Citocromomorfismo:
arte verso
Pascoli sapeva bene quando fosse difficile
cogliere "
quel particolare nel quale è, per
così dire, come in una cellula speciale, leffluvio
poetico delle cose
": la sua eccezionale
sensibilità gli consentiva di percepire la bellezza
nellunità elementare che locchio nudo, ricco
di perfetta vista, ignora. Intanto proprio la sintonia
con lunità morfologica elementare di un organismo,
svela, a lampo di intuizione,il miracolo di un elemento
semplice, primitivo, non divisibile in parti che abbiano
la medesima dignità funzionale: ogni cellula della sfera
biologica e, per astrazione, di una struttura costitutiva
di un movimento o di un pensiero,è ispirativa di moti
psichici, di pulsioni esplorative di profondità
psicologiche. Lallusione alla cellula è indicativa
di una via con un cuore: rivela una passione originaria,
propone lineffabile. Come altrimenti Montale
avrebbe potuto far percepire un grumo di poesia liberato
per lincontro con il puro sentire? |
Abituato alle cellule della poesia della parola, esperta
di biologia, di politica di urbanistica, mai avrei potuto
supporre che DNA e cellule nervose e muscolari potessero
diventare protagoniste di una pittura suggestiva, in cui
si coniugano passione di vita, leggi naturali, sogno di
scienza a soccorso degli incidenti nei naturali percorsi,
felicità di speranza. Lincontro con larte
ANIELLO CICCONE ha confermato che gli esami non finiscono
mai e che le vie dellarte consentono, a chi ne ha
il dono, di farsi interpreti di una storia, anche della
propria talvolta, universalizzando sentimenti affidati
allimmaginario di norma "consueto" alle
scienze esatte, e al colore che respira tra memoria e
realismo fantastico. Alla pittura che interpreta
strutture cellulari e le fa protagoniste di
"ritratti" per incontri ravvicinati e per
emozioni meditative, CICCONE è pervenuto dopo una scelta
espressionistica che impegna linterprete attento
alle fisionomie psicologiche, ai valori elegiaci, alle
storie esistenziali, che fanno pensare ad una costante
inquietudine, ad una situazione di presenza e lontananza,
che non sfugge a chi si sofferma sulle soluzioni
cromatiche e sui riflessi inconsci, che si percepiscono
nelle scelte dellimmaginario. Lespressionismo
di CICCONE predilige il dato naturalistico e la
"tentazione" è quella dellincanto che
subito però si vela di malinconia. E interessante,
al di là dellesercizio tecnico, (che del resto
potrebbe togliere qualcosa allimmediatezza della
umanizzazione dei fatti dipinti, talvolta con suggestioni
cromatiche che si perdono al limite
dellevanescenza, nella delicatezza di una soglia
avvertita tra veglia e sogno), il senso del silenzio che
emana dallatmosfera dei dipinti. La svolta decisiva
nei ritmi narrativi e degli intrecci materico-cromatici
di questo pittore, che si ritrova allo specchio
nell'opera, è evidente allorchè comincia a dipingere
come se avesse scoperto un nuovo mondo. CICCONE lascia il
monologo e universalizza la visione, proprio con la
generosa rivelazione di un impegno vitale, di una fede in
se stesso e nelluomo per cui alla fisionomia
esteriore lartista sostituisce una diversa
centralità e perimetrazione. Egli si fa interprete di
cellule e di incidenti di percorso cellulari. Parla di
condizioni esistenziali determinate da bizzarie naturali
e si sintonizza con il pensiero dello scienziato
correttore dellerrore biologico. La pittura
citocromomorfica è una via che porta allessenza
della vita, che comunica con immediatezza
allintuizione e alla coscienza delluomo,
quando si misura alla luce delle radici motorie del
proprio corpo, del suo territorio reale di conoscenza. Si
tratta quindi di un discorso che documenta e richiama
alla natura, facendoci sentire non troppo diversi dalle
altre creature viventi, che si aprono alla vita con un
patrimonio cellulare dal quale comunque dipendono.CICCONE ripropone il problema della riappropriazione del
proprio corpo, della tutela del patrimonio genetico,della
necessità della ricerca scientifica, della favola della
felicità naturale, che non sarebbe mai percepita senza
il mistero dellamore e dalla comunicazione, che è
sinonimo di appartenenza; noi siamo estranei agli altri
solo quando non ci appartengono più,quando il disamore
ci fa egoisti e poco disponibili alla solidarietà. La
pittura di CICCONE primaria fino alle radici della vita,
allimpronta cromosomica, allevidenza della
cellula "funzionale" e di quella
"responsabile", motiva la solidale compresenza
come bisogno primario dellaltro, destinatario della
nostra comunicazione. Far arte per citocromie vuol dire
esigere e motivare comunicazione attraverso la
primarietà sensibile, che fa sincroniche le emittenze
vive in noi e in quelli che rappresentano la verità che
ci è di fronte. CICCONE ha una matura nozione del
dolore, ma è anche pieno delle verità profonde
dellesistenza; è luomo di fede e di scienza
finalizzato a conservare, nellarco delle ineludibili stagioni della vita una zona di felicità
dalla quale nessuno deve sentirsi escluso. E importante
la ricerca di questo pittore perché si proietta in
avanti, supera la commiserazione,conquista e spera, si
cura solo di una universale incompiutezza che si risolve
solo dove luomo si impegna ad essere di aiuto
alluomo. Intanto riconoscersi allo specchio di
tratti somatici è facile; identificarsi nella forma
primaria di una cellula è stupore e disorientamento, ma,
superato limpatto, si attiva il pensiero e, nel
tempo delle massime modificazioni, dove non si negano le
possibilità del progetto, che solo in quelle condizioni
ha autentici stimoli fondativi, si comprende il senso
della speranza. Larte di ANIELLO CICCONE è
speranza, certezza di andare verso: larte si fa
misura di eticità e del vivente divenire. |
ANIELLO CICCONE: Cittadino del mondo Ci
sono pittori capaci di racchiudere il mondo in una tavolozza,
intendendo per “mondo” l’assieme della idea creativa, dei moti
d’animo, del bisogno di colloquiare e di comunicare con tutti. Pasquale Mancini |