovo e prestigioso ruolo e a connotarla come residenza signorile di campagna. Fu costruito il palazzo ducale, fu restaurata e rimodellata la chiesa di Sant'Andrea con la cappella e il sepolcreto gentilizi, i monumenti e le edicole funerarie degli esponenti di spicco della famiglia. Furono ricostruite le mura castellane e le antiche porte d'accesso alla città con edifici annessi: una vasta committenza civile e artistica cui attesero il principe Filippo I e tutti i suoi eredi.

Arriveremo quindi ad Anagni, nota come la "città dei Papi" per aver dato i natali a quattro pontefici (Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII) e per essere stata a lungo residenza e sede papale. In particolare il nome di Anagni è legato alle vicende di papa Bonifacio VIII e all'episodio noto come lo schiaffo di Anagni.

Concluderemo il nostro breve itinerario tra alcuni dei più bei borghi del Lazio a Sermoneta, insediamento preistorico che con i suoi 257 metri sopra il livello del mare guarda l'Agropontino dall'alto. Nei pressi di un belvedere, da cui si gode un ampio panorama sulla pianura pontina, c'è la Chiesa di San Michele Arcangelo, risalente all'XI secolo. All'interno della chiesa è custodita una tela di Francesco da Castello che riproduce San Michele. La Chiesa è stata costruita sulle rovine di un tempio pagano ed è considerata tra le più antiche del paese.

 

 

     PROGRAMMA    

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Venerdì 2 Ottobre

Dalle ore 16.00

Appuntamento nel tardo pomeriggio a Bolsena, presso il parcheggio (è un parcheggio per sole auto, ma siamo stati autorizzati dal Comune) di Via Antonio Gramsci (GPS N 42.644499 E 11.985289), che sorge su un colle alle pendici dei Monti Volsini, in bella posizione panoramica sul versante nord orientale dell'omonimo grande bacino vulcanico.

Ore 19.00

Incontro con la guida nell'Auditorium del Comune per la presentazione del programma dei giorni 3 e 4 Ottobre. Non mancherà anche in quest'occasione l'ormai famoso drink di benvenuto. Terminato l'incontro cena e passeggiatina per Bolsena, poi tutti a nanna perché siete stanchi.

Sabato 3 Ottobre

Ore 09.00

Incontro con la guida nei pressi dei nostri camper e a piedi si raggiunge il rione "Castello" che si concentra intorno alla Rocca Monaldeschi della Cervara, dove è stato allestito il Museo Territoriale del Lago di Bolsena. Visita guidata al Museo.
Quindi, lungo i vicoli, si scende fino alla Porta Fiorentina, che dà l'accesso al "Borgo dentro"; si percorre il tracciato dell'antica Via Francigena per arrivare alla Basilica dei Santi Giorgio e Cristina, conosciuta nel mondo cattolico per l'evento miracoloso che ha dato origine alla festa del Corpus Domini.
"Borgo dentro"
Sulla centrale Piazza Matteotti si apre la facciata, con bel portale gotico, della Chiesa di San Francesco. Risalente al XIII secolo, la chiesa presenta una navata unica e presbiterio quadrato, coperto da un tetto a capriate. Oggi sede di attività culturali, porta estese testimonianze di affreschi del XV e XVII secolo e un bel crocefisso appartenente alla scuola del Pastura, Antonio del Massaro da Viterbo. Inoltre, al suo interno è possibile ammirare una "Natività di Maria" attribuita a Francesco Trevisani. La porta in pietra rossa, risalente al 1548, segna l'ingresso al borgo su cui domina il
Castello Monaldeschi. La fortezza fu edificata a partire dal secolo XI, ma i lavori si conclusero solamente nel XIV secolo e la struttura divenne il simbolo del dominio dei Monaldeschi su Bolsena. La costruzione è a pianta quadrata, con torrioni angolari. Fu distrutta dal popolo di Bolsena nel 1815, per evitare che se ne impadronisse Luciano Bonaparte. L'interno del castello ospita il museo territoriale del lago di Bolsena con reparti etruschi e romani, nonché testimonianze della vita e dell'arte della popolazione della zona.
Dal piazzale antistante si gode un bel panorama della cittadina e del lago. Poco distante, il Palazzo del Drago e le sue stanze conservano significativa testimonianza di un manierismo pittorico d'impronta romana anteriore agli Zuccari: nella splendida Sala dei Giudizi ampio ciclo monocromo ispirato a Perin Del Vaga e a Pellegrino Tibaldi.
Una tappa obbligatoria è la Basilica di Santa Cristina, un complesso architettonico suddiviso in quattro strutture: la basilichetta ipogea detta Grotta di Santa Cristina e le catacombe, l'edificio romanico a tre navate, la Cappella del Miracolo e la Cappella di San Leonardo.

