D'AMORE BONIFACIO

La seconda vita di Damdam

cerco di arrivare oltre le apparenze, in profondità: dove la ricchezza si può attingere a piene mani

"...L'inchiostro esce dalla penna come se avesse una sua forza vitale, come se uno spirito insito nell'inchiostro stesso, preso dalla mano giusta ovviamente, fluisse per fissare sulla carta il messaggio o il pensiero. Ma non è così, o almeno non è sempre così. Ci vuole anche il coraggio di togliersi dalla pelle le incrostazioni quotidiane, quelle che tengono su la parvenza dell'esistere quotidiano. Bisogna avere quel sottile coraggio di aprire le porte del proprio essere e metterlo steso al sole, sotto gli occhi di tutti.

Per farlo ci vuole coraggio o una sottile vena di dolce follia, perché si rischia tanto, forse a volte anche troppo. "Chi sei tu per arrogarti il diritto di dialogare con noi, cercare di fare uscire da noi il nostro essere più vero, farci crollare le nostre convinzioni, per dirci quello che dovremmo essere, cioè umani e non burattini attaccati a tanti fili?". È difficile rispondere all'assalto della normalità che vuole o preferisce far sopire sotto la cenere il fuoco della comprensione, è diffìcile svegliare dal sonno gli altri che in quel sonno hanno costruito la loro esistenza, hanno messo su famiglie, costruito case, lavoro e tutto ciò che da sicurezza..."

estremamente piacevole  

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