di Antonio Bigliardi
Che l’elemento della luce solare si metta in
collegamento con la più varia materia è una cosa che ognuno può toccare con mano;
è sufficiente che getti uno sguardo su di un tappeto erboso. Che raccolga la
prima pianticella più buona che capita, che l’annusi e l’assapori, e sia il
sapore che l’odore diranno: “Noi proveniamo dalla luce e dal calore del Sole!”.
Jakob Lorber
Valter Curzi
La
camomilla (Matricaria chamomilla) è il fiore solare dell’alba dalla quale
si ricava un formidabile olio blu, tuttavia comunemente viene assunta in
infusione prima di coricarsi; venerata dagli egizi che la ritenevano il fiore
del Dio Sole Horus, questa pianta di cui si utilizzano i capolini è incisiva
sull’intero sistema nervoso e digestivo che è in grado di rilassare e
distendere, calmare e tranquillizzare, liberando dalla paura istintiva,
infondendo pace e aiutando a sognare «ogni volta che siamo adirati dovremmo
prendere una tazza di camomilla che calma immediatamente. Maria Treben». I
suffumigi di camomilla (inspirazione dei vapori tratti dall’infuso ben caldo)
risolvono la sinusite e aiutano a liberarsi dal raffreddore «poiché l’olio
essenziale è facilmente volatile ed evapora nel vapore acqueo, i bagni di
vapore alla camomilla danno i risultati migliori, sia nelle infiammazioni del
basso ventre sia nelle infiammazioni acute e croniche delle mucose del naso,
della trachea e dei seni frontali e paranasali. Barbara e Peter Theiss». Vi
consiglio caldamente questi suffumigi alla camomilla la cui praparazione è
veramente semplice: fate bollire l’acqua in un tegame e vi ponete in infusione
una presa di fiori di camomilla oppure un sacchetto filtro, cioè la classica
bustina, quindi inspirate profondamente i vapori caldi che andranno a veicolare
le proprietà del calore unite a quelle antiinfiammatorie e antibatteriche della
pianta ai bronchi, al naso e ai seni frontali. Continuate a respirare
profondamente con il naso fino a quando si sprigiona il vapore dall’infuso,
cioè per una decina di minuti; forza e coraggio!. La camomilla è conosciuta da
tutti talmente è buona ed efficace, la troviamo nei campi allo stato selvatico
con il suo profumo inebriante, in tutti i negozi di alimentari, sanitarie,
erboristerie, farmacie, ovunque. L’infuso e l’acqua distillata di camomilla
sono benefici sulle palpebre e gli occhi infiammati «lo stato costituzionale
generale di tal rimedio è caratterizzato da una grande sensibilità. J.T. Kent».
Queste sono solo alcune delle numerose potenzialità (ne abbiamo inserite oltre
70 nel prontuario terapeutico) di questa umile e dolce pianta che vi invitiamo
a conoscere di persona.
L’arnica
(Arnica montana) è il fiore solare dello zenith di color giallo oro, dalla
quale si ricava un formidabile olio che riscalda tutto il corpo ed è l’erba del
pronto soccorso naturale negli eventi traumatici «il paziente di arnica è
bisbetico, preferisce esser sempre solo, non ama conversazioni, né essere
avvicinato, poiché teme di essere toccato, essendo tutto indolenzito, o di
dover parlare. J.T. Kent». Da queste poche righe già s’intuisce la potente
azione solare di tal rimedio che riscalda e scioglie la paura e i traumi
«l’arnica è una pianta medicinale veramente universale. Essa trionfa sulle
forze del lupo, il lupo che minaccia le pure influenze vitali del sole. Wilhelm
Pelikan».
Deve sempre essere usata in forma diluita
poiché è tossica allo stato puro. L’arnica, denominata “oro delle montagne”, è
una delle piante più utilizzate come rimedio d’emergenza la cui azione ha
toccato e salvato personaggi come Goethe «Goethe deve la vita all’arcano
ermetico-alchemico che gli viene somministrato, una sola volta, a tarda notte,
quando le sue condizioni, dopo che è stato curato a lungo e senza successo,
fanno temere la catastrofe. Appena assunto l’arcano subentra la crisi e poi il
rapido miglioramento. Alexander von Bernus». Ma sentiamo le parole di Goethe:
«gli elementi sublimi che regnano sulle cime trovano in questa pianta l’essere,
interamente formato da essi, che li vive, che li riceve dal mondo vegetale, li
perfeziona, li manifesta sotto forma di colore e profumo. Vorrei chiamarlo
potere di guarigione. Tra tutte le forze, è l’energia che si trova condensata
nell’arnica. Al semplice ricordo sento come si infuoca il cuore. Qui la forza è
accompagnata dalla delicatezza delle forme. Non c’è nulla di duro o di legnoso
che si oppone alla forza celeste formatrice, questa pianta è stata eletta dal
dio solare nella freschezza della vita. Guardate come si apre questo fiore,
come si congiunge alla luce, all’incandescenza solare. Consacro dunque l’arnica
ad Elio. Ecco la pianta della rapida guarigione, della decisione energica. Se
ti è stata fatta violenza dall’esterno, botta o ferita, l’arnica è pronta a
soccorrerti. Le forze vitali affluiscono, il polso si rafforza, il cuore
riprende coraggio; ciò che è stato perso con emorragie ed ematomi riprende il
giusto corso. Muscoli e tendini si distendono, la parte lesa, maltrattata, si
rigenera. Canto le lodi dell’arnica ed attraverso la mia voce è la natura
infaticabile che dà vita a questo fiore e porta la guarigione, colei che
incessantemente genera. Wolfgang Goethe».