Ore 12.30 circa

Pausa pranzo.

Ore 14.00 circa

Ci muoviamo con la guida da Bolsena, usando il minor numero possibile di camper, per l'Itinerario Farnesiano. Arrivo al porto turistico di Capodimonte.

Ore 15.00

Imbarco per il giro delle Isole Martana e Bisentina. Al ritorno visita al piccolo centro storico di Capodimonte, situato sul pittoresco promontorio che si protende verso il lago, incantevole centro turistico del lago di Bolsena. Sorge a 334 metri s.l.m. su una piccola penisola della riva sud occidentale. La cinquecentesca imponente Rocca Farnese, a pianta ottagonale, è il suo monumento più importante. Fa parte del comune anche la stupenda isola Bisentina. Storicamente è l'erede dell'antica Vesentum, importante città umbra etrusca, la cui vasta necropoli ha portato alla luce numerosi reperti archeologici, alcuni dei quali ritenuti veri tesori d'arte dell'età neolitica–villanoviana, etrusca e romana, attualmente esposti in musei a Roma, Firenze e Viterbo. Distrutta nel 280 a.C., fu rifondata la romana Visentium che divenne in breve municipio e diocesi fin dai primi tempi del cristianesimo, distrutta nuovamente dai longobardi a metà del secolo VIII, la sua popolazione si disperse. Parte di questa trovò rifugio a est sul promontorio e costituì il primo nucleo della cittadina, che divenne parrocchia nel 1102. Un altro gruppo invece preferì ricostruire sulle macerie creando il castello medioevale di Bisenzio. Fu poi sottomessa ai signori di Bisenzio nel secolo XI, al Comune di Orvieto nel XIII, alla sede Vescovile di Montefiascone nel 1369, alla Signoria Farnese del Ducato di Castro nel 1385 e alla Chiesa dal 1649 fino all'avvento del Regno d'Italia nel 1870. Ha un attrezzato porto per barche a vela e a motore che, assieme all'accogliente spiaggia e al territorio ricco di storia, è motivo d'attrazione per un intenso turismo estivo. Ritorno a Bolsena per riposino, cena e passeggiatina per i più duri.
km 50

Domenica 4 Ottobre

Ore 09.00

Appuntamento con la guida e partenza in camper per Civita di Bagnoregio. Lungo il percorso, la guida ci parlerà del territorio, della storia, delle tradizioni. Arrivo all'area sosta di Lubriano dove faremo carico/scarico, proseguendo subito dopo per il parcheggio di Bagnoregio. Con il bus navetta si raggiungerà il belvedere di Civita, per poi proseguire a piedi fino al borgo sospeso sulla valle dei Calanchi.

La cittadina, in provincia di Viterbo a 100 km da Roma, ha 3.860 abitanti e solo pochissimi vivono all'interno del borgo. Il suo nome ha origini goto-lombarde, Balneum regis "bagno del re" compare per la prima volta in una lettera di Papa Gregorio Magno al Vescovo di Chiusi Ecclesio. Legata alla cittadina, c'è una leggenda secondo la quale un complesso di terme esistente nella zona avrebbe guarito le ferite del re longobardo Desiderio.

Di origini etrusche, Civita di Bagnoregio fu fondata circa 2.500 anni fa. Oltre ai meravigliosi panorami e alla bellezza del paesaggio, il luogo è oggi così frequentato perché avvolto nel mistero di vestigia non ancora interpretate, di una vasta rete di cunicoli sotterranei ... che domani non saranno che un miraggio. Civita sorge, infatti, su un colle tufaceo minato dall'erosione di due torrenti che, scorrendo nella valle sottostante, lentamente e inesorabilmente porteranno il borgo a sgretolarsi. Bonaventura Tecchi la definì "la città che muore", forse per via del destino che da sempre ha segnato il luogo, per il paesaggio irreale dei calanchi argillosi che assediano il borgo e per i colori tetri che contrastano con quelli dorati del tufo. Civita rimane comunque un luogo unico, solare e crepuscolare, vivo o spettrale, a seconda dell'umore di chi la guarda dal precipizio del Belvedere.

