NOTE
La
storia della discografia sovietica di Lucio
Battisti merita una nota che vada
oltre la scarna elencazione dei dati riguardanti le - peraltro poche -
emissioni.
Fino al 1990 circa la sola etichetta esistente
in Unione Sovietica era la
МЕΛΟΔИЯ
(ovvero la MELODIYA)
che si occupava di
pubblicare i brani musicali, stranieri e locali;
tuttavia era quasi impossibile
vedere stampati interi album di artisti d'oltre
cortina, mentre era più facile trovare per loro
singoli brani pubblicati sui dischi flexi.
Il disco
flexi.
A
partire dalla metà degli anni ’50 prese a
diffondersi il “flexi-disc” (i primi furono
inglesi e giravano a 78 giri), e conobbero il
boom tra gli anni 60 e 70.
Il flexi-disc era un sottile foglio di vinile
inciso come un disco, solitamente soltanto da un
lato, ed era morbido al punto tale da poter essere
piegato e perfino arrotolato (da qui il suo
nome). Concepiti come dischi promozionali ed usa-e-getta da allegare alle riviste, la loro
esistenza era veramente breve a causa del peso
dei bracci e delle puntine dei giradischi
d’epoca, sicché pochi ascolti erano sufficienti
a storcere il flexi e a rovinarne i solchi.
In Unione Sovietica generalmente i flexis venivano
allegati ad un mensile musicale, il ΚPYZOЗOP (KRUGOZOR),
che aveva la caratteristica di essere delle
dimensioni della copertina di un 45 giri e che
conteneva al suo interno 6 dischi flexi, dove si
mescolavano interviste, canzoni folk, musica
rock e discorsi politici.
In tre casi questi dischi hanno ospitato brani
di
ПУЧO
БАТТИСТИ.
Da
precisare che in seguito alla caduta del regime
comunista ed alla dissoluzione dell'Unione
Sovietica, la
МЕΛΟΔИЯ è stata sostituita
da altre etichette discografiche (su tutte l'ANTROP,
ma anche la RITONIS, RUSSIAN DISK, SANTA RECORDS
LTD) che in molti casi hanno stampato intere
serie di album senza essere munite di regolare
licenza. E' probabile che anche alcuni album di
Lucio Battisti siano stati stampati in questo
modo.
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