POEMETTO A DUE MANI DI: ANN BECCAMORTI E SAPORA JOY

(A : parti scritte da Ann

J: parti scritte da Joy)

 

 


A: Sono qua all'ombra di una margherita arancione
ed allungo il braccio per coglierla tristemente,
il vento la fa muovere e la mia mano la sfugge
piccola margherita arancione, allora proseguo  per il mio cammino
mentre la mia ombra ride fumando e godendo di essere la prima e la più forte, la più forte di me
e ride, io la calpesto ma non muore.
L'amore è il vento
Il vento è l'amore...

 

J: Camminava davanti a me, in lontananza
quasi come in una foto in cui in primo piano il soggetto
è limpido, ma c'è un intruso distante e sfocato.
Me la sono ritrovata accanto, le codine sconvolte, la gonnina viola
"Hai visto la margherita arancione?"
"Si"
"Ti piace?"
"Amo di più il rosso
come l'orgoglio,
la vendetta,
la passione.
il sangue."
"Attenta!!!
Sta colando melma dalle tue labbra!!!!
E' forse...
...vita?"

 

A: A quel punto apparve Astore e le nuvole, bianche,
eteree, morbide, bianche come le nostre carni,
rigate di sangue e graffi.
Allora il tempo cambiò, sparirono i fiori e apparvero i cristalli,
scomparvero i cristalli ed apparvero immense distese di alberi,
autunnali, seri, così belli.
Allora io dissi alla mia Amica, a mia Sorella "Corriamo"
e bastò questa parola perché
il nostro spirito si alzò nell'aria, mentre correvamo,
lui si espandeva e Astore lo vide e rise,
sorrise e se ne andò svolazzando con le sue ali d'oro e melma...

 

J: "Hai visto quant'e bello?
Amo i suoi occhi vitrei, quelle stupide e violacee labbra sottili,
il corpo anoressico e i capelli come ghirlande di spine,
rovi assassini e tentatori" dissi stanca, troppo schiava
schiava dell'ebrezza selvaggia che dona la totale libertà di spirito.
Presi per mano la mia compagna
la trascinai in una folle danza
Solitudine e Morte erano lì con noi
ma io cercavo anche Dolore
innamorata come sono
di ogni angoscia più profonda
di ogni sangue perso
e di tutte quelle sibillanti frustate.
"Ti amo" dissi a mia sorella
poi alzai il pugnale
e mi cavai gli occhi...

 

A: "No!" gridai presa da impulsi di freddo, "Perché tanto dolore?
No!!!", evocai Astore con lo sguardo affinché poté salvarla,
quegli occhi così belli, come se vi fosse colata cera rossa sopra.
Allora Astore mi chiese in cambio un soffio di vita ed io,
pur di salvare lo sguardo stupendo della mia Amica, glielo concessi.
Si strappò una piuma dalle sue candide ali
e ridonò gli occhi a mia sorella Adore...
Ebbi un tremito e caddi a terra,
le mie ginocchia si sporcarono di muschio e neve...
La neve scendeva rendendo le nostre vesti Nere
sempre più Nere...
"Perché tanto nero?" ci chiese lui, Astore,
"Per non strapparci il petto esterniamo ciò che abbiamo dentro",
sussurrai... chiudendo gli occhi.

 

J: Riacquistai la vista
Ma ciò che vidi bastò per farmi di nuovo Amare il Buio,
solo lui, protettore del cuore.
Crollai a terra accanto a mia sorella,
serpeggiando la lingua, schioccandola sul palato
come una frusta imbestialita.
Cacciai via Astore, con rabbia fusa e implacabile.
Strinsi la mia Amica, la strinsi forte,
e giurai che non mi sarei più fatta del male
solo per non farne fare a lei.
Gelide zampe di Ragno sulla mia nuca.
Il rito del sangue e del suo Impero.
Sono l'intruso, distante e sfocato,
maledettamente ambiguo e tenebroso,
la sorpresa per il mondo intero
una sorpresa dall'involucro simpatico carino e allettante
con un interno nauseante e putrefatto,
orgasmo di scorpioni ragni, serpenti e pipistrelli.
Presi mia Sorella in braccio e la portai via con me
Dove le lacrime si tramutano nei fiori che lei tanto ama.
E il tre divenne sette
Tormalina Nera per risvegliare
la Notte assopita.

