STADIO DI SAN SIRO - 19 GIUGNO 2003

 

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Claudio Baglioni luce a San Siro 
L'orario insolito penalizza lo show 
Baglioni a Milano carbura piano ma quando scende il buio San Siro lo incorona nuovamente come il "divo Claudio". In cinquantamila hanno infatti sfidato un orario da passeggiata, un'afa agostana (trenta i gradi quando comincia lo show) e un'acustica non impeccabile per partecipare al concerto "Ci sono anch'io tour". Alla fine tutti soddisfatti o quasi, con nel cuore una serata in pių da non dimenticare. 
Lo show 
Si comincia con una puntualitā svizzera esportata alla Scala del calcio: sono le 20.30 quando Claudio Baglioni mette piede sul prato di San Siro chitarra in spalla e manda in visibilio giovanissimi e non facendo l'intero giro di campo a passo d'uomo con un medley dei suoi brani storici come I Vecchi, Signora Lia, Viva l'Inghilterra. Poi prende posto al centro di una passerella che divide in due l'erba dello stadio: lui al centro e poco dopo arriverā alla sua destra la band e alla sua sinistra l'orchestra. 

Applausi e commozione per Avrai, sparata quasi in avvio solo col pianoforte mentre qualcuno storce il naso per un ritorno acustico fastidioso. Passano i minuti ma Baglioni non decolla. Da buon professionista lui non stecca nulla ma č l'atmosfera a non scaldarsi: un concerto praticamente nel tardo pomeriggio non piace a nessuno, nč a chi si esibisce nč a chi deve fare le corse per arrivare allo stadio in tempo. 


Cala la sera, sale Baglioni
Pių fa buio pių il concerto decolla. Mentre Baglioni snocciola i brani del suo ultimo disco, sulla piattaforma orizzontale cominciano le coreografie che saranno il plus dello show. Tra giochi di luce e colpi ad effetto, sono ottanta i ballerini e 400 le comparse che si alternano sui 120 metri di piattaforma: lo fanno vestiti da street dancers, coperti con candide tuniche, con veli orientali, con i pattini ai piedi o addirittura con il velo da suora. Il feeling con il pubblico cresce quando Baglioni s'inventa una versione acustica di Buona Fortuna, anno 1981. Il brano coglie di sorpresa un po' tutti ma segna l'avvio. Da lė comincia il vero show di Baglioni, unico vestito di bianco in mezzo ad un arcobaleno di luci, ballerini e musica. Nel giro di poco sul palco sale prima il figlio Giovanni (con lui Baglioni si mette il cappellino in testa e canta l'ironica Serenata in Sol) e poi Laura Pausini per un duetto strappa applausi in E tu.) 


Il finale
Adesso Baglioni ha la serata in mano: canta quasi di pancia da pių di due ore, lancia frecciate agli amministratori ("lavorare qui č stato difficile ma non per colpa nostra") chiama il pubblico a sč e la risposta non manca. Su Bolero San Siro trema come per un gol di Vieri o Inzaghi. Lo stesso accade per il gran finale di Strada facendo, La vita č adesso, Via cantate una dopo l'altra da lasciar senza voce i fan pių scatenati. 

Sono le 23,27. Scatta il conto alla rovescia per un concerto coi minuti contati. Baglioni chiama tutti sul palco centrale, si mette in testa al gruppo e ripercorre il campo per raccogliere l'ultima ovazione. (s.l.)