GIUSEPPE SERECCHIA

"fra asfalto e cuore"

 

l'asfalto, la strada, simbologia della vita, sogno dell'esistere dell'essere umano che si muove nei meandri del pensiero, a circuito chiuso, la vita è un insieme di labirinti dove le persone sono prigioniere di convenienze e banalità. Pensieri che si trasformano in liriche nel sogno di chi, pensa di sfuggire ad una esistenza monotona aggredendo nella parola tagliente una critica al quotidiano esistere per ottenerne alla fine una sorta di liberazione dal trascorrere del tempo medesimo. L'istinto primario di Amare si sublima nell'intelligenza elaborando nel verso il bisogno Animico primordiale, di incontrare un essere che sia in sintonia con noi, anche solo per un attimo e che quindi ci permetta di sottrarci alla guerra dell'esistere.

Giuseppe Serecchia dimostra la limpidezza d'animo che formano il buon poeta, un istinto creativo per un libro che ci regala una lettura contorta ma purificatrice una linfa vitale che ribolle tempestosa nella pagine di questa pubblicazione, che si riscuote sublimando l'angoscia in pura vena poetica, cosciente che le passioni sono gli alcaloidi corrosivi dell'anima ma sono anche l'inevitabile nutrimento, ed in questo continuo contrapporsi di tagli e cicatrizzazioni che si trova il profondo senso di questi versi, rivolti a personaggi che si muovono in convenzioni sociali e che mai si discostano da uno standard comportamentale che comunque li protegge, dalla corrosione della vita, protetti dal grigiore, codici non scritti non codificati, che però Serecchia spietatamente esplora col proprio istinto critico, un orecchio esercitato a riconoscere le note stonate della sinfonia dell'esistere.

consigliato............

 

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