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Corso di Educazione alla cittadinanza nella Rete della Vita

 

 

(Peter Deunov)

Quando qualcosa turba il tuo sguardo, cogli dietro il velo delle forme transitorie, l'infatigabile lavoro dello Spirito che tende ad elevare le anime verso L'Eterno. Dietro ogni forma vedi l'immagine dell'Eterno.

Intensa è la vita del discepolo! Il discepolo prova gioie e tristezze profonde che il mondo non conosce. La tristezza di tutti i semi sepolti nelle profondità della terra oscura e la gioia di tutti i fiori che si sviluppano e si dischiudono alla luce.

Perdona sempre a causa di Dio! Il perdono non proviene dal'uomo. Esso viene da Dio.Tu puoi essere in lotta con te stesso, puoi chiederti se bisogna perdonare, ma devi uscire vincitore da questa lotta. La prima cosa attraverso la quale il discepolo entra nella vita spirituale è il perdono. Perdona a causa di Dio!

Dall'esterno nessuno può corromperti, se tu non lo desideri. E' la grande libertà che il Primo Principio ha lasciato all'uomo!

La scelta del matrimonio è un momento molto responsabile nella vita di un uomo e di una donna. Per farsi una famiglia è necessario che essi abbiano un punto di contatto nel Mondo divino, un altro – nel mondo spirituale e un terzo punto di contatto – nel mondo fisico. Tutti e due devono prima manifestare il loro amore per Dio e poi, tramite Dio, amarsi l'un l'altro. Il risultato di questo processo sarà l'armonia delle loro anime – una trasfusione incessante che li convertirà in un tutt'uno, dedicato al Divino. Se decidono di avere un bambino, devono cominciare la sua educazione dal momento del concepimento.

(Thomas Moore)

"La grande malattia del ventesimo secolo, che ha a che vedere con tutti i nostri problemi e che ci colpisce sia in quanto singoli individui sia in quanto società, è la «perdita d'anima». Quando l'anima è trascurata, non si limita ad abbandonarci; essa ricompare in modo sintomatico nelle ossessioni, nelle dipendenze di ogni genere, nelle forme di violenza e nella perdita di significato. Noi siamo tentati di isolare questi sintomi o di sradicarli uno per uno; ma il problema di fondo è che abbiamo perso il nostro sapere relativamente all'anima e non ci interessiamo neppure più a esso".

(Omraam Mikhaël Aïvanhov)

Certi racconti, che in genere si crede siano riservati ai bambini, sono in realtà dei racconti iniziatici, ma per poterli interpretare bisogna conoscere la scienza dei simboli. Il drago non è altro che la forza sessuale. Il castello è il corpo dell'uomo. In tale castello sospira la principessa, cioè l'anima che la forza sessuale mal dominata tiene prigioniera. Il cavaliere è l'ego, lo spirito dell'uomo e le armi di cui si serve per vincere il drago rappresentano i mezzi di cui lo spirito dispone: la volontà, la scienza per dominare la forza sessuale ed utilizzarla. Perciò, una volta dominato, il drago diventa il servitore dell’uomo, gli serve come mezzo per viaggiare nello spazio, perché il drago ha delle ali. Sebbene sia rappresentato con una coda di serpente - simbolo delle forze sotterranee - possiede anche delle ali. È chiaro, semplice: è l'eterno linguaggio dei simboli.

L'universo intero è popolato dai pensieri del Signore; le creature visibili ed invisibili sono i suoi pensieri.

 

"Pregate per chiedere la luce, l'amore, la pace o soltanto la salute; la sincerità e il fervore della vostra preghiera fanno sì che interiormente vi proiettiate su un altro piano. Pensate che con questa preghiera vi rivolgete a Dio... Sì, senza dubbio; ma Dio, che certamente esiste al di fuori di voi, esiste anche dentro di voi, ed è proprio a questa potenza superiore presente in voi che vi rivolgete. Siccome la potenza è dentro di voi e voi la toccate, essa risponde; la sua risposta consiste in correnti di vita intensa e pura che attraversandovi, illuminano e armonizzano tutto al loro passaggio. Nella preghiera ritroviamo il movimento della respirazione: quando rivolgete verso l'alto la vostra domanda, è l'inspirazione; quando ricevete la risposta, le benedizioni del Cielo scendono su di voi ed è l'espirazione."