 

A: Quando la nebbia calò salimmo su quel colle fatato
per cogliere tanti fiori e donarli alla nostra Dea,
Dea Notte, Dea Luna...
Posando i nostri eterei piedi lattei su erba morbida
di un verde vivo,
un passo dopo l'altro l'altro siamo arrivate...sul colle...
Una distesa di fiori infinita ci si presentò davanti, viva,
emanava un profumo forte che quasi la vista ci si impannò,
gigli, rose, tulipani, viole, crisantemi,
di ogni colore, di ogni sorta, di ogni Amore,
"Forza Adore, cogliamone più che possiamo!!" dissi a mia sorella,
"Oh certo, cogliamoli con Amore, ci chiamano..."
"Si, sento il loro grido disperato..."
Così, inginocchiandoci per ore, spellandoci la pelle
interi mazzi di fiori vennero messi in ceste dorate,
pronti per la Luna, pronti per Lei, solo per Lei...
Così, arrivò la Notte...la tetra e strana Notte
ed arrivò Lei, la nostra Dea.
Io e Adore iniziammo a ballare, una specie di giro giro tondo,
tenendoci per m ano, e Lei ci sorrise, p ulsante,
voleva i fiori, voleva il sacrificio per brillare sempre più,
"A te Luna! A te Amore!" gridammo, porporose, desiderose...
Saltando e danzando le lanciammo i fiori...
Esultanti...

 

J: Saltai senza sosta, sempre sorridendo, semplicemente serena
Signora splendente sei stata sempre sola, sognando,
sapendo scrivere solo sonetti senza senso
sapendo sempre sostenere situazioni sciupate.
Sarai sempre suscettibile, soave, stilisticamente speciale,
sempre sulla sponda, scomparendo sotto stelle sicure, sorseggiando sdrucciolevoli sentimenti, sensazioni sempreverdi.
Splendi senza smettere, sei stupenda!!!
Come canzonatori conosciamo curve con chiome cruente,
correndo come canini contenti consideriamo cose cristalline.
Chi cammina con coscienza crederà comunque
Che cupidigia crei carbone, croste che corrodono cuori cattivi.
Creature catturate con corde consigliavano...
come Cristo, considerato casto curatore, caduco cervello...
Corvi,
con codesta carta, cari, commisero.

 

A: Il sole parve non sorgere mai dopo quella Notte
camminammo senza sosta nei nostri sogni lasciando scie di fiori
e strappando veli dalle nostre vesti in modo che Astore poté seguirci, trovarci
ma era solo la Morte a pedinarci
...ed il freddo, cauto ammaliatore di donne.
Lievi ferite sui nostri piedi sporcavano la neve bianca di sangue
mentre passo dopo passo la nostra anima ci portava alla vetta
al mondo dei fiori e dei sogni tanto atteso e cupo.
I miei capelli viola presto si fecero bianchi
lasciando sul mio viso giovine un'aurea di eterea Morte
che fossimo già morte?
Che la trasformazione per vivere nel mondo dei sogni piovosi
fosse già compiuta?
 E gli occhi di Adore si fecero viola...
Bella come sempre, mia unica musa del vivere.
Raggiungemmo il mondo incantato tenendoci per mano.

 

J: Dischiudendo appena le labbra gonfie e nere come una Luna estiva,
stringevo la mano di mia sorella
sentendo scivolare perle sul mio corpo.
Il cielo tremava e quasi come fosse ricoperto di carta crespa 
rifletteva in mille specchi le nostre orme.
Ad un tratto davanti a noi un bellissimo bosco rigoglioso.
Ann lasciò la mia mano e leggera come una piuma corse,
nonostante i suoi piccoli piedi feriti,
a cercare riparo sotto le enormi foglie, dietro agli immensi tronchi.
Intravidi solo due punti luminosi, due brillanti lucine
e Ann scomparve...

 

A: Mi ritrovai in un luogo bianco, la luce mi accecava,
non ero un essere adatto a tanta luminosità e presto i miei occhi si arrossarono... Chiamai disperatamente Adore ma mi accorsi che lei non c'era così gridai ancor più forte, mi apparve un angelo,
un angelo?
  La perversione era nei suoi occhi, voleva tentarmi?
Mi si avvicinò e con la sua mano gelida mi accarezzò il viso e disse:
"Avverto la tua diffidenza allora ti dirò subito ciò che voglio
ninfa nera"
"No!!! Lasciami andare!! Dov'è Adore?", scossi forte la testa,
lucenti gocce di sudore lo colpirono,
"Cos'è questo? Oh...sudore umano, ...voi! Umani stupidi e fatiscenti!"
quella goccia di giovinezza e purezza lo offese, lui, essere invidioso dell'uomo, che mai poteva provare nulla di simile se non il nulla!!
"Quale affronto!!! Stupida!!! Ti lascerò vagare qua all'infinito!!!",
con una saetta sparì e Ann svenne su una nuvola bianca, sfinita.

