Le tendenze attuali

 

NEO-EVOLUZIONISMO

Indirizzo antropologico sviluppatosi negli anni '40 negli Stati Uniti, riprende la prospettiva più generale dell'Evoluzionismo del XIX secolo sfumandola in senso multilineare. Da un lato spiega le trasformazioni sociali con un'unica legge di causale direttamente proporzionale allo sfruttamento dell'energia esistente nell'ambiente e all'efficienza dei mezzi per riprodurla (White). Dall'altro fa propria la teoria ecologico-culturale, fondata sull'articolazione dei processi di di adattamento all'ambiente, che considera l'evoluzione secondo fasi di sviluppo non necessariamente parallele in tutti i campi della vita sociale e culturale (Stewart). Rifacendosi al concetto di livelli di integrazione socio-culturale, sottolinea la natura multilineare dell'evoluzione, identificandone i livelli attraverso la misurazione del graduale aumento di controllo della complessità, in analogia con l'evoluzione biologica. Mira a scoprire le leggi e le regolarità del cambiamento culturale, organizzando l'evoluzione attorno a modelli paralleli di sviluppo, che riflettono le specifiche strategie adattive appropriate a differenti condizioni ambientali.

Con Sahlins (1968) e Service (1958, 1962, 1966) da una parte, e Fried (1967) ed Harris (1968, 1979) dall'altra, le università americane del Michigan e della Columbia hanno visto prevalere questa tendenza. Sahlins, partendo dall'idea di White, secondo cui l'evoluzione dei sistemi socio-culturali può essere vista come un movimento che si evolve in funzione diretta della quantità di energia sfruttata e utilizzata pro-capite per anno, considerò tale movimento sotto due aspetti. Il primo (evoluzione specifica) sostiene che la cultura è sottoposta ad un processo di diversificazione progressiva, risultante nelle singole culture. Il secondo (evoluzione generale) consisterebbe nel passaggio da forme più semplici di organizzazione socio-culturale a forme più complesse, corrispondenti a livelli più efficaci di trasformazione delle risorse naturali in "energia culturale". Service, a sua volta, utilizzò il concetto di livelli di integrazione socio-culturale di Stewart, per designare i gradi di complessità crescente caratterizzanti l'organizzazione delle società umane. Identificò inoltre i livelli di integrazione con gli stadi di una sequenza di sviluppo universale e, elaborando una concezione che ha standardizzato la terminologia antropologica, istituì la classificazione evoluzionistica che distingue i tipi di società in BANDA, TRIBU', DOMINIO e STATO. Harris elaborò un modello evoluzionistico, coniugando nel suo approccio materialista e nomotetico (il materialismo culturale) il determinismo culturale di White e l'attenzione ai fatti ambientali di Stewart con un'interpretazione tecno-economicista e deterministica del materialismo storico.

 

 

 

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