La cittadina si visita rigorosamente a piedi, passando sul ponte di 300 metri da dove si gode un bellissimo panorama e che conduce direttamente davanti all'ingresso del borgo, a Porta Santa Maria, sormontata da due leoni simbolo dei tiranni sconfitti dai bagnoresi. Una passeggiata per le vie interne, con le tipiche case basse e piccoli balconi, ci porterà indietro al tempo del medioevo. Il primo monumento che s'incontra è la Chiesa di San Donato, in cui è conservato un crocefisso della scuola di Donatello. Luogo da visitare è il Tempietto di San Bonaventura, dove è conservata una teca a forma di braccio benedicente contiene le reliquie del Santo. Sul bordo del Belvedere, dove un tempo c'era un convento Francescano, oggi è scavata la Grotta di San Bonaventura, tra i luoghi più venerati di Bagnoregio. Nel medioevo era utilizzata dagli eremiti come romitorio. Si chiama così a seguito della leggenda che lega Giovanni di Fidanza al miracolo avvenuto qui a Bagnoregio. Durante il soggiorno bagnorese San Bonaventura fu salvato da una malattia mortale per mano di San Francesco d'Assisi. La madre, commossa dal miracolo, promise a San Francesco che avrebbe consacrato la vita del proprio figlio al servizio di Dio. E così fu, tant'è che San Bonaventura (nome datogli dallo stesso San Francesco) scelse la veste francescana e si mise a diffondere tra i cristiani il messaggio caritatevole del suo maestro e guaritore.

Ore 12.30

Rientro ai camper per la pausa pranzo.

Ore 14.30

Partenza per Viterbo. Visita guidata della parte più significativa della città, in particolare il quartiere San Pellegrino con il Duomo di San Lorenzo, l'esterno del Palazzo dei Papi e il piccolo Museo della Macchina di Santa Rosa.

Viterbo è definita da secoli la "città dei Papi", in memoria del periodo in cui la sede papale fu appunto spostata in questa città che ancora porta i segni di quel fasto, pur avendo origini ancora più antiche. La città nel XIII secolo fu, infatti, sede pontificia e per circa 24 anni il Palazzo Papale ospitò, o vi furono eletti, vari Papi. Papa Alessandro IV decise nel 1257 il trasferimento della Curia Papale nella città a causa del clima ostile presente a Roma. Il soggiorno papale durò, salvo brevi interruzioni, fino a quando papa Martino IV, appena eletto (22 febbraio 1281), allontanò definitivamente la corte pontificia da Viterbo. Capoluogo di antica origine etrusca e di grandi tradizioni storiche, conserva un assetto monumentale tra i più importanti del Lazio: aristocratici palazzi, monumenti ricchi di opere d'arte di spiccato interesse, suggestivi quartieri medievali, chiese e chiostri di varie epoche, torri slanciate ed eleganti fontane in peperino (la tipica pietra delle costruzioni viterbesi). Il nucleo storico iniziò a svilupparsi verso l'anno 1000 intorno all'antica Castrum Viterbii sul Colle del Duomo e, nel breve volgere di poco più di due secoli, raggiunse uno sviluppo tale da contendere alla vicina Roma l'onore e l'orgoglio della sede papale. E' cinta da alte mura medievali merlate e da massicce torri (costruite dal 1095 al 1268), ancora oggi pressoché intatte, con accesso da otto porte.

La città è famosa per il trasporto della Macchina di Santa Rosa, tradizionale e spettacolare manifestazione che si svolge ogni anno la sera del 3 Settembre, in onore della santa patrona: una struttura illuminata, alta 30 metri e del peso di 52 quintali, viene portata a spalla da cento uomini, i Facchini di Santa Rosa, per le vie buie della città. Nel 2013 la Macchina è stata inserita dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'Umanità.