 

J: Mi inoltrai oltre quella barriera di alberi,
un senso di angoscia mi attanagliò,
nonostante fossi avvolta nel mio bozzolo, la tela di ragno bruciava sempre più e mi accorsi che una luce tentava di bruciare
la mia candida pelle d'opale
Un angelo, un angelo sfacciato, dedito a ipocrisia e falsità,
occhi del mio sangue, i miei fattori,
ottusa sicurezza del bene riluceva nel suo sorriso infido
meschino come chi mi aveva ucciso più di una volta
anni o forse secondi fa.
La mia piccola Annal era distesa su una nuvola
d'orrido bianco sporco
Lei, abbagliante, avvolta nel Nero, sbatteva così con tutto il resto...
Nera come sarebbe stata in eterno...
Non riuscì a placare la rabbia che mi investì
come miliardi di corvi ciechi
e attirati dal gelido della mia pelle morta,
stridetti i denti così forte che le gengive traboccarono sangue
e le mie labbra piene divennero sottili come spietate lame affilate.
Alzai una mano al cielo e con le m ie unghie arcuate e pote nti,
rasoi affilati, strappai via prima un pezzo di quella tunica di ribrezzo, poi la sua calda ed esanime carne...
Il suo urlo fu il mio nettare, fonte di sovrumana energia distruttrice
e schizzi di sangue sul mio viso la vera liberazione dell'essere...
capì di essere più malvagia di lui...
E come un buco nero lo inghiottì in me, giù, in profondità,
fino a toccare il fondo da cui nessun essere comune era mai tornato,
se non noi e i nostri simili...
Annal si svegliò dalla sua trance e i suoi occhi magici
rifletterono tutto il male dell'universo...
...gli tesi una mano grondante di sangue...

 

A: ...e fuggimmo, stanche di tanta sofferenza.
Un raggio di luce ci insegnò la strada per tornare nei boschi
dove siamo nate e tuttora viviamo, in piccoli villaggi isolati dall'oblio
siamo tornate nelle nostre case di legno contornate
da ghirlande di fiori
a scaldarci davanti al fuoco e a farci belle per i nostri Amori,
ma quali Amori? Il tempo passato in quel mondo assurdo
ci aveva fatto trascurare la nostra vita,
rapendoci dalla nostra terra,
ci lavammo i capelli ed il corpo in acque che sembravano latte
e sprofondammo in un sonno riposante nei nostri letti a baldacchino
dalle tende nere in pizzo intrise di diamanti viola,
un sonno magico che ci avrebbe preparato a una nuova battaglia.

 

J: Solo il respiro di Ann addormentata aleggiava nella piccola stanza
dal soffitto alto inondato di edera verde-nera.
I miei occhi erano come lastre di pietra ma non trovavo riposo
nella beatitudine ristoratrice del sonno...   
...mille vocine rimbalzavano nel mio cranio,
le vocine delle figlie di Icaro
con le gocce di cera delle sue ali al posto delle lacrime sulle guance...
mille vocine femminee, una più gioiosa dell'altra,
che mi chiamavano a giocare con loro, a giocare con l'argilla,
a modellare gnomi e fatine insieme al gran Dio Pan...
posai i miei piedi sulla terra gelida,
stanchi e feriti tremarono appena
e con solo un velo addosso seguì coloro che mi stavano chiamando.
Non mi accorsi di varcare la soglia e di uscire,
di correre nei boschi con le sembianze di un lupo bianco
e di nuotare nei torrenti...
Varcai i cancelli del cimitero...
...mi sentì a casa...
 
A: anch'io la seguì, richiamata d al suono del tonfo delle
maniglie delle tombe, che il vento faceva sbattere,
un suono macabro ed esile.
Raggiunsi il cimitero correndo tra i rovi della rose
appena sbocciate,
le mie vesti nere si strappavano tirate dalle spine
ma non mi importava, volevo solo vedere perché Adore
si era diretta in quel posto silenzioso, la casa della Morte.
Il profumo delle rose inebriava tutto, come una pozione magica,
un sonnifero, un veleno fatato, ed io correvo fino a che...
...mi ritrovai davanti al cancello di ferro battuto dove,
al di là di esso, troneggiavano le croci,
così dannatamente romantiche e tristi, il più bel effetto
estetico del mondo, turpe e solitario.
"Adore sei qui?", chiesi al vento,
non ottenni alcuna risposta allora iniziai a vagare per le tombe,
ancora assonnata, ma nulla, nessuna traccia di Adore,
la mia Adore...

