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Viaggio nella storia del paesaggio agrario del Tarantino

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Il Paesaggio prima dell'uomo 

Parole chiave: Immagini, rural landscape history, storia paesaggio agrario, flora, vegetazione, geologia, suolo, Taranto, Puglia, Italia meridionale, geologia, gravine, carsismo, erosione, morfologia

L'ecologia del paesaggio

I ritmi ed i tempi della storia naturale sono quelli della ecologia del paesaggio, che è la disciplina che studia le relazioni verticali fra gli elementi della biocenosi e la loro distribuzione nello spazio

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L'acqua,
creatrice di
 forme

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L'energia che alimenta il sistema-Terra e ne condiziona l'evoluzione ha origini esogene,  come l'energia solare, ed altre endogene, come il calore generato dalle reazioni chimiche.
A queste ultime fanno riferimento fenomeni come il vulcanismo ed  i movimenti tettonici, i creatori delle disegualianze morfologiche della Terra: sono questi che hanno consentito, ad esempio, l'emersione  del territorio pugliese dai fondali marini. 
Altra forza endogena è la forza di gravità, che è alla base, con il movimento delle masse ad essa soggette, del fenomeno dell'erosione eolica e, soprattutto, idrica. 
Essa agisce sul substrato secondo le leggi dell'entropia, disgregandolo e spostando le sue minute particelle, con l'effetto di di attenuare le variazioni morfologiche.  

La storia naturale deriva, quindi, dall'equilibrio fra forze morfogenetiche (generatrici di substrato) e forze pedogenetiche (generatrici di terreno). 
Il risultato di questa alternanza
è la ricca fenomenologia carsica del suolo pugliese tutto. L'attuale fase vede di gran lunga prevalere i fenomeni pedogenetici.

Il suolo 

L'area che costituisce il cuore del presente lavoro giace fra le estreme propaggini meridionali delle Murge ed il Mar Jonio

A sinistra: calcare in blocchi nella gravina di Leucaspide (Statte) e formazione litogena di calcare; a destra: calcarenite (tufo) e la giunzione calcare (in basso)-calcarenite (con le grotte) nella gravina di Penziero (Grottaglie)

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Il substrato è costituito da sedimenti, costituiti da calcare cretacico, affiorante  in coincidenza delle alture delle Murge di Sud-Est, delle più modeste Murge Tarantine (a Sud-Est della città) e del vasto tavolato a Nord di Taranto, lievemente degradante verso il Mar Piccolo.

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Il vario aspetto della duna di Campomarino (Maruggio)

La gran parte delle aree pianeggianti sono occupate invece da depositi continentali e soprattutto marini plio-pleistocenici, le calcareniti, noti localmente come tufi.Il territorio ad Ovest della città è invece costituito da depositi alluvionali ghiaioso-limosi più recenti, di età pleistocenica-olocenica.
Le coste sono occupate da formazioni dunali recenti, che nel settore occidentale non sono ancora cementate ed assumono la morfologia di dune fisse grazie alla  copertura vegetale; in quella orientale prevalgono invece dune cementate a composizione calcarea, derivanti dalla degradazione della calcarenite.

La morfologia generale

L'area occupata dai calcari cretacici coincide per lo più con i pochi rilievi della zona, che raggiungono la massima altitudine fra i 400 ed i 450 m.s.l.m.) in corrispondenza delle Murge di Sud-Est (i Monti di Martina); per il resto si limita a emergenze molto meno accentuate, come le Coste di Sant'Angelo,a Nord di Statte, il Monte Castello ad Ovest di Montemesola, ed il Monte fra San Giorgio e San Crispieri. 
Le aree pianeggianti costituiscono invece un tavolato lievemente degradente verso il mare, interrotto da terrazzi più o meno rilevati. 
La monotonia di questa formazione è interrotta da incisioni più o meno accentuate, che vanno da semplici solchi a vere e proprie gravine

Il carsismo di superficie.Le gravine

La natura calcarea del substrato è all'origine della ricca fenomenologia carsica presente nel Tarantino. Questa è, unitamente alle caratteristiche climatiche, alla base della cronica penuria di riserve idriche. 
La presenza di
una falda freatica variamente abbondante e ha costituito un importante elemento critico, condizionando il destino insediativo ed economico della regione. 
La fenomenologia carsica di superficie è stata accelerata dal precoce denudamento del terreno, che ha preso le mosse già in Età Antica ed è alla base delle varie forme di carso scoperto
Le emergenze più eclatanti sono, tuttavia, le gravine e le lame, che, nonostante non assumano per dimensioni le analoghe formazioni dell'Ovest della provincia, costituiscono momenti paesaggistici molto rilevanti, accentuato dalla estrema abbondanza di memorie storiche in esse contenute.
Ricco è anche il repertorio delle grotte carsiche, che parimenti coniugano memorie geologiche ed evidenti tracce di plurimillenaria frequentazione umana.

 

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Leucaspide (Taranto-Statte)

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Triglie (Statte-Crispiano)

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Capocanale (Statte)

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Penziero (Grottaglie)

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Fullonese (Grottaglie)

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Grinzi
(Statte)

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Riggio 
(Grottaglie)

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Fantiano (Grottagalie)

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Marchese (Montemesola)

 

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