Il territorio è in una posizione invidiabile, tra Umbria e Toscana. La Tuscia è una terra integra e accogliente, con ampi spazi incontaminati e antichi borghi medievali dove i ritmi di vita sono ancora scanditi dalla natura e dalle secolari usanze contadine. Ovunque, dai monti fino al mare, si possono ammirare le splendide testimonianze di un immenso patrimonio monumentale, unico e irripetibile, con una miriade di necropoli etrusche, rovine romane, castelli, chiese e palazzi che rivelano l'importante evoluzione artistica e culturale vissuta da questa terra nel corso dei secoli.

Finita la visita salutiamo la nostra guida che rientrerà a Bolsena con i propri mezzi mentre noi, con molta calma, andiamo all'area di sosta di Calcata (300 metri dal borgo), dove naturalmente andremo a dormire e questo ci darà modo di visitarla anche di sera.

km 96

Lunedì 5 Ottobre

Calcata, borgo medioevale nel cuore dell'Agro Falisco, offre lo scenario della verde valle del fiume Treja, considerato uno dei più incantevoli paesaggi laziali. Questo paesino, arroccato su uno sperone di roccia, sembra quasi sospeso nel vuoto.

E' un borgo molto particolare, come sono particolari e stravaganti i suoi abitanti. Attraverso un portale si accede all'interno del paese, camminando per i viottoli si respira una magica atmosfera. Qui il tempo sembra si sia fermato anni indietro. Camminando s'incontrano botteghe e negozi di artigianato, sale da the, uno splendido forno che fa dolci molto buoni e vari tipi di biscotti: alla cannella, al cocco, all'arancio e cioccolata. Il borgo è intervallato da archi e scalinate, che spesso consentono di vedere la sottostante vallata fitta di alberi e boschi, e invita al passeggio, anzi è la sola cosa che consente, racchiuso com'è entro poco spazio, dove ogni cosa si tiene ben stretta alle altre.

Le tracce di presenza umana nel territorio di Calcata risalgono ai tempi preistorici. Nella vicina altura di Narce sono stati rinvenuti numerosi reperti relativi alle fasi più antiche della civiltà etrusco-falisca. Alla fine del VIII-VII secolo a.C. l'insediamento di Narce segue le sorti del mondo falisco ed etrusco, subendo la conquista romana. Attorno a Narce si estendono diversi nuclei di necropoli le cui tombe hanno restituito una grande quantità di reperti, oggi custoditi nel Museo Nazionale dell'Agro Falisco di Civita Castellana. In età romana la fertilità dei territori permette l'insediamento di numerose ville rustiche, piccole fattorie, forse alla base della genesi di Calcata. Il nome di Calcata appare per la prima volta in un documento alla fine dell'VIII secolo, sotto il pontificato di Adriano I (772-795). E' il periodo delle domus-cultae, tenute papali destinate a garantire l'approvvigionamento di Roma. In una delle domus-cultae di Adriano I era compresa una fattoria, un "fundus" denominato Calcata. Calcata è citata in un inventario dei beni di Francesca d'Anguillara, nel 1363, e per i successivi 400 anni fu oggetto di continui scambi, tra i Sinibaldi e gli Anguillara. Nel 1828 diventò parte del ducato di Rignano sotto il dominio della famiglia Massimo; poi, nel '900, della famiglia Ferrauti, già fattori dei Massimo.

Visitiamo Calcata senza l’ausilio di una guida; dopo il pranzo partenza per il Roma Camping Village, dove avremo qualche comodità in più. Chi vuole potrà approfittare del ristorante che ormai conosciamo.

km 55

Martedì 6 Ottobre

Con molta calma partenza per Paliano e, dopo le operazioni di carico/scarico, faremo sosta e visita del parco naturale della selva di Paliano dove pranzeremo. Passeggiatina nel parco aiutati dalla guida locale (apriranno il parco solo per noi). Nel tardo pomeriggio ci rechiamo al parcheggio previsto, tenuto libero dalla polizia locale per Arance di Natale; incontro con la guida, cena in un vicino agriturismo con menù tipicamente ciociaro, passeggiatina serale e tutti a nanna.

km 80

Mercoledì 7 Ottobre

Ore 09.00

La visita di Paliano inizia con l'incontro della guida in Piazza Marcantonio Colonna. La cittadina è posta su di un colle (475 metri s.l.m.), alle pendici dei Monti Prenestini ed Ernici, in posizione strategicamente dominante la Valle del Sacco, circondata da un verdeggiante paesaggio collinare, solcato da diversi corsi d'acqua affluenti del fiume Sacco e ricoperto in parte da boschi di quercia, uliveti e vigne.

