VERGINE MADRE, FIGLIA DEL TUO FIGLIO, UMILE E ALTA PIÙ CHE CREATURA, TERMINE FISSO D'ETTERNO CONSIGLIO, TU SE' COLEI CHE L'UMANA NATURA NOBILITASTI SÌ, CHE 'L SUO FATTORE NON DISDEGNÒ DI FARSI SUA FATTURA. NEL VENTRE TUO SI RACCESE L'AMORE PER LO CUI CALDO NELL'ETTERNA PACE COSÌ È GERMINATO QUESTO FIORE. QUI SE' A NOI MERIDIANA FACE DI CARITATE, E GIUSO, INTRA I MORTALI, SE' DI SPERANZA FONTANA VIVACE. DONNA, SE' TANTO GRANDE E TANTO VALI,
CHE QUAL VUOL GRAZIA ED A TE NON RICORRE, SUA DISIANZA VUOL VOLAR SANZ'ALI. LA TUA BENIGNITÀ NON PUR SOCCORRE A CHI DOMANDA, MA MOLTE FIATE LIBERAMENTE AL DIMANDAR PRECORRE. IN TE MISERICORDIA, IN TE PIETATE, IN TE MAGNIFICENZA, IN TE S'ADUNA QUANTUNQUE IN CREATURA È DI BONTATE. Dante, Paradiso Canto XXXIII