|
GENERALITA'
La sigla distintiva dipinta sulla prora era:
MC,
mentre il suo motto era "IMPEDIMENTO NON MI PIEGA" (secondo altre fonti era
invece "A TUTTI I COSTI").
Esploratore leggero della classe "Navigatori" (composta da
12 Unità: Tarigo - Malocello - Pancaldo - Da Noli - Vivaldi - Usodimare -
Pessagno - Da Recco - Zeno - Da Verrazzano - Da Mosto - Pigafetta). Dal
1938 venne classificato, con i gemelli di classe, cacciatorpediniere.
Costruito nei Cantieri Ansaldo di Sestri,
venne impostato il 5/10/1926, varato il 14/3/1929 e consegnato il 18/1/1930.Affondato
il 24/3/1943 venne ufficialmente radiato dai ruoli del Naviglio Militare il
18/10/1946. Le Unità della
classe "Navigatori", al loro apparire suscitarono entusiasmi, critiche e
polemiche accese in quanto racchiudevano in se pregi e difetti. Comunque i
difetti, una volta ovviati, non furono tali da impedire a queste dodici
Unità di compere un'attività brillantissima sia in pace che in guerra.
Furono infatti fra le unità che ebbero al loro attivo il maggior numero di
miglia percorse. La classe
"Navigatori" aveva le seguenti caratteristiche iniziali:
Dislocamento: 2605 tonn.
(a pieno carico) |
Lunghezza: 107,7 mt. -
Larghezza: 10,2 mt. - Immersione: 4,2 mt (a pieno carico)
|
Apparato generatore: 4
caldaie Tipo Odero (il Malocello) con una scorta di combustibile
di 630 tonn. di nafta |
Apparato motore: 2
Turbine Parsons da 55.000 HP di potenza e n° 2 eliche a tre pale
|
Velocità massima: 38
nodi |
Autonomia: 3800 miglia a
18 nodi |
|
Armamento:
|
|
n° 6 cannoni da 120/50
in tre impianti binati |
n° 6 Lancia siluri da
533 in due impianti trinati |
n° 2 mitragliere da
40/39 a.a. |
n° 4 mitragliere da 13,2
a.a. in due impianti binati
|
sistemazioni per la posa
di campi minati. |
|
L'equipaggio era formato
da 173 uomini (dei quali n° 9 ufficiali)
|
|
ATTIVITA'
|
|
Dopo la consegna alla Marina Militare eseguì un breve
periodo di addestramento al termine del quale dovette ritornare in
cantiere per lavori di alleggerimento e modifica delle sovrastrutture.
Al termine, passò a far parte del 2° gruppo della Divisione Leggera.
Partecipò (1931) alla lunga
crociera atlantica in appoggio alla prima trasvolata Italia-Brasile e
l'8 dicembre dello stesso anno ricevette a Genova la Bandiera di
Combattimento offerta dal Comune di Varazze.
Effettuò quindi intensa attività
di squadra partecipando alle principali esercitazioni ed effettuando
diverse crociere in porti esteri del Mediterraneo.
Il 28 giugno 1935 nel corso di una
manovra notturna di simulato attacco, avvenne una collisione fra o
Zeno ed il Malocello; si ebbero gravi avarie alle due unità
con cinque morti e sei feriti sul Malocello ed un morto e due feriti
sullo Zeno.
Dal 1936 al 1938 partecipò alle
operazioni militari durante la guerra civile spagnola.
Nel 1938 venne declassato a
cacciatorpediniere ed assegnato al gruppo Ct di riserva della IV
Divisione, rimanendo dislocato alla Spezia fino al 5 luglio 1939, quando
partì per Tangeri in qualità di stazionario.
Rientrato in Italia, a Livorno,
venne sottoposto a grandi lavori di trasformazione e ammodernamento nel
periodo 2 gennaio/31 marzo 1940.
Il 10 giugno 1940, si trovava a Taranto come unità
della 14a. Squadriglia Ct. della IV Div., 2a. Squadra.
Partecipò inizialmente cone Ct di
squadra alle uscite delle navi maggiori; fu presente allo scontro di
Punta Stilo, ma ben presto venne impiegato alla scorta dei convogli.
La sua attività fu lunga e
brillante; durante la scorta ai convogli attaccò più volte con bombe da
getto sommergibili nemici; fu sottoposto ad attacchi aerei riuscendo
sempre a disimpegnarsi senza gravi danni ed abbattendo anche alcuni
velivoli inglesi; salvò numerose vite umane fra i naufraghi dei
mercantili affondati.
Nel giugno 1942 partecipò allo scontro di
Pantelleria, insieme agli incrociatori Eugenio di Savoia e
Montecuccoli, impegnando decisamente l'avversario. Essendo stato il
sezionario Vivaldi colpito dal fuoco nemico, immobilizzato ed
incendiato, rimase nelle sue acque per proteggerlo; lo scortò poi in
porto difendendolo anche da attacchi aerei. Per questa azione lo
stendardo dell'Unità venne decorato di medaglia d'argento al V.M.
|
|
Nell'agosto 1942 passò in riserva alla Spezia per
eseguire grandi lavori. Rimase in arsenale quattro mesi, durante il
corso dei quali venne dotato, unico della classe Navigatori, del radar
tedesco "Dete".
Rientrato in armamento nel gennaio 1943,
operò attivamente sulla rotta fra Trapani e Tunisi, come trasporto
veloce di truppe tedesche.
L'ultima uscita avvenne il 23 marzo 1943
da Pozzuoli, insieme al Pancaldo ed al Camicia Nera.
Riunitosi il mattino seguente con l' Ascari, il gruppo della
quattro Unità cariche di truppe germaniche proseguì per Tunisi.
Purtroppo alle ore 7,30 del 24 marzo, ventotto miglia a Nord di Capo
Bon, il Malocello urtò contro una mina nemica che scoppiò al
centro della nave. Assistito dall'Ascari, affondò poco dopo
spezzato in due.
In guerra aveva percorso 61.709 miglia
per un totale di 3737 ore di moto effettuando 149 missioni di guerra fra
cui 6 per ricerca nemico, 6 per posa sbarramenti torpedini, 2 per caccia
antisom, 68 per scorta convogli. |
|
|
Carlo Di Nitto |
|
|
|