Carl Gustav Jung

Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Se' o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo.

Una psicologia capace di soddisfare soltanto l'intelletto non è mai una psicologia pratica; l'anima nella sua totalità non può mai essere intesa soltanto con l'intelletto. Ci piaccia o no, il momento della visione universale s'impone, perché l'anima cerca un'espressione capace di coglierla in tutta la sua pienezza.

«Concepivo la libido come il corrispondente psichico dell'energia fisica, e quindi, più o meno, come un concetto quantitativo, che perciò non avrebbe dovuto essere definito in termini qualitativi... non intendevo più parlare di istinti di fame, aggressivi, sessuali, ma considerare tutti questi fenomeni come manifestazioni diverse dell'energia psichica». «Anche in fisica parliamo di energia e delle sue varie manifestazioni, come luce, calore, elettricità, etc. Lo stesso vale anche per la psicologia... Se concepiamo la libido come energia, possiamo averne una dimensione abbastanza unitaria... M'interessava stabilire anche per la psicologia un'uniformità simile a quella che nelle scienze naturali esiste come generale energetica».

"L’incontro con se stessi e’ una delle esperienze piu’ sgradevoli alle quali si sfugge proiettando tutto cio’ che e’ negativo sul mondo circostante. Chi e’ in condizione di vedere la propria ombra e di sopportarne la conoscenza ha gia’ assolto una piccola parte del compito”.

"Avere una vocazione nel suo significato originario vuol dire essere guidati da una voce. (…) La voce interiore è la voce di una vita più piena, di una coscienza ulteriore più ampia. Nella voce interiore, l’infimo e il sommo, l’eccelso e l’abietto, verità e menzogna spesso si mescolano imperscrutabilmente, aprendo in noi un abisso di confusione, di smarrimento e di disperazione. L’uomo che, tradendo la propria legge, non sviluppa la personalità, si è lasciato sfuggire il senso della propria vita.

L'iniziazione non è comunicabile alla stessa maniera di quella "di un professore che nell'insegnamento profano comunica ai suoi allievi formule attinte dai libri, formule che essi dovranno soltanto immagazzinare nella loro memoria; si tratta qui di una cosa che, nella sua essenza stessa, è propriamente incomunicabile, poiché sono stati da realizzare interiormente".

L'esperienza iniziatica quindi rappresenta un mutamento di visuale che permetteva all'uomo di ri-collegarsi con il divino. Apparentemente nel nostro mondo attuale le iniziazioni sembrano scomparse, ma esistono ancora sotto forma di riti di passaggio depotenziati, infatti i vari festeggiamenti che vengono effettuati per il nuovo anno, per le nascite, per i compleanni o per qualsiasi conquista di tipo sociale, sono un pallido ricordo dei riti di rinascita spirituale che accompagnavano in illo tempore l'uomo. Raramente, oggi, questi passaggi corrispondono a mutamenti ontologici dell'individuo che li esaurisce invece in un'acquisizione di concreto potere personale e non in senso simbolico. Per questa ragione l'uomo non riesce più ad attuare quella forma di rigenerazione spirituale che gli era naturale in altri tempi.

(S.Freud)

La prima scoperta alla quale ci conduce la psicoanalisi è che, regolarmente, i sintomi morbosi sono legati alla vita amorosa del malato; questa scoperta (...) ci obbliga a considerare i disturbi della vita sessuale come una delle cause più importante della malattia." I malati non si accorgono di questo, ma ciò accade perché "essi portano un pesante mantello di menzogne per coprirsi, come se ci fosse cattivo tempo nel mondo della sessualità". Sessualità repressa che esplode in malattia o ritorna in parecchi sogni.

ISAAC NEWTON

Da dove proviene l'ordine e la bellezza che vediamo nel mondo?

PLATONE

Se non avessimo mai veduto le stelle, e il sole, e il cielo, nessuna delle parole che abbiamo detto sull'universo sarebbe stata mai pronunciata. Ma ora la visione del giorno e della notte, e dei mesi e dell'evolvere degli anni, ha creato il numero, e ci ha dato una concezione del tempo e il potere di indagare sulla natura dell'universo; e da questa sorgente abbiamo tratto la filosofia, di cui un bene maggiore non fu e non sara' mai donato dagli dei all'uomo mortale.

