visione critica
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di antonio fabbri

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SanRemo 2011

PRIMA
A scatola chiusa mi domando: perché Sanremo è Sanremo? Le canzoni sono pressoché inutili, i vincitori solitamente discutibili (o in omaggio a Canale 5), i presentatori banali. E le cariatidi insopprimibili, apparentemente.
Senza la gialappas i festival sono insopportabili. L'ultimo interessante è stato nel biennio di Fazio.
Perché la Rai non affida il festival, chiavi in mano, a Fiorello o a veri personaggi televisivi (Elii) di valida dignità musicale? Perché sopravvive il barnum del festival senza degna musica? Perché tutti devono parlare delle vallette di turno? E' solo un varietà dilatato per un'intera settimana, ma senza la qualità dei veri varietà, di ieri o di oggi. L'anno scorso (a parte un paio di cantanti ereditati da X factor) spiccava solo la regia "luminosa" di Forzano, con gli specchi deformanti e la scenografia astratta degli schermi (già in Che tempo che fa e poi in Vieni via con me). Il resto è noia.

DURANTE
A scatola socchiusa il Festival mostra stanchezza. L'unica sorpresa è l'eliminazione (temporanea) di alcune cariatidi (presto, però, ripescate), e un paio di brani belli (Nathalie, La Crus).
Morandi sembra sempre imbarazzato, come se si scusasse per la sua presenza lì. La bionda e lo mora sono diventate due castane "mechate", in perenne gara. La Canalis sembra sempre fingere entusiasmo e la malcelata irritazione di non essere a cena con Kofi Annan o sulla terrazza sul Lago; la Rodriguez si dimostra sinceramente sorpesa di ritrovarsi al centro del palinsesto mediatico italico, a dispetto del fidanzato, cercando un riscatto personale; la coppia di Iene fa ironia senza satira, ripropone il bagaglino per non incorrere nell'ira funesta di una cert'ala maldestra. Un'ala perfettamente schierata, con il grugno d'ordinanza, di fronte a Benigni troppo salace col potere e troppo unitario per le truppe divisioniste che è sempre bene non irritare. La regia, concentrata sulla scenografia, eccede in primi piani perdendo l'insieme e ha difficoltà nell'inquadrare frontalmente (sfondo sbagliato, piano americano che accorcia). Impera una forte confusione, su tempi e toni, da parte dei numerosi conduttori. Tutto medio basso, insomma.
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