Urano

La scoperta di Urano e del tutto casuale e si deve a William Herschel il quale nel 1781, mentre stava osservando alcuni campi stellari con un piccolo telescopio di sua costruzione, si imbatte in questo nuovo oggetto celeste che fu dapprima classificato come una stella e poi correttamente identificato come un pianeta. A causa della grande distanza dal Sole, Urano riceve meno di 1/360 dell'energia solare che raggiunge la Terra. Per questa ragione la temperatura, sulla superficie visibile, e infe riore a -200°C. Quello che e apparso alla navicella Voyager 2 nel gennaio del 1986 era essenzialmente una sfera omogenea dalla tinta azzurrino-verdastra. L'atmosfera vera e propria del pianeta, con caratteristiche abbastanza simili a quelle degli altri pianeti giganti, e infatti nascosta da una densa cortina nebbiosa, formata prevalentemente di cristalli derivati dall'acetilene e di goccioline di idrocarburi. Un'analisi attenta delle immagini ottenute con il Voyager, ha pero localizzato sotto questo strato uniforme alcune strutture nuvolose, che hanno permesso, mediante il loro movimento, di calcolare il periodo di rotazione degli strati più alti dell'atmosfera. Esso risulta compreso tra le 16 e le 17 ore. Per avere una stima della rotazione dell'interno planetario, era invece necessario studiare il campo magnetico, che e risultato non solo molto intenso (circa 50 volte superiore a quello della Terra), ma anche orientato in modo del tutto anomalo. Il suo asse e infatti inclinato di circa 60° rispetto all'asse di rotazione del pianeta. Siamo di fronte ad un vero proprio rotatore obliquo, simile per molti versi ad un "pulsar". Il periodo di rotazione del campo magnetico, e quindi dell'interno del corpo celeste, e risultato di circa 17 ore e 6 minuti. Nel marzo 1977 si e scoperto che anche Urano ha degli anelli. La loro struttura e molto simile a quella dell'anello F di Saturno. Essi sono infatti estremamente sottili e a volte anche eccentrici. Il meccanismo dinamico per mantenerli sotto tale conformazione anomala e lo stesso scoperto per l'anello di Saturno: la presenza di satelliti "pastore". Date le dimensioni molto ridotte degli anelli di Urano, i satelliti "pastore" possono non superare i pochi chilometri di diametro. Per tale motivo sono stati individuati soltanto quelli relativi all'anello e , il più esterno e il più grande, mentre gli altri sono sfuggiti alla telecamera della sonda spaziale a causa della loro piccolezza. Ai 9 anelli scoperti da terra se ne è aggiunto uno molto debole, compreso tra i due più esterni e denominato provvisoriamente 1986U1R. E stata anche rilevata una vasta e tenue fascia di materiale larga circa 3 000 km, a circa 17 000 km dal limite superiore dell'atmosfera di Urano. Diversamente da quelli di Saturno, gli anelli di Urano sono composti di particelle di colore scuro, le cui dimensioni minime non sembrano essere inferiori a quelle di grossi "sassi". La mancanza di materiale "polveroso" e forse dovuta allo strano comportamento del campo magnetico, che potrebbe "spazzare" la zona interessata in modo molto efficiente. Uno dei particolari più insoliti di questo pianeta e dato dalle sue caratteristiche orbitali. Il suo asse di rotazione, invece di essere pressoché perpendicolare al piano orbitale, come avviene per tutti gli altri pianeti, giace praticamente nel piano dell'orbita, cosicché nella sua traiettoria attorno al Sole Urano "rotola" invece di effettuare un corretto movimento di rivoluzione. Urano impiega 84 anni per completare un'orbita; durante tale percorso, per un lunghissimo periodo il polo nord e rivolto verso il Sole, mentre, dopo che il pianeta ha percorso metà dell'orbita, e il polo sud a trovarsi in quella posizione. Per questa ragione, se fosse possibile vivere presso uno dei poli, si rimarrebbe immersi nell'oscurità per oltre 42 anni. Molto interessante e risultato il sistema satellitario. Alle 5 lune già conosciute attraverso le osservazioni da terra, se ne sono aggiunte altre 10. Due di queste sono i "pastori" dell'anello E, mentre le altre sono esterne, ma piuttosto vicine al bordo dell'anello. I nuovi satelliti sono abbastanza piccoli, con un diametro che oscilla tra i 20 e i 150 km. Informazioni importanti si sono avute sui satelliti maggiori. Oberon, di poco superiore ai 1 500 km, e ricoperto di crateri da impatto che presentano pero un fondo scuro, segno probabile di antiche eruzioni vulcaniche acquose. Titania, leggermente più grande, mostra una superficie ancora più complessa, solcata da lunghe e profonde vallate, indicanti un'intensa attività geologica. Umbriel, invece, di poco superiore ai 1 000 km, si presenta come un modo antichissimo dal colore molto scuro. Le superfici di questi corpi hanno riflettività molto basse, di gran lunga inferiori a quelle riscontrate per i satelliti di Saturno. Ciò si deve soprattutto alla presenza del ghiaccio di metano o, quanto meno, ai resti della sua dissociazione dovuta all'impatto con particelle cariche in grado di liberare carbonio. Segni chiari di una stupefacente attività geologica si sono nuovamente accertati su Ariel, con un diametro di circa 1200 km. e soprattutto su Miranda, il più piccolo con i suoi 500 km. Zone collinari, crateri meteoritici, lingue simili a ghiacciai, spaccature profonde nella crosta superficiale, e molte altre caratteristiche peculiari, fanno di quest'oggetto un "rebus" per il momento non risolvibile. Alcuni scienziati pensano ad un'origine catastrofica per Miranda. Esso potrebbe essersi formato dall'unione gravitazionale dei frammenti, sia ghiacciati che rocciosi, di un antico e più grande satellite di Urano, andato distrutto per qualche collisione con un grosso asteroide o una cometa. D'altra parte e quasi certo che il sistema di Urano abbia subito in tempi remoti un evento catastrofico di portata planetaria, come e ampiamente avvalorato dall'anomala inclinazione dell'asse di rotazione, probabilmente "piegato" a causa di un impatto immane. Niente fa infatti supporre che il pianeta si sia formato sotto queste condizioni, per merito dei comuni meccanismi di aggregazione planetaria.

 

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