J.Seznec

Distribuiti in giusta successione, essi formano una scala simbolica, che sale dalla terra al cielo. Dall’alto di questa scala, Dio, la Prima Causa, governa il mondo, senza tuttavia intervenirvi direttamente, ma operando ex gradibus, cioè attraverso una serie ininterrotta di intermediari per modo che la sua potenza divina si trasmette fino alle creature che si trovano al punto inferiore, fino all’umile mendicante. Letta invece dal basso verso l’alto la scala insegna che l’uomo può elevarsi gradualmente nell’ordine spirituale inerpicandosi lungo le cime del bonum, del verum e del nobile, e che la scienza e la virtù lo avvicinano a Dio.”

Jean Chavalier

“Le confraternite sufi dell’Asia indiana sapevano tutto sulle posizioni, delle tecniche respiratorie, della sincronizzazione del respiro e dell’elocuzione (come pronunciare alcune sillabe in espirazione ed altre in inspirazione etc) e dell’accompagnamento di certe preghiere con movimenti del corpo. Tutti questi movimenti, estremamente vari, ma ugualmente significativi, derivano da una psicologia, una cosmologia, un simbolismo che uniscono la materia e lo spirito, il corpo e la psiche, in una medesima dinamica ritmata come manifestazioni di una stessa energia.”

Vyseslavcev

Il cuore è il luogo nel quale si cela la vera identità dell’uomo, invisibile agli altri e in gran parte anche a noi stessi, poiché è l’organo che più di ogni altra facoltà umana, più dell’intelletto, più della volontà, permette "... un contatto reale con Dio (...) un’autentica esperienza religiosa senza la quale non vi è né religione né vera etica...". ll vangelo ci assicura continuamente che il cuore è l’organo atto a ricevere la parola di Dio e il dono dello Spirito Santo (...) E questo contatto con la divinità è possibile perché nel cuore umano vi è la stessa profondità che è nel cuore di Dio. Qui si trova tutto il senso dell’espressione "a Sua immagine e somiglianza" (Gn 1, 26), qui l’uomo sente la sua divinazione, qui un abisso evoca un altro

Hillman

"L'archetipo permeava gli eventi raggruppati sotto di esso e il potere numinoso delle figure divine conferiva a qualsiasi fatto venisse accolto nelle stanze della mente una carica di valore emotivo. Le cose si tenevano insieme, non semplicemente per le leggi dell'associazione, che sono essenzialmente esterne e persino meccaniche, ma in ragione della loro intrinseca appartenenza a un significato mitico. (...) E' attraverso la memoria, che gli Dei entrano nella nostra vita(...). La psiche è costretta da essi a sviluppare una psicologia che sia basata non sull'umano ma entro il divino".

 

La teoria della ghianda dice che io e voi e chiunque altro siamo venuti al mondo con un’immagine che ci definisce. E questa forma, questa idea, questa immagine non tollerano eccessive divagazioni. La teoria della ghianda sostiene che ciascuna persona sia portatrice di un’unicità che chiede di essere vissuta e che è già presente prima di potere essere vissuta. Noi nasciamo con un carattere; che è dato; che è un dono, come nelle fiabe dalle fate madrine al momento della nascita".

psicoanalisi

la sublimazione indica il meccanismo responsabile dello spostamento di una pulsione sessuale o aggressiva verso una meta non sessuale e non aggressiva che trova valorizzazione a livello sociale, come attività artistica o la ricerca intellettuale.

M.Quoist

Signore, Ho bisogno di amore. Sono solo e vorrei essere in due.
Parlo e nessuno è là per ascoltarmi. Vivo e nessuno è là per cogliere la mia vita.
Perchè essere tanto ricco e non avere nessuno da arricchire?
Ascolta, piccolo, fermati, e fa', in silenzio, un lungo pellegrinaggio sino in fondo al tuo cuore.
Cammina lungo questo tuo amore nuovo, come si risale il ruscello per trovarne la sorgente,
e al termine, laggiù, in fondo, nell'infinito mistero della tua anima turbata, Mi incontrerai,
perchè Io mi chiamo l'Amore, piccolo, e non sono che Amore da sempre, e l'Amore è in te.