Il toponimo deriva probabilmente dalla Massa Pulliani, un'estesa unità agricolo-amministrativa già citata nel Patrimonio Labicano dei pontefici romani nell'VIII secolo d.C., incastellata sull'attuale collina intorno all'XI secolo. I primi insediamenti nel territorio risalgono però al Neolitico Superiore e all'Età del Bronzo iniziale (XVII–X secolo a.C.). Abitato, poi, dagli antichi popoli Ernici, Latini e Romani, tra il IV e il I secolo a.C.

Nel percorso tra le vie del borgo passeggeremo tra le vie e le piazze del nucleo antico, incontrando edifici e luoghi di pregevole interesse artistico e si potrà così avere una visione completa della città, alla riscoperta delle sue origini e delle vestigia del suo passato. Le Mura Castellane circondano il nucleo antico della città, per un perimetro di 2,5 km. Risalgono al periodo medievale ma sono state rinforzate e consolidate tra il '500 e il '700 con bastioni, baluardi, rivellini e garitte.

Previa autorizzazione del Ministero della Giustizia, visiteremo la Loggia e la Sala del Capitano nella Fortezza Colonna, i cui lavori di adeguamento furono avviati nel 1554/1559 da Marcantonio Colonna, secondo le nuove regole dell'architettura militare dell’epoca.

Nel 1844 la Fortezza di Paliano fu ceduta dai Colonna alla Santa Sede che, dopo alcuni lavori di adattamento, la adibì a casa penale. Dal dopoguerra la struttura è stata carcere mandamentale e sanatorio e, alla fine degli anni '70, è stata trasformata in istituto penitenziario. Adesso il suo aspetto esteriore è quasi integro, mentre all'interno sono tante le modifiche attuate dal 1844 in poi. Visiteremo subito dopo la Chiesa Collegiata di Sant'Andrea. Fu costruita nel XVI secolo, per volere dei Colonna, su un edificio preesistente dedicato al Patrono, con una cripta privata per la famiglia committente. La chiesa fu ampliata e trasformata in un seicentesco pantheon da Filippo I, con la realizzazione della Cappella Ducale, in collegamento con l'adiacente palazzo e della Cappella di Zancati. Si affacciano su Piazza Marcantonio Colonna, la piazza principale della città, il Palazzo Ducale (o Palazzo Colonna), la Chiesa Collegiata di Sant'Andrea Apostolo e Palazzo Picchia. Nel 1620 Filippo I Colonna avvia la costruzione del Palazzo di Famiglia a ridosso della Chiesa di Sant'Andrea, in un terreno adibito a orto cedutogli dal Capitolo della Collegiata. L'edificio, praticamente un monoblocco austero perpendicolare al lato sinistro della Chiesa, viene ampliato negli anni 1664-66 dal figlio di Filippo, il cardinale Gerolamo, con l'aggiunta di un'altra ala, e trasformato in dimora aperta verso la vallata (con un bellissimo cortile, porticato nei due lati corti, non visitabile perché privato).

Giovedì 8 Ottobre

Partenza per Anagni che è una delle più interessanti cittadine d'arte della Ciociaria e del Lazio, adagiata sopra una dolce collina tufacea, capitale "sacra" degli Ernici. Contiamo di arrivare senza fretta per l'ora di pranzo. Sistemiamo i camper nell'area di sosta prevista dal Comune, pranzo e, dopo il riposino, passeggiatina in libertà per la cittadina. La sera incontro con la guida e poi tutti (o quasi tutti) a dormire.

km 15

Venerdì 9 Ottobre

Ore 09.30

Visita guidata di Anagni, nota come la "città dei Papi", per aver dato i natali a quattro pontefici (Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII) e per essere stata a lungo residenza e sede del Papa. In particolare, il nome di Anagni è legato alle vicende di papa Bonifacio VIII e all'episodio noto come lo schiaffo di Anagni.

Nel centro medievale, fatto di edifici eleganti e austeri, di chiese romaniche, di campanili, di logge e di piazze dall'architettura sobria ed essenziale, sono di grande interesse il duecentesco palazzo di Bonifacio VIII, il palazzo civico, la casa Barnekow e le numerose chiese, tra cui spicca la cattedrale, con la splendida cripta i cui affreschi costituiscono uno dei più interessanti cicli pittorici del Duecento italiano.

