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Angela Diana Di Francesca










NEL BUIO



elaborazione digitale di Angela Diana

Chi può stare fuori stanotte
con questa notte da lupi?
Un lupo.
Conosce la mia casa,
sa che vivo qui.
L’alba è ancora lontana.
“Lo so che non è giusto”, grido.
Attacca lo stesso.



Quello che viene dal buio

Non ho niente da dire, non parlo nessuna lingua. Sono una belva. Se fossi una persona, se fossi un essere umano, non abiterei qui. Un altro presente vuol dire un altro passato, e invece tutto ormai è successo. E il futuro non esiste.
Tutto ciò che è importante per voi per me non è importante. Per me contano altre cose. Anche se avessi una lingua da parlare non capireste.

Una donna nel buio

I pacchetti dello shopping nella mano sinistra, a destra la borsa a tracolla, gonna longuette, un po’ scomoda per scendere dal treno, e infatti la sollevi perché non si impigli nei gradini, ora sei sul marciapiede, scuoti i capelli, aggiusti la borsa, uno sguardo ai pacchetti.
Finalmente hai comprato quel maxipull che ti piace tanto ma non ti convince, lo potrai portare a quasi cinquant’anni? Certo, oggi non è più come prima e una donna a cinquant’anni può ancora sentirsi giovane e indossare qualcosa di particolare, ma queste sono cose che dicono le riviste, in realtà poi magari ti guardano in un certo modo, come se tu volessi dimostrare chi sa cosa, o gareggiare con le ragazze, o peggio come se tu volessi proporti all’attenzione degli uomini, farti guardare, sedurre.
Ma io sono una donna, perché non dovrei avere piacere di farmi guardare, di sedurre? Io ho ancora un bel corpo (tristezza di questo “ancora”…Sei bella ancora, bella come l’aurora…Hai sbagliato il raffronto,volevi dir bella come un tramonto), perché non dovrei indossare questo maxipull con i leggins sotto, sì, insomma, i fuseaux, si chiamano leggins ora, c’è un po’ di freddo, una pioggia leggera, che ore sono? solo le 8 meno 10, è ancora presto.
E’ ancora presto ma è buio, non vedi? E’ buio e la strada è deserta, come fai a non avere paura?A pochi isolati c’è la casa con le finestre illuminate, tuo marito ha acceso la tv e ha apparecchiato la tavola. Pochi isolati di distanza possono diventare lontani, molto lontani, lo vedi come scorre l’immagine, in campo lungo, la casa, lo vedi, si srotola, si allontana come negli incubi, la finestra è sempre più piccola, è inutile affrettare il passo, potresti correre ma sarebbe lo stesso.
Io prendo spesso questo treno, conosco bene questa strada, faccio spesso questi pochi metri poco illuminati, non mi faccio bloccare da queste paure, io voglio essere libera. Riprendiamoci la notte, siamo nel 2007 e non è notte, sono quasi le otto, sono andata a fare un po’ di compere, la casa è vicina, la posso vedere da qui, infatti, c’è luce alla finestra del salotto.
Dissolvenza, dissolvenza, le pareti color crema, la rivista sul divano, i piatti col bordo verdino, le pantofole grigio perla, non ti insospettisce questa dissolvenza che ti porta dentro casa, a contatto con le forme note, i colori consueti, tuo marito ha preparato la tavola e acceso la tv, sta per cominciare il telegiornale e tu sei là, nel calore e nella luce ti invita il tuo sogno distorto, dovresti diffidare delle dissolvenze, non promettono niente di buono, forse potresti ancora fare qualcosa, prendere il telefonino, chiamare tuo marito perché ti venga incontro.
Non sono una bambina, so badare a me stessa, non sono una bambina anche se è vero che ho un po’ di paura, ma altre volte l’ho avuta, è una paura da niente, qualcosa di addomesticato non di selvaggio, come guardare un thriller o giocare a nascondino, sì me lo ricordo com’era, aspettare che ti trovassero col cuore in gola, ma quanti anni sono passati, non sono Cappuccetto Rosso, ed ecco che ho fatto altra strada, ora sono più vicino a casa e la paura va via.
Pensi che basti dire Non Sono Cappuccetto Rosso per cancellare il lupo? In quale fiaba vuoi stare stanotte? Scegli tu, non fa più differenza, presto dormirai. Ti cullerei se potessi, ma non posso entrare in questa tenebra, è un sogno solo tuo e non ho la chiave, non te lo aspettavi, lo so, non te lo meritavi, lo so, hai fatto tante volte questa strada ripetendo il tuo mantra riprendiamoci la notte come una brava bambina saggia. Ma ti vedo stringere di più i pacchi dello shopping, c’è anche un pacchetto di cosmetici, crema rigenerante, maschera antirughe, profumo, rossetto no transfer Cannelle, acquisti da donna, perché tu sei una donna, e la notte niente potrà restituirtela, e una distanza di pochi metri è per te un deserto irredimibile, sei lontana, lontana, c’è silenzio, intorno a te solo il buio, sei sola, una donna nel buio.

Angela Diana Di Francesca