Camomilla, Arnica, Iperico

di Antonio Bigliardi

 

Che l’elemento della luce solare si metta in collegamento con la più varia materia è una cosa che ognuno può toccare con mano; è sufficiente che getti uno sguardo su di un tappeto erboso. Che raccolga la prima pianticella più buona che capita, che l’annusi e l’assapori, e sia il sapore che l’odore diranno: “Noi proveniamo dalla luce e dal calore del Sole!”.

                                                   Jakob Lorber

 

Chi ama la natura ama se stesso, perché le erbe non solamente ci nutrono e ci vestono, ma sanno esprimere i nostri sentimenti, e sono le gentili compagne delle nostre passeggiate.

                                                       Valter Curzi

 

Tre piante solari molto utilizzate sia in fitoterapia che in omeopatia, medicina antroposofica, floriterapia...; la loro azione è graduale e potente come il sole, arrivando ad essere tossica allo stato puro nell’arnica che rappresenta il sole caloroso di mezzogiorno. Ho inserito queste tre piante, nonostante siano ben documentate in letteratura, perché costituiscono una triade antidolorifica notevole nei confronti di nevralgie sia fisiche che dell’anima. Come vedremo ne traggono ottimo giovamento i neonati, i bimbi, gli adulti ed anche gli anziani. Le preparazioni diluite e dinamizzate dell’omeopatia, reperibili in forma di creme, globuli, granuli o gocce, sono molto comode e pratiche, specialmente durante viaggi e vacanze, inoltre costituiscono una forma esente da controindicazioni ed effetti collaterali. Due regole fondamentali dell’omeopatia sono quelle di non ripetere la somministrazione del rimedio fintanto che dura la sua azione e, se occorre, ripeterla con una diluizione maggiore, questo vale specialmente per le ferite dell’anima. In questo modo la pianta madre è fisicamente presente in minor quantità, ma aumenta il numero delle dinamizzazioni e quindi di energia e di luce, di forza liberatrice insita nella preparazione che viene così potentizzata e decifrata immediatamente, agendo sempre più a livello sottile «attraverso la dinamizzazione e la diluizione ritmica vengono liberate le entità elementari dalla prigionia nella materia. Bernard Lievegoed»; «con le piccole dosi di sostanze ridotte allo stato omeopatico non si supplisce ciò che manca ma si eccita nell’organismo il potere di attrazione verso quelle date sostanze che vengono comunemente prese come alimenti, per cui i tessuti trovano di nuovo nei cibi comuni quanto è per loro necessario per il ristabilimento dell’equilibrio organico. J. T. Kent».   

  La camomilla (Matricaria chamomilla) è il fiore solare dell’alba dalla quale si ricava un formidabile olio blu, tuttavia comunemente viene assunta in infusione prima di coricarsi; venerata dagli egizi che la ritenevano il fiore del Dio Sole Horus, questa pianta di cui si utilizzano i capolini è incisiva sull’intero sistema nervoso e digestivo che è in grado di rilassare e distendere, calmare e tranquillizzare, liberando dalla paura istintiva, infondendo pace e aiutando a sognare «ogni volta che siamo adirati dovremmo prendere una tazza di camomilla che calma immediatamente. Maria Treben». I suffumigi di camomilla (inspirazione dei vapori tratti dall’infuso ben caldo) risolvono la sinusite e aiutano a liberarsi dal raffreddore «poiché l’olio essenziale è facilmente volatile ed evapora nel vapore acqueo, i bagni di vapore alla camomilla danno i risultati migliori, sia nelle infiammazioni del basso ventre sia nelle infiammazioni acute e croniche delle mucose del naso, della trachea e dei seni frontali e paranasali. Barbara e Peter Theiss». Vi consiglio caldamente questi suffumigi alla camomilla la cui praparazione è veramente semplice: fate bollire l’acqua in un tegame e vi ponete in infusione una presa di fiori di camomilla oppure un sacchetto filtro, cioè la classica bustina, quindi inspirate profondamente i vapori caldi che andranno a veicolare le proprietà del calore unite a quelle antiinfiammatorie e antibatteriche della pianta ai bronchi, al naso e ai seni frontali. Continuate a respirare profondamente con il naso fino a quando si sprigiona il vapore dall’infuso, cioè per una decina di minuti; forza e coraggio!. La camomilla è conosciuta da tutti talmente è buona ed efficace, la troviamo nei campi allo stato selvatico con il suo profumo inebriante, in tutti i negozi di alimentari, sanitarie, erboristerie, farmacie, ovunque. L’infuso e l’acqua distillata di camomilla sono benefici sulle palpebre e gli occhi infiammati «lo stato costituzionale generale di tal rimedio è caratterizzato da una grande sensibilità. J.T. Kent». Queste sono solo alcune delle numerose potenzialità (ne abbiamo inserite oltre 70 nel prontuario terapeutico) di questa umile e dolce pianta che vi invitiamo a conoscere di persona.