La cattedrale di Anagni – il Museo

La costruzione della cattedrale, dedicata a Santa Maria Annunziata, risale agli anni 1072-1104 e fu costruita per volere del vescovo Pietro da Salerno e, secondo la leggenda, per la munificenza dell'imperatore d'Oriente Michele VII. All'esterno si presenta in stile romanico emiliano-lombardo. La possente facciata in pietra arenaria domina maestosamente il sagrato insieme al poderoso campanile romanico, con aperture a monofore, bifore e trifore, che svetta a 30 metri di altezza. All'interno caratteri romanici, come l'alternanza di pilastri e colonne di separazione tra le navate, incontrano elementi architettonici tipicamente gotici frutto dei restauri commissionati dal vescovo Pandolfo e conclusi nel 1250.

La Cripta di San Magno

Costruita contestualmente alla cattedrale tra il 1068 e il 1104, fu affrescata molto dopo, probabilmente durante i papati di Innocenzo III e Gregorio IX. Il rarissimo ciclo pittorico che si dispiega sulle volte e pareti della cripta, per un totale di 540 mq, è stato realizzato da tre botteghe di artisti apportatrici di altrettanti stili: la bottega del Maestro delle Traslazioni, la bottega del Maestro Ornatista e quella del cosiddetto Terzo Maestro di Anagni.

L'Oratorio di San Thomas Becket

L'ambiente è un antico mitreo costruito tra il I e il II secolo d.C. e conserva ancora oggi l'ara sulla quale venivano sacrificati i tori durante le cerimonie. Dedicato a San Thomas Becket, l'arcivescovo inglese assassinato nella cattedrale di Canterbury, custodisce un ciclo pittorico molto interessante sebbene di difficile datazione.

Il Lapidario

Negli ambienti del Lapidario sono conservate lapidi antiche, altomedievali, tardo medievali e moderne. In particolare si segnala la presenza di pezzi dell'antico arredo liturgico fisso della Cattedrale carolingia del IX secolo e preziose lastre decorate con mosaici cosmateschi del XIII secolo.

Percorso museale

Con il biglietto d'ingresso al Museo della Cattedrale di Anagni (MuCA) è possibile visitare tutti gli ambienti museali realizzati attraverso un percorso unico, segnato e unidirezionale.

Il percorso prende avvio dalla biglietteria, dalla quale si accede a una scala che ci condurrà al primo piano, dove potremo visitare la Biblioteca, la Sala Capitolare, la Sagrestia Nuova, le due sale della Sagrestia e l'antico Tesoro con annessa Cappella del Salvatore.

Attraverso una scala avremo direttamente accesso alla Cattedrale, dove un percorso cordonato ci permetterà di vedere da vicino il presbiterio con il suo magnifico arredo liturgico medievale, la Cappella Caetani, e ci condurrà alla scalinata laterale di sinistra, attraverso la quale accederemo agli ambienti sotterranei.

Un ambulacro affrescato ci consentirà di ammirare l'antico mitreo del I secolo, completamente affrescato nel XII e di attendere l'accensione delle luci nella Cripta di San Magno. Infatti, l'accesso alla Cripta non è consentito a luci spente: le luci, per motivi conservativi, si accendono automaticamente ogni 30 minuti e rimangono accese per 20 minuti. Allo spegnimento delle luci, lasceremo l'ambiente attraverso la scalinata di destra.

Il percorso si conclude negli ambienti del lapidario e poi nel bookshop.

Terminata la visita andremo a Sermoneta, posta alle pendici dei Monti Lepini, che è uno tra i borghi medievali più affascinanti del Lazio, ultima tappa del nostro giretto per i borghi. Parcheggiamo i camper nell'area posta a circa 400 metri dall'ingresso della cittadina.

km 80

Sabato 10 Ottobre

Ore 09.30

Dall'entrata della città inizio tour guidato nel borgo antico di Sermoneta. Dopo i primi cenni storici, analizzeremo l'ultima cinta muraria con il bastione difensivo di San Sebastiano e la relativa porta di accesso, l'unica attraverso la quale si poteva passare con i carri, provvista di un ponte levatoio. Inizieremo quindi un discorso sulle opere difensive, sulle trasformazioni a partire dal Cinquecento con l'uso delle armi da fuoco.