Io ti ho fatto per amare, per amare eternamente; e il tuo amore passerà per un'altra te stesso.
Lei sta cercando; rassicurati, è sulla tua strada, in cammino dall'eternità, sulla Via del mio Amore.
Bisogna attendere il suo passaggio, lei si avvicina, tu ti avvicini, vi riconoscerete.C
onservati per lei, piccolo, come lei si conserva per te. Io vi custodirò l'uno per l'altra,

Eliphas Levi

LE CREDO PHILOSOPHIQUE

"Je crois à l'inconnu que Dieu personnifie : Prouvé par l'être même et par l'immensité, Idéal surhumain de la philosophie, Parfaite intelligence et suprême bonté.

Je crois en l'infini que le fini proclame;

Je crois en la raison qui ne s'affaiblit pas;

Je crois à l'espérance et j'ai deviné l'âme, En sentant que l'amour méprise le trépas!

Je crois que l'idéal pour nous se réalise Dans les hommes d'amour, d'esprit et de bonté. Justes de tous les temps, vous êtes mon Eglise, Et mon dogme a pour loi l'universalité!

Je crois que la douleur est un effort pour naître, Que le mal est pour nous l'ombre ou l'erreur du bien, Que l'homme travaillant doit conquérir son être, Que le bien c'est l'amour et que Satan n'est rien.

Je crois qu'un même espoir vit sous tous les symboles, Que le monde a pour loi la solidarité ; Je renverse l'autel de toutes les idoles En prononçant deux mots: justice et vérité.

Je crois que par le droit le devoir se mesure, Que le plus fort doit plus, et le plus faible moins: Qu'avoir peur du vrai Dieu, c'est lui faire une injure, Mais qu'il faut réunir nos efforts à ses soins.

Je crois que la nature est la force innocente Dont jamais notre erreur n'abuse impunément;

Le mal rend la pensée active et vigilante, Mais il est le remède et non le châtiment.

Je crois que du trépas en déchirant les voiles, Nous retournerons tous au foyer paternel: L'ignorance et l'erreur sont l'ombre des étoiles Dont le bien rayonnant est le centre éternel !"

*

I Tarocchi sono una macchina filosofica, che evita alla mente di divagare, pur lasciandole iniziativa e libertà; si tratta di matematica applicata all’assoluto, l’unione di ciò che è logico con ciò che è ideale, come una combinazione di pensieri esatti tanto quanto i numeri, forse la concezione più semplice e più grande del genio umano

(Madre Teresa)

Diffondete l'amore dovunque andiate, prima di tutto nella vostra casa.
Date amore ai vostri figli, alla moglie, al marito, al vicino di casa...
Che nessuno venga mai da voi senza andarsene più buono e più felice.
Siate l'espressione vivente della bontà di Dio;
abbiate bontà sul volto, bontà negli occhi, bontà nel sorriso,
bontà nel saluto caloroso!

Dizionario esonet

(voce amore)

L' Amore nella filosofia indiana ed in quella greca presocratica (Esiodo, Empedocle), fu un principio cosmico, la forza che armonizza tutte le cose. Per Platone l’A. (eros) è desiderio della tensione ideale, fra mondo reale e mondo delle idee. Aristotele scorge in esso il principio in base al quale il primo motore, come oggetto di desiderio, muove le altre cose attraendole a sé. Nel neoplatonismo l’A. è la via preparatoria di accesso all’assoluto. Il cristianesimo insegna l’A. di Dio per l’uomo (grazia) e l’A. degli uomini tra loro (comandamento dell’A. per il prossimo): questo A. è agape (caritas), ovvero è disinteressato, volto al bene dell’altro, ed è contrapposto all’eros, che è desiderio interessato. Nel Seicento e nel Settecento l’A. torna ad essere interpretato come passione, il cui fondamento è di natura sensibile. Il Romanticismo rivendica la portata metafisica dell’A. Esso rompe l’individualità egoistica, ed è manifestazione dell’assoluto, che chiama a sé tutte le opposizioni ed ogni molteplicità. L’A. è simbolo dell’unione od identità di finito ed infinito, ed insieme vivente presenza dell’infinito nel finito. Nel Novecento l’A. è stato analizzato da Freud come sublimazione della libido.

