Una riga rosso sangue taglia a metà lo schermo bianco di
una lavagna, riempiendosi a poco a poco con le ultime tappe della vita di una
persona. Quella sottile linea temporale, segnata da annotazioni nel procedere
dell'indagine, contiene le poche tracce che la persona ha lasciato prima di
dileguarsi. Quando la squadra dell'FBI entra in azione, ancora non è chiaro se
lo scomparso sia stato vittima di un rapimento o di un omicidio, oppure se è
semplicemente fuggito o partito. Si è comunque eclissato dalla propria vita,
lasciando dietro di sé labili indizi e portandosi via il senso di una
sparizione ancora in attesa di definizione. L'indagine inizia infatti quasi
sempre senza che sia ben chiaro il motivo di quell'assenza improvvisa, se
quella negazione agli altri e alla quotidiana normalità sia criminale, imposta
o subita, oppure volontaria. L'unico certo punto di partenza è l'inaspettata e
apparentemente immotivata scomparsa, quella imprevista soluzione dell'ordinaria
continuità che origina il punto interrogativo da cui si dipana ogni vicenda.
Creata da Hank Sheinberg e prodotta da Jerry Bruckheimer, Senza
traccia (alla quinta stagione negli Stati Uniti, alla terza su RaiDue) ha
una struttura episodica marcata con un caso per puntata. Dopo la breve
presentazione del protagonista e la sua scomparsa, ogni episodio si articola
nell'interrogatorio di amici e familiari per far luce sulla ragioni di quella
sparizione e sulla sua stessa natura. I resoconti vengono accelerati e resi visibili
da flash-back, non sempre veritieri, spesso successivamente riproposti nella
versione corretta. E il ritratto polifonico del protagonista, la cui scomparsa
è visivamente resa da una dissolvenza che lascia inalterato l'ambiente, si
definisce strada facendo, ad intermittenza, col variare delle versioni e
l'approssimarsi alla verità, sfrondata dalle false apparenze, dai segreti e
dalle menzogne. Gli agenti si addentrano così nei meandri spesso inconfessabili
di un'esistenza dalla normalità soltanto apparente e che solo l'improvvisa
eclisse rende evidente. La squadra dell'FBI deve rintracciare un ambiguo
fantasma, deve ridefinire la vera immagine di una persona riconsiderando il
tessuto illusoriamente coeso di un'esistenza per scomporne e rileggerne l'ordito
sotto la luce inedita determinata dalla sparizione, evento adesso rivelatore di
una vita che si dischiude a poco a poco, lasciando trapelare privati inferni e
sotterranee inquietudini.
Poiché con il procedere delle ore diminuiscono
sensibilmente le possibilità di ritrovamento, l'unità capitanata da Jack Malone
è in perenne lotta contro il tempo tanto che ogni racconto è contrappuntato
dalla segnalazione visiva del progredire delle ore dal momento della scomparsa.
Scandita dall'incedere temporale e priva di momenti morti, la puntata procede
spedita verso la risoluzione - cangiante a seconda della situazione - in un
viaggio a ritroso dentro una vita, diventa la ricostruzione del passato
prossimo per capire il presente di una persona, con la necessità di riordinare
e dare significato ad eventi avvenuti per anticipare quelli futuri. Il tempo è
infatti l'avversario dell'Unità Persone Scomparse così come il suo inevitabile
alleato, l'unica vera scena del crimine da cui trarre elementi d'indagine e
quanto l'antagonista con cui scontrarsi. Il tempo fluisce incessante e ambiguo,
diventa un magma superficialmente insensato che intrappola e logora gli
investigatori.
Drammaticamente tesa, Senza traccia è un serial
investigativo d'impianto classico con prevalenza dei dialoghi, negli
interrogatori dei testimoni e nelle ricostruzioni o intuizioni risolutive degli
agenti, è una serie basata su una drammaturgia prevalentemente psicologica che
non aliena l'azione o la tensione e quasi è mai conciliante nei finali.
Fotografata con neri profondi e macchie di luce che non cancellano una generale
cupezza, ogni puntata ha per protagonisti ricorrenti agenti federali
dall'apparente freddezza il cui efficiente e serrato gioco di squadra è
determinante per la soluzione. Vestiti di completi dai toni prevalentemente
scuri, Jack Malone e i colleghi sembrano inizialmente solo i semplici veicoli
dell'indagine, il necessario presupposto per ogni racconto. I loro personaggi
stentano a stagliarsi con individualità marcate perché si definiscono molto
lentamente, con lo sviluppo delle stagioni televisive. Parca nell'approfondire
in primo piano le rispettive psicologie, la serie lascia trapelare soltanto
sporadicamente, e sempre ai margini dell'inchiesta in corso, dettagli e spunti
significativi, fa intuire progressioni e sviluppi dei reciproci rapporti, le
tensioni o le attrazioni, con sfumature lievi, con una successione di
slittamenti comportamentali costruiti grazie ad un notevole gioco di
recitazione quasi mai apertamente riflesso nei dialoghi.
Queste variazioni minime e pudichi accenni, illuminanti a
posteriori, diventano eloquenti solo nella loro somma sino a diventare
improvvisamente manifesti con l'evidenza ingannevole di colpi di scena. Eppure
le tracce, seppur dosate omeopaticamente, sono state disseminate nel passato
degli episodi, nella linea temporale dell'intera stagione trascorsa, sebbene si
concretizzino soltanto in momenti catalizzatori. Si ribadisce così la struttura
stessa della serie, l'ingrediente cronologico e la necessità di una
ricostruzione retrospettiva di quanto avvenuto sino ad un episodio sintomatico
che ne svela appieno l'entità e la cui flagranza è solo illusoria mentre trova
senso e giustificazione nella valutazione complessiva, in una visione d'insieme
dei singoli indizi che colmino le lacune. Come quelle inquadrature che
intercalano gli episodi e celano le ellissi (e gli iati pubblicitari), le
riprese di una New York spesso notturna, sorvolata dall'alto e quasi
indifferente ai dolori dei suoi abitanti, ma che a ben guardare ne comprende
tutte le vite.
Solo dalla seconda stagione in poi, e con più evidenza
nella terza, le vicende personali degli agenti assurgono al primo piano,
definendo una continuità narrativa orizzontale che arricchisce Senza traccia
di uno spaccato privato teso e drammatico, indipendente dai casi esaminati ma
non esente da interferenze e con una costante e spesso dolorosa ridefinizione
dei reciproci rapporti tra i personaggi.
|