Per uso esterno si ricorre spesso alla sua
crema, ma è molto efficace anche la tintura madre diluita con cinque parti
d’acqua, applicata sopra fazzoletti o compresse di cotone in caso di
contusioni, distorsioni, stiramenti, storte, strappi, lussazioni, tendiniti,
slogature, cadute, fratture, ferite, tagli, ecchimosi, sforzi muscolari, herpes
ecc. Abbinando anche per via orale l’assunzione della tintura omeopatica a
partire dalla quarta decimale (D4), oppure dei granuli in diluizioni anche
centesimali 5CH, 7CH, 9CH, 15CH, 30CH, la guarigione sarà più rapida e
completa; più si cresce nella diluizione e più si passa dal fisico ai corpi
sottili e quindi agli eventi traumatici dell’anima «l’arnica è una pianta che
raccoglie in sé le forze solari e le forze luminose provenienti sia dallo
spazio che dalle profondità del terreno. Queste forze solari sono altamente
rivitalizzanti. Giuseppe Ferraro».
L’arnica è definita la panacea di tutti i
traumi, la sua somministrazione deve essere quanto più precoce possibile, va
tenuta quindi a portata di mano. Interessante è anche il proficuo ricorso
coadiuvante durante episodi di malaria, tifo, appendicite.
L’iperico
(Hypericum perforatum) è il fiore solare del tramonto dal quale si ricava un
formidabile olio rosso, contenuto in essenza nelle numerose sacche che
perforano i petali, molto utilizzato per alleviare i dolori dovuti a
infiammazione dei nervi, ma anche gonfiori, scottature, colpi di sole, ustioni,
ulcere, lesioni, ferite ecc. (grazie all’effetto sinergico, sarà di grande utilità
unire all’olio di iperico qualche goccia di olio essenziale di lavanda e tea
tree, specialmente in caso di scottature, colpi di sole e ustioni, dermatiti);
tutti i nervi traggono giovamento da questa pianta dai fiori gialli così
potente da riuscire, se utilizzata in forma omeopatica, a prevenire il tetano
«l’esperienza ha dimostrato la sua grande efficacia nelle ferite da punta che
interessano i nervi di senso. J.T. Kent». Tutte le ferite che toccano i nervi,
comprese le irritazioni del midollo spinale e delle meningi, sono ben
affrontate dall’iperico; è uno dei più noti antidepressivi ed efficace
immunostimolante, migliora la respirazione cellulare «questo farmaco naturale è
una benedizione a confronto dei psicofarmaci che normalmente vengono somministrati
come tranquillanti e portano oltretutto con sé effetti collaterali
incalcolabili sul sistema nervoso centrale e grave pericolo di dipendenza.
Barbara e Peter Theiss». Di questa semplice pianta, molto comune lungo i
sentieri e le strade di campagna, si utilizzano le sommità fiorite raccolte
all’inizio dell’estate con le quali si ricava anche la tintura madre e la
polvere totale disponibile in capsule.
L’iperico migliora quindi la depressione e
il malumore, è un buon antinfiammatorio, antidolorifico e rinfrescante «questa
pianta selvatica è una sorte di arma universale per la difesa della salute, e
non dovrebbe mancare in nessuna casa, in nessun balcone e in nessun giardino.
Stimola il cervello a utilizzare meglio i precursori degli ormoni della felicità* presenti nella
luce. S.J. Buslau - C. Hembd». Mentre occorre cautela in estate poiché
l’iperico è un amplificatore della luce solare, possiamo tranquillamente
utilizzarlo in autunno ed inverno, abbinandolo a passeggiate all’aria aperta,
proprio in quei mesi in cui il tunnel della luce è più chiuso.
Gli oli di queste tre piante che abbiamo
citato, si ricavano dalla macerazione dei fiori e sommità in olio extra vergine
d’oliva per un periodo di circa 15 giorni. L’olio di camomilla è un buon
antinfiammatorio con proprietà distensive, l’olio di arnica stimola e riscalda
leggermente tutto il corpo creando il classico manto di calore, l’olio di
iperico è particolarmente indicato per le ferite e i dolori muscolari
«l’efficacia dell’olio di iperico ai nostri giorni è spesso sottovalutata, come
le sue potenzialità terapeutiche. Eppure l’olio in particolare è un rimedio ad
ampio spettro. Per chiarirlo basta qualche esempio: le ostetriche esperte
consigliano alle gestanti e alle donne che allattano un rimedio del quale le
nostre nonne erano perfettamente al corrente. Se prima del parto si spalma olio
di iperico sul perineo, se ne accresce l’elasticità, e si potrà in molti casi
evitare la dolorosa incisione al momento dell’espulsione del bambino. L’effetto
antinfiammatorio dell’olio di iperico è prezioso alla fine dell’allattamento:
cura le parti sensibili e può contribuire a evitare l’infiammazione del
capezzolo. Contro le scottature, i piccoli traumi sportivi e i soliti graffi
che i bambini si procurano tanto spesso l’olio di iperico è un ottimo rimedio
di pronto intervento, che non dovrebbe mai mancare nella farmacia di casa. S.J.
Buslau - C. Hembd».
Abbiamo visto che tutte e tre le piante
agiscono beneficamente e diversamente sui nervi, come se in esse vi fossero
concentrazioni differenti dell’energia solare, come se ognuna fosse un
particolare condensato di luce che vibra ad una certa frequenza, alimentando
opportunamente il sistema nervoso «la luce è un alimento indispensabile che
produce effetti straordinari sul sistema nervoso. Armido Chiomento».
A completamento di quanto detto sopra, ricordiamo anche la Calendula, bel fiore del mattino, seguace del sole, usatissima come rimedio specialmente in applicazione locale per tutte le pelli.
INDICE GENERALE |