G. PARACELSO

CARTOMANZIA e SENSITIVITÁ

Fin dall’inizio dei tempi l’umano ha avuto un costante desiderio, sapere il suo futuro.

Immaginate quanto valore evocativo avessero le pitture sulle grotte del Paleolitico, con quanta speranza graffiavano e tingevano le figure di animali sperando che il giorno dopo, o quando il tempo fosse migliorato, potessero cacciare (valore evocativo). Non c’è stato Re, Imperatore, grande statista, insomma grandi nomi del passato che non avessero il loro Mago- Cartomante-Consigliere che abbia consultato Specchi Magici, fondi di caffè, di te, carte e quant’altro per avere un parere o un consiglio su una battaglia o una gestione del potere. Non mi scandalizzerei tanto se fossi nel lettore indottrinato dalle idee positivistiche (tentativo di applicare il metodo scientifico a tutte le sfere della conoscenza e della vita umana). L’umano non è solo Scienza, non è solo "io penso, quindo sono", ma è anche "se io penso e quindi sono", perché penso, quale è il meccanismo (non solo dovuto a meccanismi di scambi di particelle ioniche a livello sinaptico) che mi induce ad astrarre con la mente concetti al di fuori di me.

 

Non voglio entrare in polemica con la Scienza e la sua omnia scibilità, farei solo perdere tempo a tanti che la ritengono la verità assoluta, ma voglio porre l’attenzione su di un qualcosa che è parte di noi ma ancora non catalogabile. Penso a quale Serbatoio Universale abbia attinto Democrito quando espresse la sua teoria sull’atomo e sul vuoto, immagino quali possano essere stati i momenti esaltanti delle scoperte geniali della matematica o della fisica, della chimica, quando la mente ha intuito delle leggi universali che governano il mondo sensibile. Ma questo mondo sensibile, cioè sottoposto ai nostri sensi non è il solo, perché poi lo dovrebbe essere? Ho parlato di un Serbatoio Universale, una specie di contenitore a cui potremmo tutti noi collegarci per avere dei contatti cosidetti extrasensorei, una specie di grande contenitore (il nostro limite è vederlo ancora una volta circoscritto) a cui poter attingere ed avere delle risposte. D’altronde non è quello che chiede colui che si rivolge ad un operatore esoterico per conoscere il futuro, al di sopra del concetto quotidiano e perché no delle sue faccende puramente personali.? D’altronde anche il razionale è una fede a cui bisogna credere per poter avere delle risposte. L’operatore esoterico, cartomante o sensitivo (lo trovo inprescindibile) è colui che ha esercitato,o meglio, ha imparato ad aprire la sua mente per mettersi in contatto con una entità astratta dal nostro sensibile sentire, è colui che ha un filo diretto con qualcosa che ci circonda e che comprende il nostro passato, il presente ed il passato. Se ad ogni azione corrisponde una reazione (così come vuole la ragione) non dico che ci sia un tracciato predeterminato per ognuno di noi, ma un "qualcosa" di non ancora definibile che ci porta a compiere determinate azioni. Molti lo chiamano destino e cercano di capire in quale direzione si stanno movendo e chiedono aiuto, a chi può vedere oltre, per sapere dove quello che stanno vivendo li porterà. Quindi non trovo affatto sconveniente che l’uomo cerchi di sollevare il Velo di Maya (religione Induistica) che copre gli occhi della sua anima per farla risvegliare alla vera realtà. Anche il grande Schopenhauer riteneva che la vita è un sogno e questo sognare è la nostra unica realtà condivisa dagli altri esseri umani e che rispetta delle regole. D’altronde l’arte della divinazione non è un gioco di società, come molti contemporanei ritengono, ma è una seria applicazione, gli operatori stessi devono attenersi ad una disciplina ben precisa che non si può improvvisare. Per quanto riguarda la sua serietà non ci sono dubbi, vi sono degli operatori che hanno una grande cultura ed altri che sono addirittura analfabeti (forse è in questo la loro forza,nel non essere condizionati dall’acculturalismo), quello che li accomuna è la capacità di riuscire a mettersi in comunicazione con questo sovrannaturale che è una scintilla presente in tutti noi. Sono coloro che riescono a "VEDERE" e non solo guardare.In coclusione se crediamo che la medicina, la fisica, la matematica, ecc. possono aiutarci a comprendere e vivere meglio il nostro quotidiano, non c’è alcun dubbio che la Cartomanzia o altra forma divinatoria possano farne parte.

Walter Nucci

 

.......................... lettura di grande interesse 

 

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