Johannes Kepler o Keplero

"Ora vi è necessità, o Urania, di un suono maggiore, mentre Io salgo mediante la scala armonica dei moti celesti verso le cose più elevate, dove il vero archetipo della struttura del mondo giace ed è preservato. Seguitemi o musicisti moderni e attribuitelo alle vostre arti, perché ignoto all'antichità: in questi ultimi secoli la Natura, sempre prodiga, ha alla fine prodotto, dopo una incubazione di duemila anni, voi, i primi esempi genuini dell'universalità. Mediante il vostro armonizzare delle varie voci e per mezzo dei vostri orecchi la natura, nella sua più nascosta interiorità, ha sussurrato alla mente, che è la figlia dilettissima di Dio".

Dalai Lama

Riguardo all'amore e al desiderio sessuale, si può dire che il desiderio sessuale, per definizione, vuole qualcosa, che è la soddisfazione di questo desiderio attraverso il possesso dell'altro. In gran parte, si tratta di una proiezione mentale, suscitata da una particolare emozione. Noi immaginiamo l'altro in nostro possesso e, in questo attimo del desiderio, tutto sembra piacevole e attraente. Non vi si scorge alcun ostacolo, alcuna reticenza. L'oggetto desiderato ci sembra senza difetto, degno di ogni lode.

Quando il desiderio scompare - sia che si ritenga soddisfatto, sia che il tempo passi e lo indebolisca - non guardiamo più l'altro allo stesso modo. Le sembianze dell'oggetto, poco prima desiderabile, cambiano e talvolta rapidamente, all'improvviso. Alcuni ne rimangono stupiti. L'emozione iniziale si è dissolta, spesso cedendo il posto a un reciproco disconoscimento. Ciascuno scopre la vera natura dell'altro, fino a quel momento nascosta dal proprio desiderio. Da qui tanti matrimoni spezzati, discussioni, processi, odi.

L'amore, invece, è una sorta di chiara conoscenza che può svilupparsi fra due esseri avendo come condizione il rispetto reciproco. Allora si vede apparire un sentimento di vicinanza. I due individui che si amano si sentono vicini, talvolta molto vicini l'uno all'altro. Da questa vicinanza può nascere una compassione vera, come quella della madre per il figlio. Questa compassione, quest'affetto, non si basa su un'idea del tipo: questa persona è vicina a me, è fatta per me, noi ci completiamo in modo magnifico, oppure, mi è congeniale, mi fa bene, con lei la mia vita sarà migliore. No, si tratta di un affetto spontaneo, libero da ogni calcolo.

 

Selezione di Pensieri di Omraam Mikhaël Aïvanhov

estratti dai Pensieri Quotidiani (Prosveta edizioni)

Finché gli uomini e le donne non ritroveranno il valore della sublimazione della forza sessuale, saranno sempre delusi dalle loro esperienze amorose. Quando provano attrazione, desiderio reciproco, perché vogliono subito soddisfarlo? Perché non cercano invece di acquistare quella padronanza di sé che potrebbe fare di loro degli esseri superiori? Certo è difficile, ma se cominciassero a prendere l'abitudine di controllarsi, a poco a poco saprebbero utilizzare questo slancio per scatenare in loro delle forze di natura più sottile, grazie alle quali potrebbero fare delle scoperte magnifiche e migliorarsi. Sì, migliorarsi, perché quello che provano è un impulso molto benefico, solo che bisogna imparare ad utilizzarlo. Quindi, per quanto è possibile, che si accontentino di guardare con meraviglia l' altro, ringraziando la Madre Divina e il Padre Celeste dell'energia che ha dato loro. Così facendo conosceranno stati di coscienza di grande poesia e di grande elevazione, e l'esistenza sembrerà loro più bella e più ricca.

