il Rimino
il Rimino, anno IX, n. 134, febbraio 2007
Rimini, città dei furbi

Un testo di Anna Rosa Balducci

[L'altra settimana, io e l'autrice di questo testo ci siamo scambiati alcuni messaggi via Internet, relativi alla nostra città ed alla sua cultura. Io le ho proposto di scrivere qualcosa su di un quotidiano locale, oppure come ultima ed infima ipotesi per «il Rimino». Lei, l'amica e collega, brava ma indecisa, si è arresa soltanto quando le ho proposto un'intervista. Ma ho aggiunto sùbito: le domande fatele tu da sola, fingendo che siano delle risposte, e in maniera tale che le risposte risultino domande. Credo di aver fatto un discorso talmente confuso (per non dire peggio) che lei alla fine si è arresa, e mi ha mandato questo pezzo che pubblico con piacere su «il Rimino». (a. m.)]

L'idea di questa intervista mi ha messo nelle pesche, ho scritto sei cartelle, poi le ho cestinate. Parlavano soprattutto di scuola e di Rimini. Mi sono ritrovata, alla fine della sesta cartella, ad essere una sorta di collaboratrice della Milena Gabanelli, di Raitre, per quanto riguarda la scuola, e la mimesi di una invitata al salotto della Daria Bignardi su LaSette, per quanto riguarda Rimini. Pesante, quando faccio cosi' i miei, a casa, non mi sopportano. Così ho cambiato canale.

- Ci dica, signora Anna Rosa, come imposterebbe un'indagine sulle scuole secondarie riminesi…
- Mah... comincerei con il verificare il 'topos' fondamentale della città, il turismo, chiederei al servizio di dimostrare come mai non è stato creato, in tutti questi anni, un polo di formazione turistico-alberghiero, polifunzionale... poi verificherei l'altro grande tema riminese, il cemento, e chiederei alle scuole di formazione tecnica di porsi alcune domande: si può costruire con eleganza, per esempio? Esiste un'etica proficua del produrre?... Poi chiederei ai licei scientifici se sono davvero rampe di lancio per la formazione scientifica, oppure...
- Cosa ha imparato in trent'anni nella scuola, come insegnante?
- Ahime'. Quanto si è felici, quando suona la campanella di fine-mattina.
- E i ragazzi?
- Proviamo ad entrare un attimo nei loro cervelli... ...poi ne riparliamo.
- Cosa salverebbe della sua città?
- La Rimini-che-non-c'è.
- Cioe'?
- Il mare, quei due o tre monumenti, la meraviglia del Tempio Malatestiano, i parchi, il profilo dei colli, i quartieri interni,dove si puo' passeggiare,le case con gli orti, la Gambalunghiana e una piccola 'res publica' ideale, di affetti ed intenti, intelligenze irrequiete, irriducibili pantofolai.
- Ma della Rimini-che-c'è non vuol dir qualcosa ?
- No. Però voglio dire di quel 'genius loci' dell'approssimazione, che qua è così in buona salute. E ispira Rimini, divinià' ambigua e accomodante, sleale e chiusa, non ama le anime belle, ma le furbe, lascia campare il genio, purché abiti in periferia, recupera solo 'post mortem' i suoi figli migliori.
- Meglio passare ai sogni, e a quel mondo di spostati che è la letteratura.
- Lì sì, che mi sento a casa.
- Letture?
- 'Una storia di amore e di tenebra,' di Amos Oz, che sto rileggendo a passettini, uno dei libri che tengo ben in vista, e che ho prestato a destra e a manca… Lo scorso sabato ho trovato in un cestone 'Le novelle' di Emma Perodi, mi pareva di aver vinto al lotto. Non ho apprezzato 'Olive comprese' di Andrea Vitali, non corrisponde al polverone mediatico che lo ha introdotto, come il novanta per cento di quello che c'è in giro
- Scrive?
- Si',ma vorrei avere ritmi più professionali
- La sua giornata ideale?
- Una bella passeggiata, scrivere, molte tisane sparse ad ogni ora, per accorgersi del tempo reale
- La giornata di domani?
- Vicina a quella ideale, è il mio giorno libero, a scuola.
Anna Rosa Balducci

Chi è l'autrice di questo testo. Le notizie sono riprese dal sito www.percasosullapiazzetta.it.

Anna Rosa Balducci nasce a Rimini del 1952. Consegue il diploma di maturità scientifica nel 1971 e la laurea in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Bologna nel 1976, il diploma di perfezionamento in Scienze della Letteratura all'Università di Urbino del 1981. Insegna materie letterarie in un Istituto Tecnico per il Turismo di Rimini. Da sempre amante della buona scrittura, si è segnalata in diversi concorsi di narrativa, pubblicando racconti brevi su antologie e riviste letterarie. Con la "Balena e altri racconti" è al suo primo lavoro editoriale. Premiata al Satyagraha di Riccione nel 1992 come finalista, al premio Fenalc di Salerno nel 1997, al Premio di Empoli Domenico Rea, al Concorso Internazionale Calabria Domani nel 1993, ed altri titoli ed attestazioni meritorie in altri concorsi nazionali.


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