  L’arnica (Arnica montana) è il fiore solare dello zenith di color giallo oro, dalla quale si ricava un formidabile olio che riscalda tutto il corpo ed è l’erba del pronto soccorso naturale negli eventi traumatici «il paziente di arnica è bisbetico, preferisce esser sempre solo, non ama conversazioni, né essere avvicinato, poiché teme di essere toccato, essendo tutto indolenzito, o di dover parlare. J.T. Kent». Da queste poche righe già s’intuisce la potente azione solare di tal rimedio che riscalda e scioglie la paura e i traumi «l’arnica è una pianta medicinale veramente universale. Essa trionfa sulle forze del lupo, il lupo che minaccia le pure influenze vitali del sole. Wilhelm Pelikan».

  Deve sempre essere usata in forma diluita poiché è tossica allo stato puro. L’arnica, denominata “oro delle montagne”, è una delle piante più utilizzate come rimedio d’emergenza la cui azione ha toccato e salvato personaggi come Goethe «Goethe deve la vita all’arcano ermetico-alchemico che gli viene somministrato, una sola volta, a tarda notte, quando le sue condizioni, dopo che è stato curato a lungo e senza successo, fanno temere la catastrofe. Appena assunto l’arcano subentra la crisi e poi il rapido miglioramento. Alexander von Bernus». Ma sentiamo le parole di Goethe: «gli elementi sublimi che regnano sulle cime trovano in questa pianta l’essere, interamente formato da essi, che li vive, che li riceve dal mondo vegetale, li perfeziona, li manifesta sotto forma di colore e profumo. Vorrei chiamarlo potere di guarigione. Tra tutte le forze, è l’energia che si trova condensata nell’arnica. Al semplice ricordo sento come si infuoca il cuore. Qui la forza è accompagnata dalla delicatezza delle forme. Non c’è nulla di duro o di legnoso che si oppone alla forza celeste formatrice, questa pianta è stata eletta dal dio solare nella freschezza della vita. Guardate come si apre questo fiore, come si congiunge alla luce, all’incandescenza solare. Consacro dunque l’arnica ad Elio. Ecco la pianta della rapida guarigione, della decisione energica. Se ti è stata fatta violenza dall’esterno, botta o ferita, l’arnica è pronta a soccorrerti. Le forze vitali affluiscono, il polso si rafforza, il cuore riprende coraggio; ciò che è stato perso con emorragie ed ematomi riprende il giusto corso. Muscoli e tendini si distendono, la parte lesa, maltrattata, si rigenera. Canto le lodi dell’arnica ed attraverso la mia voce è la natura infaticabile che dà vita a questo fiore e porta la guarigione, colei che incessantemente genera. Wolfgang Goethe».

  Per uso esterno si ricorre spesso alla sua crema, ma è molto efficace anche la tintura madre diluita con cinque parti d’acqua, applicata sopra fazzoletti o compresse di cotone in caso di contusioni, distorsioni, stiramenti, storte, strappi, lussazioni, tendiniti, slogature, cadute, fratture, ferite, tagli, ecchimosi, sforzi muscolari, herpes ecc. Abbinando anche per via orale l’assunzione della tintura omeopatica a partire dalla quarta decimale (D4), oppure dei granuli in diluizioni anche centesimali 5CH, 7CH, 9CH, 15CH, 30CH, la guarigione sarà più rapida e completa; più si cresce nella diluizione e più si passa dal fisico ai corpi sottili e quindi agli eventi traumatici dell’anima «l’arnica è una pianta che raccoglie in sé le forze solari e le forze luminose provenienti sia dallo spazio che dalle profondità del terreno. Queste forze solari sono altamente rivitalizzanti. Giuseppe Ferraro».

  L’arnica è definita la panacea di tutti i traumi, la sua somministrazione deve essere quanto più precoce possibile, va tenuta quindi a portata di mano. Interessante è anche il proficuo ricorso coadiuvante durante episodi di malaria, tifo, appendicite.


