shellyelucy.JPG (5796 byte)

                  di Ann Beccamorti

 

 


Autunno… freddo… nebbia.

Lucy e Shelly, come vento e nebbia.

Shelly guarda malinconicamente fuori dalla finestra.

Lucy è stesa sul letto e canticchia "The Asphalt world" dei Suede.

"Ho freddo," dice poi.

"Ti scaldo io," le risponde dolcemente Shelly. Le si avvicina, si stende con lei sul letto e l’abbraccia teneramente, baciandola furtivamente.

"Still life" dei Suede nell’aria: ancora la camera di Lucy e ancora Lucy e Shelly sul letto, nude, intente a scambiarsi amore e carezze.

"Shelly… Shelly… basta, ti prego," farfuglia Lucy.

"Perché, sciocchina?"

"Sta arrivando mia mamma e non usciamo da questa stanza da più di quattro ore…"

"Falla arrivare! Busserà e le diremo che stiamo studiando."

"La porta è aperta." La porta! Oh Dio, la porta… no… ora ci vedrà… sento i suoi passi sulla scala…

Shelly non riesce a reagire: si rende conto di avere pochi secondi di tempo e non ce la può fare. I loro occhi accesi e umidi non possono far altro che fissare la maniglia… si sta muovendo… si sta aprendo… è aperta.

"Lucy, vi ho portato un po’ di cioccolata."

La tua Lucy è stesa sul letto nuda con la sua amichetta del cuore, mamma, pensa.

Cade tutto: vassoio, tazze… e la cioccolata schizza sul tenero viso di Lucy, che già piange.

Sua madre le guarda inorridita, portandosi la mano alla bocca, scandalizzata, poi scappa giù per le scale.

Ci pensa il vento a richiudere la porta.

Shelly si avvicina a Lucy e le lecca via la cioccolata dalla guancia.

"Ummm… peccato, doveva essere buona quella cioccolata. Avremmo potuto farci tanti giochini…"

Profumo di cioccolata calda, foglie e rose.

"So young" Suede.

Lucy e Shelly corrono giù da una collina, ridono, gioiscono: la libertà e la felicità nei loro occhi, libere interiormente, corrono sul prato tenendosi per mano, stando attente a non calpestare i fiori.

Il vento… il sole… il polline…

Si rotolano tra l’erba soffice, macchiando i loro vestitini candidi di erba fresca e riposandosi poi tra i fiori. Si baciano: calda saliva fluisce nelle loro bocche da fanciulle.

La forte brezza fa muovere le loro gonne e i loro capelli, mentre i rami degli alberi fluttuando dolcemente… serenamente…

Il vento le rende sensuali, rende ogni cosa sensuale e loro giocano, si amano, corrono, piangono, parlano e gioiscono.

"Io amo Lucy!!!," grida Shelly al vento… come se fosse un atto liberatorio… ma Lucy si fa triste e si accascia a terra. Il cielo inizia a rannuvolarsi all’orizzonte, gli uccelli quasi smettono di cantare…

"Che hai ora?"

"Ci vogliono separare per sempre."

"Non succederà, Lucy. Te lo prometto." Un’ombra oscura il suo viso.

Nascoste in un fienile si tengono per mano, stese sulla paglia fresca e profumata. Lucy ha portato una candela rosa per fare luce nel silenzio, spezzandolo poi dopo molto tempo: "Mia madre dice che è solo una fase passeggera dell’adolescenza in cui non abbiamo ancora chiara la nostra sessualità, ma quello che provo io è amore e non voglio che sparisca. Sono così felice, quando sto con te."

La sua dolcezza è disarmante, per Shelly. "Non ci divideranno, io ho un piano. Dimmi… ti fidi di me?"

"Certo che sì!!"

"Bene." Le sorride quasi perfidamente, con due occhi luminosi e grandi: il suo è un amore nero dalle apparenze candide, un amore morbosamente maledetto.

"The next life" Suede

"Shelly, se mi ami dimmi qual è il tuo piano: oggi è l’ultima volta che potremo vederci di nascosto, lo sai? Mia mamma non mi crede più."

Una lacrima le rotola dalla guancia rossastra.

"Certo: li uccideremo. Tutto qua, moriranno."

"Cosa? No… no, Shelly!! No, ti prego!!," urla spaventata, ritraendosi da lei. Sa bene che se la sua Shelly vuole una cosa l’avrà… non importa quali siano i mezzi.

Aveva fatto forse così anche con lei?

"Smettila di fare la bambina!! È un piano perfetto… chi mai potrà sospettare di due dolci ragazzine come noi? Nessuno! Nessuno potrà mai sospettare che abbiamo avuto il sangue freddo di uccidere i nostri genitori! Invece noi li stermineremo, quei bastardi."

Un mostro… o forse solo autodifesa?"Non lo so, ho tanta paura."

"Vieni qua, amore mio. Pensa… poi potremo stare per sempre insieme e vivere nei boschi come Fate." Lucy la abbraccia.

"Oh, sì! Per sempre libere!"

Erba, freddo, notte e buio, pelle calda e morbida… libertà di amare.

Una casa brucia in lontananza e Shelly e Lucy assistono sedute dall’alto di un albero: nei loro occhi si riflettono le luci delle fiamme che illuminano tutto, a tramonto ormai inoltrato.

Era la notte più bella della loro vita: le loro famiglie si erano riunite per parlare e decidere come dividerle, approfittando di una stupida tradizione che poi si riassumeva nell’atto di riempirsi le pance con la carcassa di un povero animale, e Shelly aveva studiato tutto nei minimi particolari.

Durante la cena, approfittando dell’atmosfera un po’ brilla, sono sparite e hanno appiccato il fuoco…

"Sai, odio chi si ciba di animali innocenti."

"Anch’io, Shelly…" I loro sguardi sono rigati da un malsano sorriso.

"Ho fatto bene ad ascoltarti, ti amo."

"Anch’io." E, tra le grida che si odono in lontananza, corrono via per i bui campi illuminati solo dalla luna che sorride…