Andremo poi a visitare la Chiesa di San Giuseppe, protettore di Sermoneta. All'interno ci sono gli affreschi cinquecenteschi del famoso pittore Girolamo Siciolante detto il Sermoneta, nominato anche nelle "Vite del Vasari", che ebbe i natali proprio nella cittadina.

Proseguiremo visitando il Museo della Storia della Ceramica, articolato in tre sale in cui si ripercorre la produzione della ceramica dalla preistoria al Novecento, toccando i centri di maggiore prestigio come Deruta, Faenza e Viterbo. Il materiale proviene da donazioni private e dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio e comprende vasellame, corredi funebri provenienti dalla necropoli arcaica di Caracupa, oggetti in terracotta e laterizi. Nel palazzo sede del museo sono state girate diverse scene del film Seta.

Visiteremo la quattrocentesca Loggia dei Mercanti (dove furono girate delle scene del film Non ci resta che piangere con Benigni e Troisi) e la Porta Annibaldi, con la vicina Torre Valeria che vedremo dall'esterno. La Porta Annibaldi è l'unica parte rimasta dell'antica cinta muraria.

Se interessati, possiamo andare a vedere dall'esterno la sinagoga ebraica; poi, proseguendo lungo Via della Valle e passando per il Palazzo Americi oggi sede del Comune che vedremo dall'esterno, ci soffermeremo sui resti dell'adiacente Chiesa di Santo Spirito, di cui si possono vedere solo gli affreschi della parete corrispondente all'altare. Poi ci affacceremo al Belvedere, da dove si gode una splendida vista sulla pianura sottostante.

Andremo poi a visitare la Chiesa di San Michele Arcangelo che presenta una pianta molto irregolare. Di notevole pregio sono gli affreschi, come la Crocifissione nell'Oratorio della Confraternita dei Battenti.

Ci soffermeremo sulle due porte: Porta delle Noci e Porta San Nicola, da cui è possibile vedere un primo tratto della Via dei Silici (la via più antica per accedere a Sermoneta, dove nel medioevo passò la Via Francigena del Sud).

La guida ci condurrà poi a visitare il lavatoio e il Giardino degli Aranci, da cui si può godere una spettacolare veduta della pianura sottostante. Se il tempo è bello, si riescono a vedere anche le isole pontine e il promontorio del Circeo. Il giardino è provvisto di servizi pit-stop, alias WC.

L'area dove in epoca moderna è stato creato il Giardino degli Aranci risale al Cinquecento. Tutta questa zona era detta "pomerio" e quindi doveva essere inedificabile, perché usata dalle guardie per la difesa di Porta Sorda, una delle cinque porte di accesso al paese. L'area del pomerio era importante per Sermoneta: in caso di ritirata il corpo di guardia aveva la via di fuga verso il passaggio, ancora esistente, che dava sull'attuale Piazza Santa Maria. Con la trasformazione in giardino, avvenuta nel Settecento, così come avvenuto per tutti gli orti interni di Sermoneta, si diffuse anche l'usanza di piantare gli alberi da frutta e in particolare gli agrumi.

Dopo la visita al giardino, andremo a visitare la Chiesa Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo con il suo splendido campanile romanico. All'interno di essa, oltre all'aspetto architettonico, si può ammirare la Madonna degli Angeli, pala d'altare realizzata da Benozzo Gozzoli, che porta in grembo la città di Sermoneta. Di notevole interesse artistico e iconografico è anche la decorazione del coro realizzata da Bernardino Cesari nel 1606 con le storie di Maria.

Ore 12.30 circa

Al termine della visita ci concediamo una sosta per il pranzo.

Ore 14.30

Ci dirigiamo verso il Castello Caetani per una visita guidata.

Terminata la visita, iniziamo la marcia di avvicinamento a casa facendo una sosta al Roma Camping Village per riposare e passare una bella serata a conclusione del nostro piccolo tour, cenando insieme all'ormai collaudato ristorante del campeggio magistralmente diretto dall'ineguagliabile Emiliano.

Concluderemo con baci e abbracci e con la promessa di rivederci presto per un secondo giretto in altri borghi del Lazio.

km 90

Naturalmente chi lo desidera può continuare la vacanza a Roma.