  L’iperico (Hypericum perforatum) è il fiore solare del tramonto dal quale si ricava un formidabile olio rosso, contenuto in essenza nelle numerose sacche che perforano i petali, molto utilizzato per alleviare i dolori dovuti a infiammazione dei nervi, ma anche gonfiori, scottature, colpi di sole, ustioni, ulcere, lesioni, ferite ecc. (grazie all’effetto sinergico, sarà di grande utilità unire all’olio di iperico qualche goccia di olio essenziale di lavanda e tea tree, specialmente in caso di scottature, colpi di sole e ustioni, dermatiti); tutti i nervi traggono giovamento da questa pianta dai fiori gialli così potente da riuscire, se utilizzata in forma omeopatica, a prevenire il tetano «l’esperienza ha dimostrato la sua grande efficacia nelle ferite da punta che interessano i nervi di senso. J.T. Kent». Tutte le ferite che toccano i nervi, comprese le irritazioni del midollo spinale e delle meningi, sono ben affrontate dall’iperico; è uno dei più noti antidepressivi ed efficace immunostimolante, migliora la respirazione cellulare «questo farmaco naturale è una benedizione a confronto dei psicofarmaci che normalmente vengono somministrati come tranquillanti e portano oltretutto con sé effetti collaterali incalcolabili sul sistema nervoso centrale e grave pericolo di dipendenza. Barbara e Peter Theiss». Di questa semplice pianta, molto comune lungo i sentieri e le strade di campagna, si utilizzano le sommità fiorite raccolte all’inizio dell’estate con le quali si ricava anche la tintura madre e la polvere totale disponibile in capsule.

  L’iperico migliora quindi la depressione e il malumore, è un buon antinfiammatorio, antidolorifico e rinfrescante «questa pianta selvatica è una sorte di arma universale per la difesa della salute, e non dovrebbe mancare in nessuna casa, in nessun balcone e in nessun giardino. Stimola il cervello a utilizzare meglio i precursori degli ormoni della felicità* presenti nella luce. S.J. Buslau - C. Hembd». Mentre occorre cautela in estate poiché l’iperico è un amplificatore della luce solare, possiamo tranquillamente utilizzarlo in autunno ed inverno, abbinandolo a passeggiate all’aria aperta, proprio in quei mesi in cui il tunnel della luce è più chiuso.

  Gli oli di queste tre piante che abbiamo citato, si ricavano dalla macerazione dei fiori e sommità in olio extra vergine d’oliva per un periodo di circa 15 giorni. L’olio di camomilla è un buon antinfiammatorio con proprietà distensive, l’olio di arnica stimola e riscalda leggermente tutto il corpo creando il classico manto di calore, l’olio di iperico è particolarmente indicato per le ferite e i dolori muscolari «l’efficacia dell’olio di iperico ai nostri giorni è spesso sottovalutata, come le sue potenzialità terapeutiche. Eppure l’olio in particolare è un rimedio ad ampio spettro. Per chiarirlo basta qualche esempio: le ostetriche esperte consigliano alle gestanti e alle donne che allattano un rimedio del quale le nostre nonne erano perfettamente al corrente. Se prima del parto si spalma olio di iperico sul perineo, se ne accresce l’elasticità, e si potrà in molti casi evitare la dolorosa incisione al momento dell’espulsione del bambino. L’effetto antinfiammatorio dell’olio di iperico è prezioso alla fine dell’allattamento: cura le parti sensibili e può contribuire a evitare l’infiammazione del capezzolo. Contro le scottature, i piccoli traumi sportivi e i soliti graffi che i bambini si procurano tanto spesso l’olio di iperico è un ottimo rimedio di pronto intervento, che non dovrebbe mai mancare nella farmacia di casa. S.J. Buslau - C. Hembd».  

  Abbiamo visto che tutte e tre le piante agiscono beneficamente e diversamente sui nervi, come se in esse vi fossero concentrazioni differenti dell’energia solare, come se ognuna fosse un particolare condensato di luce che vibra ad una certa frequenza, alimentando opportunamente il sistema nervoso «la luce è un alimento indispensabile che produce effetti straordinari sul sistema nervoso. Armido Chiomento».   

  A completamento di quanto detto sopra, ricordiamo anche la Calendula, bel fiore del mattino, seguace del sole, usatissima come rimedio specialmente in applicazione locale per tutte le pelli.

 



   * Melatonina.

 


in sottofondo: Evening Falls di Enya

 

© Natura, Amore e Vita

Antonio BIGLIARDI

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