Quando cade troppa umidità sulle ali di una farfalla, quest'ultima non può più volare. Allora il piacere è questo: l'umidità. E quando vedo un uomo che non può più essere sorretto dalle sue ali (simbolicamente parlando), non serve che io gli chieda dov'è andato a cacciarsi, in quanto so che ha esposto le sue ali all'umidità. Per me l'umidità possiede un significato molto chiaro: impedisce di volare. E per asciugarsi alla luce, occorre molto tempo. Perciò credetemi non lasciatevi ingannare dal piacere che vi bloccherà lungo il cammino… Andate avanti finché raggiungerete la luce! Naturalmente, sono certo che molti di coloro che leggeranno o ascolteranno queste spiegazioni riguardanti il piacere si sorprenderanno e proveranno anche un certo malcontento dinanzi ad una simile mostruosità.

Imparate a soddisfare unicamente la natura divina nelle altre persone, cioè la loro anima e il loro spirito. Non mettetevi al servizio delle loro ambizioni, dei loro desideri egoistici... Mi direte: "Si, ma se dobbiamo preoccuparci di soddisfare unicamente le loro tendenze generose, altruiste, avranno certamente problemi con tutti; marito, moglie, figli, amici... saranno furiosi!" Lasciate che lo siano, e servite solo il loro lato divino. Gesù diceva: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti e tu, che sei vivo, seguimi!" Se si interpretano queste parole in senso lato, si possono fare scoperte interessanti. Perché uomini e donne hanno tanti problemi fra di loro? Perché "seguono i morti". La loro natura inferiore infatti, deve essere considerata morta, e se cercano tanto di accontentarla e di soddisfarne i capricci, finiranno col morire anche loro. Gesù non intendeva parlare dei morti nei cimiteri; quelli stanno dove debbono stare, daltronde la loro anima è viva. I morti di cui parlava Gesù sono gli esseri che non hanno nessuna vita spirituale; sono questi i veri morti, e non si deve cedere di fronte alle loro richieste.

Interrogate gli esseri umani sui loro gusti, ne scoprirete una varietà straordinaria: ciascuno, in funzione del proprio temperamento, esprime delle attrazioni o delle repulsioni, la qual cosa è normale. Se non interviene un elemento superiore come la saggezza, il dominio e la volontà che controllano e orientano gli impulsi, si può predire, senza rischiare di sbagliarsi, che corrono verso un precipizio. Ciascuno è spinto da forze istintive; che vengano dallo stomaco, dagli intestini o dal sesso, c'è sempre qualcosa che ci attrae. Ma non è una ragione sufficiente per lasciarsi andare. Ecco perché prima di cedere ad un impulso dovete dirvi: "Vediamo, che cosa succederà se gli dò una via di uscita?" Finché la vostra coscienza non sarà risvegliata ci sono molte cose che possono rallegrarvi, ma non siate stupiti se tali gioie si trasformano velocemente in sofferenze, in amarezze e rimpianti. Soltanto le gioie di un uomo saggio, illuminato restano d'oro puro. Non è necessario privarsi delle gioie, né dei piaceri, ma soltanto conoscerne la natura e sostituirle con gioie e piaceri migliori, più puri, più nobili, più benefici.

Quando tagliamo un frammento di piombo, esso luccica per qualche attimo e poi diventa opaco. A questo somiglia il piacere: al piombo. Affinché il vostro piacere resti scintillante e resistente come l'oro, dovete nobilitarlo, ovverosia aggiungergli un altro elemento: il pensiero, ma, per fare ciò, occorre sostituire il concetto di piacere con il concetto di lavoro. Il lavoro rappresenta il momento in cui l'uomo decide di non sprecare più le sue forze e le sue energie per ricercare il piacere, ma di utilizzarle nell'intento di far funzionare altri centri, in alto, nel suo cervello. Sì, anziché permettere che in lui si scatenino tutti i vortici e tutte le eruzioni vulcaniche, l'uomo li deve canalizzare e dirigere, per risvegliare nuove facoltà che faranno di lui un genio, un Iniziato, una divinità. Così egli trasforma il calore in luce: sostituendo il piacere con il lavoro, ed è in quel momento che il piacere comincia ad invaderlo: un piacere che questa volta non lo svilisce, bensì lo eleva e lo nobilita.

