MARIO BAZZOCCHI

30 RACCONTI BREVI -distensivi-

Se avevamo bisogno di una conferma sulla capacità letteraria di Mario Bazzocchi, ebbene con questa nuova pubblicazione, il risultato è altrettanto soddisfacente. Una riconferma di capacità comunicative, di un bel senso di humor sottile in questa serie di racconti dedicati alla sua terra natia, una serie di quadretti dipinti con gusto ed amore, con un sottile velo di nostalgia, subito fugata dalla capacità innata del nostro di saper vedere il lato realistico delle situazioni, che la maggior parte delle volte sfociano nel

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comico al di là della nostra volontà. Perché la realtà è questo o almeno molto dipende da come noi ci poniamo nell'osservazione, non vale la pena ripetere la storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, tutti sappiamo che siamo noi, con la nostra personalità a cogliere il senso totalmente tragico e funesto o spostando leggermente l'angolazione, come un abile regista, saper vedere anche il senso vero dell'accadimento. Comunque resta il tocco da maestro dello scrittore che introduce il lettore nella situazione che vuole illustrare, la descrizione dei personaggi, degli ambienti, le situazioni finanche dell'aria sottile del tempo che gravita nel racconto. Alcuni racconti appartengono a periodi indietro negli anni, quando ancora erano "in vigore" delle particolari situazioni che prevedevano anche l'apparire di certi personaggi, come Zambutên, che emanavano aria di una società semplice e alla buona, ma vera.Sarebbe facile pensare che oggi quell'Italia non esiste più, che oggi la nazione si è totalmente modernizzata e che si affacci ormai consapevole alla società cablata e globalizzata, che non esista più un parroco di paesino che passa il meriggio assolato estivo all'ombra della sua chiesa.Nulla di più falso, se è vero che l'Italia è cambiata, è anche vero che ancora esistono delle realtà che non si sono spostate di un millimetro, io stesso conosco un sacerdote che si occupa di parrocchiani che risiedono a 70 chilometri dalla capitale in qualità di missionario come se si trovasse in chissà quale paese dell'Africa. Quindi Mario Bazzocchi non ha scritto dei "tempi passati", delle sue nostalgie, ma ha inquadrato quella che è una realtà coesistente alla modernizzazione, perché questo non vuol dire perdere le proprie radici o individualità, anche se esiste il Comune più sperduto che ha il suo sito internet con tanto di www, in contemporanea in quel paesino o città convivono personaggi che non hanno perso la loro identità. Bazzocchi riesce con graffiante humor a scavare nel tempo e nei personaggi, trovando ciò che di buono c'è nella nostra cultura millenaria che, inevitabilmente, ci portiamo dentro.

estremamente piacevole  

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