Corre sul filo del rasoio la mente. La mente che osserva il reale e lo confronta con una propria dimensione, quella più vera. Mirko Tinti ha afferrato la sua dimensione, ci viaggia dentro e vive l’altra, quella vera, quotidiana, come un naufrago in cerca di una sponda migliore. Per carità la dose di vita quotidiana non è spiacevole, coesistono all’interno esseri che si amano profondamente, amici che raccolgono con noi le esperienze di vita, ma la dimensione interiore non sempre è facilmente condivisibile.

Allora si viaggia per percorsi paralleli, la notte sorella e complice, offre lo spazio intercomunicante tra i

due campi dell’esistere, qui concreto gestore della vita e delle sensazioni, dall’altra colui che tutti conoscono o pensano di conoscere. Non nasce confusione, basta saper gestire le due realtà, farle camminare parallele ed il gioco è fatto. Resta comunque una verità, nella dicotomia tra l’essere e l’apparire, non farsi scoprire del tutto per non subire l’aggressione del consueto. Mirko vive la dualità dell’artista con allegria e creatività, un anticonformista romantico, cosciente che la vita non si sceglie, ma è già insita in noi, non si può inventare. Dalla sua parte ha la coscienza dell’essere un Cavaliere di un’altra dimensione caduto in questa per errore; e come Cavaliere sa che deve affrontare la realtà a viso aperto senza cadere nella trappola.