 

J: Infiniti rintocchi di campane a lutto,
mentre con il mio velo lasciato al vento scendevo piano
gli scalini della polverosa e tetra cripta gotica.
Non-vita non-Morte è la mia,
perciò perché preoccuparsi di ciò che sarebbe potuto accadere dopo?
Fra l'abside e l'altare una piccola botola
aperta ai cancelli del mondo sconosciuto,
non un istante da attendere, ero già lì,
discesa delicatamente nel regno di tenebra e magia
dinnanzi alla Corte degli Scontenti.
In un slitario paesaggio, piccoli fiumi
e laghi coperti di strana vegetazione...
Uno spirito, proprio poco distante da me,
una donna morta di parto che lavava con movimenti lenti e decisi degli stracci intrisi di sangue, presagio di una Morte vicina di qualche malcapitato viaggiatore...
un senso d'angoscia rapì il mio respiro e mentre voltavo poco il capo
vidi una delle creature più belle del regno incantato...
Una GLAISTIG, una ninfa d'acqua, seducente ma piena d'inganno,
con la sua perfidia e le su e semi-sembianze caprine...
Tra aloni verdi del suo abito
Mi tese una mano delicata come un petalo di rosa
"vieni straniera...vieni bella innocente fanciulla
dalla carne d'opale bianco e occhi di perle nere... Danza con me su queste acque incantate con i tuoi fluenti capelli corvini..."
volevo andare... volevo... e non m'importava se poi si sarebbe nutrita del  mio sangue come un angelico Vampiro...
streghe verdi scivolavano sull'acqua pronte per affogarmi, Asrai volavano fra fuochi fatui...
 "No!!!! Lasciala andare!!! Lei è una delle protette di Leanan-Sidhe!!! La vampira dell'isola di Man, la musa ispiratrice dei poeti!!"

 

A: Ho gridato, finalmente avevo trovato la mia Adore,
correndo giù per quei scalini polverosi dal tempo,
inciampando più volte,
"Chi sei tu? Che cosa vuoi?!" mi hanno gridato le streghe
tutte in coro, Adore era priva di sensi,
volteggiava in aria magicamente,
"Sono sua sorella e non vi permetterò di toccarla!!!",
una fragorosa risata è risuonata per tutta la cripta,
mi deridevano altezzose,
"In fondo siamo vostre sorelle e voi osate farci del male!!"
ero furiosa
"Come osi tu ad eguagliarti a noi, stupida umana?!"
"Umana?! Ora vedrete!!!"
Pronunciai un'antica formula magica che ci avevano insegnato i nostri avi, per difenderci da qualsiasi attacco.
Da una forte luce apparve un'arpa, bianca sfavillante,
l'afferrai al volo e iniziai a suonarla.
Presto tutte le creature sparirono e Adore cadde a terra esanime,
l'arpa sparì insieme alla sua dolce musica.
Corsi da lei "Adore! Adore! Svegliati!"
Lentamente mia sorella riprese i sensi ed aprì gli occhi,
"Ann, mi hai salvata, ma come hai fatto?"
"Stupidina, sei la solita irresponsabile, ho usato l'incantesimo dell'arpa purificatrice, ricordi? E' molto potente ed elimina qualsiasi aurea negativa ci circondi... Ricordi chi ce la insegnò? Nostra madre"
"Già, era una fata splendida che si unì ad un umano per amore, nostro padre."

 

J: Le membra mi dolevano e gli occhi erano colmi di lacrime
"Perché mi hai salvata?"
chiesi ad Ann, e lei, povera e stupita, rispose
"Perché sei mia sorella, perché altrimenti ti avrebbero uccisa...."
Piansi ancora, disperata
"Io voglio morire, voglio morire, solo per non morire mai più... Ann, siamo condannate a vivere in eterno, a soffrire in eterno della Morte degli altri, del dolore degli altri... Ma questo, oltre a distruggerci, ci dona questo sogno, questa illusione di vita, questa favola... Ann, io non credo più nelle favole, sono stanca... lasciami morire... solo per non permettere che lentamente muoia ogni parte di me... ti prego..."
Lei, attonita, rattristò il suo volto mentre aliti di vento facevano volare le nostre lacrime come gocce di puro ghiaccio...
Ci abbracciammo e chiudemmo gli occhi... mentre il nostro corpo si tramutava in ghiaccio, come le lacrime che stavamo versando, e a schegge volava via col vento freddo dell'inverno...
"Perdonam i...." Sussurrai...
C anti di sirene in lontananza, canti disperati, colmi d'angoscia,
fino a quando non comparve Astore, ma noi, ormai,
eravamo solo particelle di ghiaccio sparse nel vento...

 

A: "Dove siete?!!" gridò Astore lucente di rabbia
"Dannate streghe!!! Dio mi ha mandato a prendervi, ribelli!!!"
era furioso, noi eravamo ormai sparite, eravamo nell'aria,
e ridevamo di lui.
Ha avvertito le nostre risate
ed anche la rabbia si è fatta beffa di lui...
Piume bianche cadevano dalle sue ali,
toccando terra volteggiando,
ne raccolsi una e soffiandoci sopra dissi:
"Si, lasciaci in pace!

---------------------------------------

AL MOMENTO ...  FINE!!!!