Che cosa significa "Contemplare Iside svelata"? L'espressione è simbolica: Iside rappresenta la natura. L'Iniziato, grazie alla sua purezza, alla sua sapienza e al suo lavoro paziente, riesce a far cadere uno dopo l'altro tutti i veli della natura per poterla contemplare in tutte le sue manifestazioni, conoscerla in tutti i suoi segreti, in tutta la sua bellezza e in tutta la sua luce. Per questo, come rappresentante del principio femminile (la natura), la donna più dell'uomo ha la tendenza a spogliarsi di fronte a colui che ama. Anche se non se ne rendono conto, anche se con la loro incomprensione riescono a profanare ogni cosa, in realtà le donne e gli uomini ripetono per tutta la vita i misteri dell'Iniziazione, i misteri di Iside. Perché vi era l'usanza che, la prima notte di nozze, la giovane sposa, avvolta in bianchi veli, comparisse poi svelata davanti agli occhi del suo beneamato affinché egli potesse contemplarla? È un peccato che quasi più nessuno sia cosciente della ragione profonda di queste usanze. Almeno voi cercate di prepararvi ad avvicinarvi ad uno dei più grandi misteri della natura: Iside svelata.

Nel cercare l'amore credete che giunga dall'esterno, sotto forma di un essere che risponda esattamente ai vostri desideri: piacevole, bello, generoso, paziente... Perfetto insomma! Siete egoisti, brontoloni, collerici, ma l'amore vi si deve presentare sotto l'aspetto di un angelo. Ebbene, le cose non vanno così, poiché il vostro amore sarà semplicemente il riflesso di voi stessi. Se non siete aperti al mondo divino, potete tenere fra le braccia un angelo o un arcangelo, ma non riuscirete a percepire nulla del suo splendore. Quello che vi sto dicendo non ha nulla di eccezionale. Quante volte, nella vita di tutti i giorni, si nota che alcune persone, malgrado l'affetto della loro famiglia e di coloro che li circondano, si sentono completamente isolate e perfino perseguitate dal mondo intero! Non tutti sono in grado di sentire e apprezzare l'amore degli altri. L'amore è una qualità della vita divina; perciò potrete trovarlo veramente solo se, grazie al vostro lavoro spirituale, riuscirete a far scorrere questa vita in voi, una vita purificata e illuminata.

Le peggiori difficoltà e le peggiori sofferenze, per l'uomo, cominciano nel momento in cui egli crede di essere il solo padrone del proprio destino, che non esistano né Provvidenza né entità luminose per guidarlo e sostenerlo. Così taglia tutti i legami con il Cielo, e allora non è più un figlio di Dio al riparo dalle preoccupazioni. Non appena smette di fare affidamento sul Padre e sulla Madre celesti, tutte le sofferenze incominciano ad abbattersi su di lui, e si sente solo. Egli deve capire che è colpa sua: il Cielo non lo ha abbandonato; è lui che ha abbandonato il Cielo. Per risolvere i vostri problemi, per essere sempre aiutati, nutriti e illuminati, non dovete mai tagliare il legame con il Cielo, perché il Cielo non lascia mai che un suo figlio pianga in solitudine.

"Non lanciatevi alla leggera in avventure amorose, perché la potenza dei legami affettivi è terribile; e il giorno in cui vi sarete bruciati per bene le ali, accuserete l’amore, causa di tutte le vostre disgrazie. Eh no! È soltanto l’ignoranza riguardo all’amore a portare le disgrazie, non l’amore stesso. L’amore, infatti, è Dio. Dunque, per vivere armoniosamente l’amore, dobbiamo innanzitutto amare Dio e impregnarci delle Sue vibrazioni; in seguito, possiamo permetterci di amare le creature senza alcun pericolo.
Chi è legato alla Sorgente può distribuire la propria acqua, perché essa si rinnova in lui incessantemente; ma se interrompe quel legame, ben presto egli diventa un deserto, perché le sue riserve non sono eterne. Vi dò un’altra immagine: quando qualcuno vuole trarre in salvo una persona che sta annegando, fa in modo che questa si aggrappi alle sue gambe e non alle sue braccia, altrimenti perirebbero entrambi. Se date tutto il vostro amore agli esseri umani, vi perderete con loro. Lasciate dunque le vostre gambe agli umani, e conservate le vostre braccia per il Signore. "

