Due anni fa è apparso un prezioso volume di Lorenzo Braccesi, docente universitario di Storia greca, sulla domus del chirurgo di piazza Ferrari ("Rimini salutifera", ed. Monduzzi). Racconta la città preromana, porto dell'etrusca Verucchio e i suoi forti legami con la grecità. Esamina i rapporti fra le colonie romane di Rimini e Pesaro. Illustra l'universo pericolosamente frammisto di medici e fattucchiere che ci riguarda per l'erba reseda (farmaco sfiammante) di cui parla Plinio. E segnala due epigrafi che attestano per Rimini una scuola medica, la cui fama e rinomanza travalicano l'ambiente locale.
Tutto ciò è una fondamentale premessa sulla domus di piazza Ferrari, per contestare le interpretazioni dei due massimi esperti dell'archeologia riminese, come li definisce Braccesi (indicandone i nomi in nota: M. G. Maioli e J. Ortalli). Costoro sostengono che il nostro chirurgo proveniva dall'Asia o dall'Oriente mediterraneo, e fosse un epicureo e medico militare. Il chirurgo è stato battezzato Eutyches (Fortunato), partendo da un graffito in cui si legge soltanto un "YCH" che potrebbe suggerire tanti nomi.
Braccesi avverte di aver voluto render chiari argomenti complessi: "È molto facile scrivere in forma difficile un libro privo di contenuti. Ne è straboccante l'erudizione locale".

© by Antonio Montanari / "Il Ponte" settimanale di Rimini, 2010