Totale km 386 (+ o - )

Prossimo appuntamento a Venezia dal 30 Ottobre al 1 Novembre



     NOTE ORGANIZZATIVE    


Incontro itinerante aperto a tutti, a numero chiuso e con prenotazione obbligatoria.
Numero massimo di 11 camper, con diritto di precedenza per i soci di Arance di Natale O.n.l.u.s. (per l'adesione, gratuita, all'Associazione compilare e trasmettere la
domanda d'iscrizione).
Termine ultimo per le iscrizioni il 20 Settembre 2015 e comunque, fino a esaurimento dei posti disponibili.

E' obbligatorio avere il C.B. a bordo (utilizzeremo il canale 11), perfettamente funzionante. Gli equipaggi sprovvisti di C.B. non saranno ammessi al raduno.
La
scheda di iscrizione al raduno, opportunamente compilata in tutte le sue parti, deve essere inviata ad uno dei recapiti indicati nella successiva sezione "CONTATTI". Schede prive anche di uno solo dei dati richiesti, o inviate ad altri recapiti, saranno cestinate senza ulteriore avviso.
In seguito sarà inviata una conferma dell'avvenuta iscrizione
alla manifestazione.

 

     COSTI    


1) Quota di partecipazione: euro 50,00 per equipaggio, interamente destinati alle finalità 2014/2015 dell’associazione. La quota comprende: tre barattoli di marmellata più o un cappellino o una maglietta (specificare la taglia nella scheda iscrizione), a scelta.
2)  Costo dell'incontro: euro 141,00 persona.
L'importo comprende:
Bolsena – guida per due giorni, parcheggio per due notti, ingresso Museo di Bolsena, barca privata per giro isole sul lago, ingresso Civita di Bagnoregio, area sosta Lubriano, navetta A/R per Civita di Bagnoregio;
Paliano guida per un giorno, cena ciociara (antipasto di fattoria, pataccacce al pomodoro e basilico, grigliata mista -salcicce, pancetta, arrosticini, tagliata di vitellone con rucola e pachino- con contorno di patate al forno e insalata mista, dolci secchi della casa, acqua, vino locale, caffè e digestivo);
Anagni - guida per un giorno, ingresso Cripta e Cattedrale;
Sermoneta - guida per un giorno, ingresso visita Castello Caetani;
Roma Camping Village – piazzola per camper e due persone per due notti+tassa di soggiorno, cena sociale per gaudenti (la stessa cena del compleanno di Arance di Natale dello scorso Ottobre: antipasto Ciao Bella, bis di primi, secondo, due contorni, dessert, acqua e vino e a centro tavola assaggi di porchetta, trippa alla romana e coda alla vaccinara).
Gli importi sopra indicati dovranno essere versati al momento dell'arrivo alla sede del raduno.
L'importo non comprende tutto quello che non è esplicitamente indicato (a titolo indicativo ma non esaustivo: parcheggi, siti archeologici indicati dalla guida -non previsti dal programma- durante le visite).
3) Per tutti coloro che volessero fermarsi al Roma Camping Village anche per la/e notte/i successiva/e, sarà applicata la tariffa di 15 euro al giorno (Convenzione Arance di Natale) per camper con due persone + due euro a persona al giorno per tassa di soggiorno.
 
 

     CONTATTI    


Per le iscrizioni e ulteriori informazioni contattare:

- Gianni Stellato e-mail giannistellato@libero.it cell. 3357195571
- Arance di Natale O.n.l.u.s. e-mail arancedinatale@arancedinatale.org.

 

     NOTA BENE    


Il programma dell'incontro è da considerarsi liberamente accettato e sottoscritto al momento dell'invio della scheda di iscrizione e/o del versamento della quota di partecipazione e non è minimamente suscettibile di modifiche da parte dei partecipanti.
L’associazione non si assume alcuna responsabilità per contrattempi, imprevisti, ritardi, variazioni di orari e/o date, insufficiente o mancata prestazione di servizi da parte di persone, collaboratori e agenzie esterne non direttamente dipendenti dall'organizzazione tecnica e logistica dell'incontro.
L'accettazione del programma da parte del capo equipaggio, per sé e per tutti i componenti del suo equipaggio, esonera espressamente l'organizzatore e l’associazione da ogni responsabilità in caso di incidenti, danni e furti che si dovessero eventualmente verificare durante lo svolgimento del raduno.



25.07.2015

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