"È dopo aver creduto di scoprire qualche affinità reciproca che un uomo e una donna, spesso, decidono di vivere insieme; e sfortunatamente può accadere che quella vicinanza riveli loro quanto in realtà essi siano distanti l’uno dall’altra, perfino estranei. Viceversa, essi possono sentirsi sempre insieme anche se li separa una grande distanza fisica. Allora, che cosa è più importante: sentire la presenza di un essere che non è accanto a voi, oppure averlo vicino e sentirlo interiormente lontanissimo?
Gli esseri umani sarebbero senza dubbio più felici se imparassero a vivere maggiormente nel loro mondo interiore. Quando amate veramente qualcuno, questi è costantemente con voi e in voi, e voi siete con lui nella pace. Volendo a tutti i costi essere fisicamente con lui, correte continuamente il rischio di discussioni e malintesi. Ovviamente, non dovete eliminare gli incontri e i contatti sul piano fisico, ma cercate di coltivare maggiormente le possibilità del vostro mondo interiore."

"Cosa rispondere a coloro che chiedono se devono vivere nella castità, nella continenza? Che tutto dipende dalla loro natura profonda e dallo scopo che hanno nella vita. La continenza può dare ottimi risultati, come può anche darne di pessimi: può rendere gli uni isterici, nevrotici, malati, e altri, invece, forti, equilibrati e in buona salute. Coloro che danno libero sfogo ai propri istinti sessuali, hanno ragione? Sicuramente. Se per loro non esiste niente nella vita più importante di quel piacere e non sono capaci di farne a meno, hanno ragione. Ma per colui che ha vere aspirazioni spirituali, è diverso: se non impara a dominare la forza sessuale, non riuscirà mai a realizzare le proprie aspirazioni e si sentirà sempre insoddisfatto. Quindi, nel campo della sessualità, non c'è niente che sia buono o cattivo di per sé, ma tutto diventa buono o cattivo secondo l'ideale e le aspirazioni profonde degli esseri."

"Col pretesto che in quel momento, nella loro camera, sono soli, gli uomini e le donne pensano che l'atto sessuale riguardi soltanto loro. Ebbene no, si sbagliano. Coloro che hanno saputo conservare la propria lucidità durante queste effervescenze si sono resi conto che quello che stavano vivendo produceva delle emanazioni che servivano ad alimentare delle entità del mondo astrale. Queste entità sono di una tale avidità che sono obbligati a lasciarle nutrirsi a loro spese, ed essi perdono così molte energie preziose. Siccome non sono capaci di analizzarsi, tutti gli ignoranti esclamano: "Ah, che piaceri abbiamo gustato!" senza sapere che vi erano anche altre entità che si stavano gustando un buon pranzo attraverso loro. Finché vivranno una vita passionale e istintiva, gli uomini e le donne saranno depredati da queste entità inferiori; ma quando vivono un amore vero, essi si rinforzano, diventano belli e sono loro, e non gli altri, che guadagnano veramente."

Gli uomini e le donne che obbediscono ciecamente ai propri istinti sessuali, non sanno a quali pericoli psichici si espongono. "Allora, direte, quali sono questi pericoli?" Guardate un ubriaco: è completamente abbrutito, come inebetito. Il vino è una cosa eccellente, ma egli ne ha abusato ed ora ecco in che stato si trova. Anche l'energia sessuale è una cosa eccellente, d'altronde spesso viene paragonata al vino. Ma quando se ne abusa... Direte che conoscete uomini e donne che conducono una vita dissoluta, senza che questo impedisca loro di istruirsi e di lavorare. Sì, certo, la sensualità è compatibile con certe facoltà intellettuali o artistiche. Ma se un giorno vorranno fare un lavoro spirituale, non potranno, poiché avranno perduto gli elementi necessari, le loro quintessenze più preziose, d'altronde non avranno neppure più il desiderio di elevarsi. Guardate le api che si sono rimpinzate di miele: sono troppo pesanti e non possono volare. Accade lo stesso con gli uomini e le donne che non hanno imparato a dominare i loro istinti sessuali: possono continuare a fare ogni genere di lavoro, ma non possono volare, le regioni celesti sono loro proibite..."

 

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